De Luca: "Basile sindaco di Messina col suo stile, Giarrusso mio vice alle elezioni regionali"

De Luca: “Basile sindaco di Messina col suo stile, Giarrusso mio vice alle elezioni regionali”

Marco Olivieri

De Luca: “Basile sindaco di Messina col suo stile, Giarrusso mio vice alle elezioni regionali”

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lunedì 20 Giugno 2022 - 07:08

Nella festa per la vittoria, il leader di Sicilia Vera affida il "bastone dell'autorità" a Basile e annuncia il ticket con l'europarlamentare

MESSINA – È qui la festa. In Piazza Unione Europea tutti sul palco per festeggiare la vittoria alle amministrative e il compleanno del nuovo sindaco di Messina. Ma anche il ticket De Luca-Giarrusso per le elezioni regionali in Sicilia.

La festa a Piazza Unione Europea

“45 anni e più del 45 per cento con vittoria al primo turno”, commenta con soddisfazione Federico Basile. Con lui e con il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca, si alternano il presidente del movimento Pippo Lombardo, il deputato regionale e rieletto sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice, l’europarlamentare Dino Giarrusso, il portavoce di Sicilia Vera Ismaele La Vardera, il deputato Nino Germanà (“Prima l’Italia”) e gli assessori freschi di giuramento della squadra di Basile. Sarà poi, nella parte finale, De Luca ad annunciare l’accordo per le regionali con l’ex Iena ed ex 5 Stelle Giarrusso: “Sarà per me un onore averlo come vicepresidente. Insieme, il prossimo 27 giugno a Palermo, al Parlamento siciliano, ufficializzeremo il nostro progetto per liberare la Sicilia con De Luca – Giarrusso o Giarrusso – De Luca”.

Basile, l’addetta stampa Valeria Brancato, De Luca, Lo Giudice, Giarrusso, Germanà, Lombardo e La Vardera

“Messina prima tappa in vista di regionali e nazionali”

Promette De Luca: “Messina, con la vittoria di Basile, è stata una prima staordinaria tappa in vista delle elezioni regionali, nazionali ed europee”. A livello nazionale, con l’obiettivo di avere nel Parlamento deputati e senatori di Sicilia Vera, l’ex sindaco aderisce al progetto nazionale di Giarrusso. Un progetto meridionalista, con al centro il Sud, e che vedrà l’europarlamentare leader nazionale. Nel frattempo, grande festa, in una piazza messinese gremita ed entusiasta, per Basile. Sabato a Taormina, per Taobuk, il nuovo primo cittadino ha ricevuto gli auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Basile ha appena ricevuto sul palco da De Luca il simbolico bastone

De Luca consegna il “bastone dell’autorità e autorevolezza” a Basile

Ieri sera, invece, in Piazza Unione Europea, a pochi passi dal Municipio, il sindaco ha ricevuto “il bastone dell’autorità e dell’autorevolezza” da De Luca: “Quando sono stato eletto me l’hanno regalato – ha spiegato il capo politico di Sicilia Vera – e io ora lo voglio consegnare simbolicamente a te in un passaggio di testimone. Nella vita bisogna essere gentili e disponibili ma questo bastone è anche l’interpretazione plastica dell’autorevolezza e dell’autorità. Perché nella vita bisogna pure farsi rispettare. Quando è stato necessario, io non mi sono sottratto alle responsabilità e ho esercitato l’autorità. Ecco perché c’è chi mi ama e chi mi odia”.

Tutta la serata di ieri è stata scandita dai cori di auguri per Basile e dai tanti “Federico” e “Cateno”. Il nuovo sindaco ha anche stappato la bottiglia di spumante sul palco (“Avevo pensato a una torta ma siete troppi”) e ha ricevuto targhe, vari regali e pensieri da alcuni rappresentanti delle liste e sostenitori. Nove liste che lo hanno sostenuto alle elezioni.

Prima della musica finale, i vari protagonisti si sono alternati sul palco. “Da tre giorni – ha affermato Basile al microfono – sono sindaco e nelle prime uscite pubbliche, dalla processione di Sant’Antonio a Taobuk con il presidente Mattarella e poi oggi il Corpus Domini, sto vivendo emozioni indescrivibili e inimmaginabili, percependo il calore della gente”.

