Dall'Ial al Cefop, la rabbia dei lavoratori della Formazione dopo l'inchiesta messinese

Dall’Ial al Cefop, la rabbia dei lavoratori della Formazione dopo l’inchiesta messinese

Al. Ser.

Dall’Ial al Cefop, la rabbia dei lavoratori della Formazione dopo l’inchiesta messinese

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martedì 22 Aprile 2014 - 06:10

La Regione revoca l'ultimo finanziamento all'Ial: non erano stati pagati i dipendenti. Intanto, dopo la pubblicazione delle intercettazioni del Direttore Albert, il sindacato Confsal ed i dipendenti denunciano le irregolarita' nella gestione commissariale

Ottanta milioni di euro di debiti per 13 milioni di euro di stipendi non pagati ai lavoratori a carico della gestione ante ottobre 2011. Quando cioè per il Cefop, il più grande ente di formazione siciliano, comincia la gestione commissariale. Che stando ai numeri non riesce a sciogliere il nodo dipendenti: 600 licenziamenti e 10 milioni di euro di debiti con i lavoratori il bilancio. In media ognuno dei mille dipendenti in ruolo avanza dall'ente un credito di circa 50 mila euro.

Sono questi i numeri del disastro Cefop, l'ente posto in liquidazione dalla Regione, con sedi in tutta la Sicilia. E dove i lavoratori, come negli altri enti, guardano al futuro con preoccupazione, ed al passato con rabbia. Sentimento amplificato dai retroscena emersi con l'inchiesta Corsi d'oro. Di seguito, una lunga lettera del sindacato Confsal che si interroga in particolare sul ruolo del direttore del Dipartimento regionale alla Formazione, Ludovido Albert, dopo la pubblicazione sul nostro quotidiano delle intercettazioni relative alla sua gestione del caso Ial. Un altro ente in bilico, alla quale la Regione ha revocato un finanziamento si circa un milione di euro, qualche settimana fa. Erogati con l'indicazione che fossero impiegati per sanare le pendenze dei dipendenti, secondo la verifica della dirigente Monterosso non sarebbero mai arrivati a loro.

Ecco le considerazioni del sindacato, che prepara una manifestazione da svolgere proprio a Messina.

"Se non è ancora chiaro il ruolo svolto dal dott. Albert in riferimento alla vendita dell’ente denominato “Ial Cisl”, ancora meno chiare sembrano le decisioni e gli atti che l’allora Dirigente Generale assunse sulla non meno aggrovigliata vicenda dell’ente Cefop e del tanto, allora, contestato piano formativo 2011.

La vicenda poi della vendita anzi della scandalosa vendita del “ complesso aziendale Cefop in as” rende tanto necessaria quanto attuale una riflessione.

Ma quanto ha ricevuto il Cefop di finanziamenti pubblici?

Se è difficile stimare le cifre della vecchia gestione Cefop più semplice è avere un quadro di massima per il Cefop in as: ha ricevuto 24 milioni di euro, se si sommano i finanziamenti per il piano formativo 2011 svoltosi in appena 7 mesi e la prima annualità dell’avviso 20. Infine a gennaio del 2014 il Cefop in as licenzia circa 600 lavoratori.

Un vero massacro sociale perpetrato ai danni dei lavoratori e del cittadino contribuente nel silenzio assordante della politica delle istituzioni e della pubblica amministrazione regionale.

Per quest’ultima le responsabilità sono tanto evidenti quanto sconcertanti poiché sono stati omessi tutti i livelli di controllo e di verifica.

Entrambe le gestioni sembrano avere un filo comune :l’inesigibilità di gran parte de crediti dei lavoratori cioèl’impossibilita per questi ultimi di recuperare le legittime spettanze.

Ma della storia infinita del Cefop restano da chiarire ancora tante questioni :

Perché mai il dott. Albert ed il suo predecessore dott. Campo mai chiusero l’istruttoria relativa al definanziamento del Cefop privo di durc? Perché ci si limitó a “congelare” il Cefop dal piano formativo 2011?

Come mai tanto si prodigó per avviare nei confronti del Cefop senza durc l’attivazione della procedura concorsuale ai sensi della legge Prodi bis, normativa mai sperimentata nella formazione professionale Siciliana ed applicata solo per grandi aziende quali Alitalia e Parmalat?

Per convincimenti che potemmo definire tecnico-giuridici e nell’interesse della pubblica amministrazione? Oppure, così come le voci di corridoio facevano presagire, perché l’invio dei commissari era propedeutico ad un cambio della proprietà del Cefop?

In quegli anni, infatti, nei palazzi del potere Siciliano si sussurrava che l’allora presidente della regione e gli uomini a lui vicino volessero “ prendersi” il Cefop”.