“È stata una cavalcata bellissima, in quattro mesi intensi – aveva sottolineato all’inizio della serata il presidente di Sicilia Vera Lombardo – e abbiamo dimostrato qual è la vera politica: la buona amministrazione. Questo noi facciamo”.

Basile: “Ascoltare e dare voce alle esigenze della gente nel segno del buon governo”

“Qualcuno, Cateno De Luca, ha visto in me ciò che nessun altro aveva visto. Mi avete regalato – ha aggiunto il sindaco, rivolgendosi al pubblico della piazza, che spesso ha completato le frasi di De Luca e Basile, non smettendo di incitarli – l’intellligenza del cuore in questi quattro mesi di campagna elettorale. La vostra presenza oggi rinnova la necessità di essere rappresentati da uno come voi. Ci voleva uno come De Luca per fare rialzare la città da un torpore di trent’anni. In tre anni e mezzo di buon governo, siamo tornati una città normale e ora dobbiamo continuare a sognare. Siamo passati dalla politica chiusa nelle stanze delle segreterie a chi agisce e porta risultati. Da diciannove anni un’amministrazione comunale non veniva riconfermata. Conoscenza, competenza, visione strategica – ha evidenziato Basile – sono state le mie linee guida in campagna elettorale. Ero l’unico a parlare di programmi e noi, come giunta, abbiamo già calendarizzato gli atti per fare camminare spedita la città. Vi rappresento e non vi deluderò. Ascoltare e dare voce ai bisogni della gente è la mia priorità e il nostro metodo. E per questo ho bisogno della mia giunta”.

De Luca: “La verifica dell’operato degli assessori a fine anno”

Subito dopo, sul palco, sono arrivati gli assessori della squadra di Basile. Questo è il commento di De Luca: “Basile è la punta di diamante di un progetto di rivoluzione per Messina. E adesso andiamo avanti senza se e senza ma. Gli assessori sono qui perché hanno lavorato bene con me e si sono saputi adeguare al mio metodo. Una squadra collaudata, e in più adesso c’è Liana Cannata, che saprà anche lei entrare bene nel progetto di governo. Questa squadra di assessori ora si adeguerà al nuovo capitano. Al suo stile. Perché le brutte imitazioni non portano risultati”.

Cateno De Luca ieri sera sul palco

De Luca ha pure avvertito gli assessori, rivolgendosi a Basile: “Una volta terminato il rodaggio, diciamo a fine anno, tu sarai libero di valutare se ogni singolo assessore si è saputo adeguare al tuo metodo. Il capitano della squadra non è più Cateno De Luca. Inoltre, mi rivolgo ai consiglieri comunali eletti, soprattutto a quelli eletti con noi – ha aggiunto il leader di Sicilia Vera – e ricordo che, se mi darete l’onore di fare il presidente del Consiglio comunale, mi impegnerò a cambiare il regolamento. Dobbiamo passare da una democrazia parassitaria a una democrazia produttiva e il regolamento del Consiglio va adeguato a un’azione amministrativa ed economica efficace”.

“Modificare il regolamento del Consiglio comunale in una chiave di controllo e collaborazione con la giunta”

“Mi impegno a modificare il regolamento consiliare – ha ribadito De Luca – per valorizzare il ruolo di controllo e collaborazione, e non di condizionamento, del Consiglio. I due organi, sindaco e giunta da un lato e rappresentanza consiliare dall’altro, devono collaborare nel’interesse della città”.

Anticipato dal deputato regionale Lo Giudice, De Luca ha confermato il “no” all’attuale centrodestra in ambito regionale: “Noi diremo no, nelle nostre liste, ai deputati uscenti. Stiamo valutando solo se riconfermare o meno Danilo Lo Giudice (che potrebbe essere candidato anche alle elezioni nazionali, successivamente, n.d.r.) perché operiamo per una vera rivoluzione. No agli accordi con i dinosauri della politica. Lo ribadisco al presidente dell’Ars Miccicchè e a tutti quelli che adesso mi cercano, dopo la vittoria a Messina. Si sono fatti sentire tutti…”.