Si diceva, anzi si bisbigliava, che ciò servisse per bilanciare l’attivismo frenetico nella formazione professionale ed in particolare nelle attività di acquisizione di enti e di finanziamenti da parte dell’on. Francantonio Genovese e della sua corrente.

Le indagini della magistratura di questi mesi, fatta salva ovviamente la legittima presunzione d’innocenza di ogni cittadino e dunque anche dell’onorevole Genovese, ci hanno aperto uno spaccato non solo inquietante ma che ha reso verosimili le dicerie dei corridoi del potere di quella fase.

E se fossero verosimili anche le dicerie intorno al Cefop?

Molte volte ci facemmo quella domanda soprattutto perché a quelle voci di corridoio si sommava la constatazione per esempio di uno strano attivismo da parte di taluni burocrati della pubblica amministrazione regionale, allora molto vicini al presidente Lombardo , nelle vicende del Cefop .

In particolare molto stupì l’attivismo del dott. Cianciolo, allora responsabile della task force regionale per l’occupazione, nel raggruppare alcune decine di lavoratori pare a lui vicine, con alcuni di essi sembra avessero i trascorsi della comune militanza cislina, al fine di attivare le procedure concorsuali ai sensi della Prodi bis. Non meno stupore destò il fatto che questi lavoratori furono seguiti legalmente dall’avvocato Letizia Stallone compagna del dott. Cianciolo.

Più volte denunciammo le anomalie di una pubblica amministrazione che invece di essere terza e neutrale pareva gareggiare alla subordinazione del potente di turno. Nè abbiamo memoria che l’allora assessore Centorrino si prodigasse contro queste stranezze anzi anche lui più volte e pubblicamente invitò i lavoratori ad attivare la Prodi bis in alternativa la mobilità. O bere o affogare!.

Le notizie pubblicate in questi giorni dai giornali moltiplicano sia pur a distanza di qualche anno la fondatezza di questi dubbi. Forse in quegli anni il governo regionale, l’assessorato alla formazione furono utilizzati come una merchant bank cioè come una sorta di banca d’affari che in materia di formazione puntasse al controllo degli enti e di conseguenza di flussi milionari? La decisione assunta poi dal dott.Albert di non attivare le procedure di de finanziamento ma anzi addirittura di ammettere al piano formativo 2011 enti quali Lumen, Ancol ed Aram che già allora risultavano palesemente e gravemente inadempienti nei confronti dei dipendenti come peraltro alcuni di rappresentanti sindacali aziendali avevano segnalato sembrano avvalorare questi dubbi Anche le indagini della magistratura di Messina sembrano accreditare questo scenario.

Auspichiamo che tale attività di accertamento della verità si diffonda in tutto il territorio Siciliano. Soprattutto perché nel frattempo nuovi fatti sono accaduti

Per quanto riguarda il Cefop, malgrado due anni di amministrazione straordinaria, ancora non ci spiegano chi sono i responsabili dell’enorme” buco” di circa 80 milioni di euro di cui in premessa si è già detto.

Ancora oggi non conosciamo a quanto ammontano le indennità dei commissari straordinari e come sono state effettuate in questi anni le spese del Cefop in as.

Se le procedure di vendita del complesso aziendale Cefop in as iano state improntare alla trasparenza e se sopratutto il prezzo di vendita, 10 mila euro, risulti congruo.

Se e vero che il consorzio Cerf abbia presentato offerta in ritardo cioè fuori tempo massimo rispetto alle procedure previste.

4 commenti

  1. avete voluto la bicicletta? pedalate

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  2. avete voluto la bicicletta? pedalate

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  3. Ma stiamo parlando di lavoratori assunti tutti per concorso e con concorso trasparente 100%100 e che età hanno questi lavoratori?. Perchè tanta gente è andata in pensione senza mai aver lavorato o quasi? Vuoi vedere che forse erano un tantino poltroni senza poltrona? E quelli che hanno dovuto emigrare per un lavoro simile? Ma vuoi vedere che alla fine non hanno emigrato solo per lavoro ma specialmente perchè gli piace viaggiare?

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  4. Ma stiamo parlando di lavoratori assunti tutti per concorso e con concorso trasparente 100%100 e che età hanno questi lavoratori?. Perchè tanta gente è andata in pensione senza mai aver lavorato o quasi? Vuoi vedere che forse erano un tantino poltroni senza poltrona? E quelli che hanno dovuto emigrare per un lavoro simile? Ma vuoi vedere che alla fine non hanno emigrato solo per lavoro ma specialmente perchè gli piace viaggiare?

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