“No ai dinosauri della politica e agli accordi con questo centrodestra regionale”

Giarrusso applaude De Luca: ecco il nuovo ticket di Sicilia Vera per le regionali

“Io non ho mangiato la mela del peccato nel 2018 – ha ricordato De Luca, in linea con quanto dichiarato prima da Lo Giudice – quando Miccichè mi offrì la candidatura unitaria del centrodestra a Messina e non lo farò adesso. La vecchia politica vive di rendita. E si disinteressa totalmente dell’amministrare. Noi diciamo no a questo tipo di politica. La prima spallata alla vecchia politica l’ho data io nel 2018 e ora, con questa rivoluzione che parte da Messina, dove abbiamo abbattuto i dinosauri, continueremo con coerenza quest’azione rivoluzionaria. Voi siete i miei padroni e stabilirete il mio destino” (Lo dichiara, rivolgendosi al pubblico, n.d.r.).

Quanto al deputato Nino Germanà, che ha contribuito al successo con la lista “Prima l’Italia”, De Luca ha precisato: “Si è rivelato un galantuomo e qualsiasi scelta farà successivamente, anche se le nostre strade regionali e nazionali dovessero dividersi, continueremo a mettere al primo posto Messina e a collaborare per il bene della città”. Lo stesso parlamentare ha ribiadito in piazza la propria fiducia nel progetto e nell’amministrazione Basile: “Il nostro è un apparentamento tecnico e io non ho mai chiesto assessori e poltrone. Io ho nove assessori che lavorano per Messina”.

Il De Luca “veggente e visionario” e la trasformazione di Basile da perfetto sconosciuto a candidato popolare

Ieri sera a Piazza Unione Europea

In un video dello scorso 2 giugno, trasmesso in piazza, intervistato dal portavoce di Sicilia Vera, Ismaele La Vardera, De Luca azzeccava il risultato delle amministrative. Non a caso, con ironia, è stato definito da Basile “un veggente. Ma soprattutto, quello sì, un visionario”.

Ha aggiunto a sua volta il capo politico di Sicilia Vera: “Se io nel 2018 ho avuto un voto disgiunto esagerato, Basile ne ha avuto uno fisiologico, del 6 per cento. Inutile che il candidato a sindaco Maurizio Croce vada alla ricerca di traditori. Ho letto che rimarrà in Consiglio fino a Natale. Se rimane per cinque anni potrà imparare che cosa significa la buona amministrazione” (Una simile battuta era stata rivolta da De Luca anche al suo precedente avversario, Bramanti, n.d.r).

De Luca: “Solidarietà a Giuseppe Antoci”

De Luca ha fatto pure riferimento al suo successo nel trasformare, in quattro mesi dalla metà di febbraio, il “riservatissimo e sconosciuto” ex direttore generale del Comune in un “candidato conosciuto da oltre il novanta cento delle persone”. Il politico che ora ambisce a essere “sindaco di Sicilia, il mio sogno, ma non a tutti i costi e senza compromessi con le sanguisughe della politica”, ha pure espresso la propria solidarietà a Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi: “Uno dei dieci uomini più scortati d’Italia. Siamo su posizioni politiche differenti ma io lo rispetto. Ci siamo incontrati a un matrimonio, casualmente, e ci siamo trovati in sintonia. Ora c’è chi lo vorrebbe, nel Partito democratico, utilizzare come simbolo per le regionali. Ma lui non si presterà a queste operazioni. Fanno così quelli della politica tradizionale: gli interessa solo vincere. Amministrare no. E ragionano facendo terra bruciata dopo di loro. Non gli interessa governare e coltivare una classe dirigente”.

De Luca, in particolare, ha attaccato Claudio Fava, “che oggi si candida nel centrosinistra alle primarie per la presidenza della Regione”, con riferimento alla relazione della Commissione antimafia sulle dinamiche dell’attentato ad Antoci. Non è mancata la polemica politica, sempre da parte di De Luca, nei confronti del presidente della Regione Siciliana Musumeci e degli apparati regionali: “Con Giarrusso – ha affermato l’ex sindaco di Messina – abbatteremo la vecchia politica, così come abbiamo fatto a Messina”.

Lo stile De Luca nella comunicazione: “Il bastone e la carota, la casta e la gente”

“Il bastone e la carota”, il “noi e loro”, l’attacco alla “casta e ai fannulloni” e la vicinanza popolare alla gente: quella di ieri è stata una sintesi della comunicazione di De Luca, compreso l’affondo nei confronti dei suoi avversari politici tradizionali di centrodestra e centrosinistra. “Quando hanno trasformato le elezioni amministrative in un referendum contro di me, sono caduti nella trappola”, ha ripetuto. Anche creare scompiglio all’interno degli schieramenti fa parte della sua strategia, spesso sottovalutata.

A sua volta, l’ex Iena e ora europarlamentare Giarrusso ha dichiarato: “Noi vogliamo cambiare le dinamiche regionali e nazionali. Qui da Messina parte la rivoluzione e sono orgoglioso di aver contribuito a non fare prendere il 5 per cento alle comunali al mio ex movimento, il M5S (Giarrusso ha ribadito quello che già De Luca aveva detto in chiave anti 5 Stelle, n.d.r). Andiamo avanti, nel segno di questa collaborazione di programmi e metodi con Sicilia Vera, mettendo in comunicazione il mio progetto nazionale e quello regionale di De Luca”.

La Vardera: “Siete consapevoli della rivoluzione che avete avviato a Messina?”

Nella prima parte della serata, il portavoce di Sicilia Vera, anche lui ex Iena come Giarrusso (“Siamo orgogliosi di avere smascherato il potere in tv con inchieste coraggiose”, ha evidenziato l’europarlamentare), ha parlato con toni entusiastici di Messina. “Mi mancherà la granita, che a Palermo non sappiamo fare – ha ironizzato Ismaele La Vardera – ma soprattutto vi domando: siete consapevoli della rivoluzione, del catemoto che avete scatenato in questa città? Io porterò a Palermo, in campagna elettorale, la storia di Messina. Di questi mesi di liberazione dai santuari della vecchia politica”.

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15 commenti

  1. La festa è finita che diano inizio ai fatti. Li osserveremo con attenzione. Spero che non ci troveremo davanti ad un’altra lobby assistendo alla solita arroganza di De Luca padre e padrone della città, caratterizzato da un modo di fare rustico e arrogante fatto di insulti e di sceneggiate. Il popolino con un basso livello culturale li ha scelti perché si rispecchiano in loro, favoriti dalla nullità degli avversari. Del resto la maggioranza dei messinesi sono zalli come si usano dire gli stessi messinesi chi appare arretrato culturalmente e nei suoi comportamenti. Assistiamo a un modo diverso di fare politica che si rischia che approdi ai Palazzi Regionali dove, per la verità, l’onestà e l’efficienza sono state sempre misurate con il clientelismo e il malaffare. Meglio De Luca paradossalmente che Miccichè e gli altri che sono stati sempre privi di visione e proiettati verso i loro interessi personali e non quelli dei siciliani. Se fallisce, De Luca dovrà finire di fare politica.

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  2. bonanno giuseppe 20 Giugno 2022 10:14

    ma smettila sempre piu arrogante e ridicolo…..

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  3. Il bastone dell’autorità. Siamo tornati alla monarchia medioevale. Cominciano bene. Siamo in democrazia ed evocare certi simboli mi appare improprio e anacronistico. Sono atti non da sottovalutare. Il bastone è stato un oggetto per percuotere i sudditi e sottometterli. De Luca è fuori dal mondo. Vuole ritornare al feudalesimo. Non mi piacciono certi suoi atteggiamenti che vanno bene per i messinesi che sono rimasti sudditi e non cittadini. Ritorneremo al baciamano.

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    1. bastacuradelproprioorticello 20 Giugno 2022 11:01

      …mentre le riverenze e gli ossequi rivolti ai leader nazionali, prima dell’elezioni, non rappresentano un anacronismo?

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    2. …sperando che i parassiti tornino a lavorare…sono finiti i tempi delle carote…ne sono state date troppe….adesso tocca al bastone.

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  4. Gentile signor Angelo concordo pienamente con la sua analisi del voto e dei cittadini messinesi. Aggiungo che se facessimo bene i conti scopriremmo che solo due messinesi su 10 hanno scelto di avere Basile come sindaco . Il 45% di quelli che non hanno votato sono stanchi della vecchia politica ma non amano nemmeno Basile, il 27% ha scelto Croce, il 23% ha scelto De Domenico ……..quindi se si fosse lavorato su quelli che non hanno votato, se in tanti non avessero tradito a destra, se il quorum come nel resto d’Italia fosse stato fissato al 50% e non al 40 per cento oggi parleremmo di un’altra storia.

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    1. bastacuradelproprioorticello 20 Giugno 2022 11:59

      ….se mia nonna avesse avuto le ruote….. gli assenti hanno sempre torto, e chi tradisce molto probabilmente non si rispecchia in quel candidato… In questo caso il “popolino zallo e ignorante” come l’ha definito quel signor aristogatto, ha dato una lezione alla “finta snob borghesia messinese”…non dimentichiamoci che Messina è stata definita “cenerentola, verminaio, cloaca” quando ancora in città comandava la pseudo nobiltà

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      1. Non sono un aristocratico ma uno che pensa e ragiona. De Luca si è dimesso per ambizioni personali e nonostante tutto i Messinesi pur sentendosi traditi l’hanno premiato per forza di cose in quanto gli è stata offerta un’alternativa credibile. Il centro destra non aveva un candidato credibile e anche lì c’è un padrone e lo sappiamo tutti. I Messinesi hanno scelto il meno peggio. Quindi il trionfo di De Luca e non Basile è dovuta alla mancanza di un’offerta alternativa. La lezione ai notabili della città non è stato De Luca a darla ma i Messinesi contro il sistema che ha distrutto la città. Ma da un padrone siamo passati ad un altro padrone. Non è cambiato nulla. Si tratta di un ricambio apparente con un nuovo feudatario. I Messinesi restano sudditi è il loro destino.

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    2. Ritengo che con i se e i ma non possa farsi nessuna storia. De Luca ha vinto. Basile no. Sarà il sindaco più succube e più condizionato d’Italia. Non mi dà l’impressione di una persona di carattere e personalità. Sono agli antipodi Basile e De Luca. Non potrà fare nulla senza il consenso di De Luca. Questo è un male che pagherà la città. Ritengo che la scelta del candidato del centro destra Croce è stata sbagliata. Non si può candidare a sindaco chi non è stato mai presente nel territorio pur avendo un’esperienza. Croce era sconosciuto ai Messinesi e rimane uno sconosciuto. Un candidato conosciuto e capace avrebbe tenuto testa a De Luca. Basile, a parte che sappia fare i conti cioè la contabilità, non ha né la capacità, né lo spessore per fare il sindaco. Non ha fatto nulla. È stato messo là dal suo oserei dire padrone ma non mi va di scendere in basso, considerato che Basile è una persona garbata e moderata. Ma non basta essere tale.

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    3. ,..,ma che analisi perfetta…ancora vi chiedo “quelli che non hanno votato erano tutti contro Basile o erano pro?…se fosse valida quest’ultima tesi “ai voglia a malafigura…”, siccome vivete e rosicate su supposizioni senza senso e siete ancorati ancora al parassitismo e al “travagghia tu chi io’ mi stancu” e ancora come qualcuno ha scritto “ancorati alla pseudo nobiltà lestofante che ha comandato Messina PER GENERAZIONI.
      Faccia una cosa buona lei e i suoi seguaci….”rollatevi le maniche e cominciate a produrre” se siete in grado di farlo (ho dei dubbi)…quanto mi fate ridere…

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  5. Rettifico le le percentuali: il 45% del 55% ha votato Basile, il 24% del 55% ha votato De Domenico e il 27% del 55% ha votato Croce. Quindi Basile è stato votato da 2 cittadini su 10

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    1. …di conseguenza mezzo gatto e mezzo topo hanno votato Croce e De Domenico……azz bella soddisfazione…ahah ahaha “vi finiu u scialu”

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  6. A parte il fatto che non mi sembra molto calzante il paragone di sua nonna con le ruote …..Mi spiace ricordarle che anche De Luca ha avuto i suoi Big nazionali, sono venuti i signori La Verdera e Giarrusso ex iene, è venuto Vittorio Sgarbi, Pino Aprile e prima ancora
    De Luca aveva cercato appoggio e sostegno in Red Ronnie e Mogol.

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  7. Ancora con questa storia legata agli assenti? Piaccia o no l’esito è inequivocabile. Certe analisi, tipiche di chi brucia per la sconfitta, vanno rivolte a chi era assente. Chi non c’è ha torto, a prescindere. Diverso è invece il discorso di criticare gli atteggiamenti di De Luca che piaccia o no ha fatto fuori una certa politica.

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  8. E no, proprio con Giarruso no. Uno che abbandona il volere degli elettori non mi piace, uno che sente puzza di bruciato in vista delle prossime elezioni e quindi abbandona il carro non mi piace.
    Attento De Luca, con Lui rischi molto, sopratutto se continua a rilasciare commenti/idee ” stellate ” ,

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