La Regione torna a battere cassa, ma chi paghera' il risarcimento di 17 milioni?

La Regione torna a battere cassa, ma chi paghera’ il risarcimento di 17 milioni?

Alessandra Serio

La Regione torna a battere cassa, ma chi paghera’ il risarcimento di 17 milioni?

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lunedì 12 Maggio 2014 - 23:33

Al processo sui rimborsi gonfiati è battaglia sul calcolo del chilometraggio e del consumo dei bus, alla base dell'accusa ai dirigenti della municipalizzata. Mentre l'Avvocatura dello Stato chiede la restituzione del contributo milionario.

Il processo sulle presunte truffe all'Atm è ad una fase cruciale. Davanti al giudice monocratico Curatola infatti stanno sfilando i consulenti che hanno "fatto le pulci" ai conti della municipalizzata tra il 2003 e il 2007. Dopo aver ascoltato il perito della della Procura, l'ingegnere Cucinotta, alla scorsa udienza è toccato al consulente di parte dell'ex dg Claudio Conte, l'ingegnere De Simone.

Il professionista ha contestato la perizia tecnica di Cucinotta, che è alla base dell'accusa, su un punto centrale. De Simone sostiene infatti che il calcolo delle accise sui carburanti, e quindi di quanto la Regione avrebbe dovuto effettivamente corrispondere all'Atm, si opera sul rapporto euro-litro, come prevederebbe la normativa, e non sul rapporto euro-chilometro sul quale si basa la perizia Cucinotta. Perizia che, è bene ricordare, è alla base della tesi accusatoria che cosi' facendo l'Atm avrebbe truffato alla Regione e alla Dogana quasi 19 milioni di euro. Accuse che pesano in particolare sugli imputati di questa tranche processuale, cioè l'ex direttore generale Claudio Conte , il responsabile dell'Esercizio Gommato Salvatore Orlando, il responsabile dell'ufficio paghe Giuseppe Lampi, il coordinatore di esercizio Francesco Lisa e il responsabile delle manutenzioni Salvatore Zaccone.

In cinque, il 18 novembre 2011, finirono ai domiciliari. E in "ballo" non ci sono soltanto le sorti processuali degli imputati. Perche' sulla scorta dei primo risultati dell'inchiesta la Regione ha chiesto all'azienda di via La Farina di "restituire" 17 milioni di euro. Una richiesta che da per assodato responsabilita' che sono tutte da provare, e proprio a questo mira il processo affidato al monocratico Curatola. Se la truffa sul chilometraggio venisse accertata in sentenza, l'Atm avra' poche speranze di evitare il rimborso alla Regione.

Se le truffe verranno accertate ovviamente vorra' dire che saranno accertate anche le responsabilita' degli imputati, condannati. Lo "spettro" del risarcimento milionario, perció, riguarda anche loro. Non è automatico pero' che tocchi a loro rimborsare la Regione, risarcendo l'Atm, visto che l'azienda non è parte civile a questo processo. Ovviamente in caso di condanna la municipalizzata puo' sempre rivalersi sui condannati attraverso una autonoma azione processuale. Insomma, chi paghera' è un quesito tutto da chiarire. I 17 milioni di euro, pero', sono un fardello pesante che grava su questo processo, pur non entrandovi direttamente.

L'Avvocatura Distrettuale dello Stato proprio recentemente ha notificato agli interessati la messa in mora per il pagamento. Intanto il processo a Conte e gli alti imputati prosegue, si riprendera' il 20 giugno 2014. Impegnati gli avvocati Salvatore Giannone, Carmelo Scillia, Antonio Strangi. A coordinare l'inchiesta dei carabinieri era stato il pm Stefano Ammendola, ora trasferito ad altra sede. Di udienza in udienza si stanno quindi alternando diversi pubblici ministeri.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. letterio.colloca 13 Maggio 2014 16:05

    Il processo sulle presunte truffe all’Atm è ad una fase cruciale.
    Ancora si arzigogola su cose come:pesa di più un Kg di fieno od un Kg di ferro?
    La sostanza é che la Regione esige la restituzione di somme xxxxxxxxxxx,perché 17 Mln non sono una provola ma un disegno xxxxxxxx,oggi,eseguito talmente pedestremente xxxxxxxxxx!
    Stare a fare i “caduti dalla naca”(viste le espressione somatiche dei personaggi?) o tentare di xxxxxxxx e distinguo é tipico del xxxxxxxxxxx! E questi erano i responsabili dei servizi di trasporto pubblico,quelli che “dirigevano” persone e beni della collettività,quelli che…AMMINISTRAVANO.
    Un fatto curioso.
    La quasi totalità dei dipendenti sono proprietari di mezzi a gasolio da sempre e……….chissà se nei consumi “venialmente” sono stati conteggiati ai fini dei consumi del diede anche i km dei dipendenti?
    E comunque DA SEMPRE é il dirigente in capo che risponde in toto davanti a terzi a meno che…..
    Non perdiamo altro tempo:ci altre magagne da ….pubblicizzare.Ed io che credevo che……..mio nonno avesse un calesse:era invece l’ATM.

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  2. letterio.colloca 13 Maggio 2014 16:05

    Il processo sulle presunte truffe all’Atm è ad una fase cruciale.
    Ancora si arzigogola su cose come:pesa di più un Kg di fieno od un Kg di ferro?
    La sostanza é che la Regione esige la restituzione di somme xxxxxxxxxxx,perché 17 Mln non sono una provola ma un disegno xxxxxxxx,oggi,eseguito talmente pedestremente xxxxxxxxxx!
    Stare a fare i “caduti dalla naca”(viste le espressione somatiche dei personaggi?) o tentare di xxxxxxxx e distinguo é tipico del xxxxxxxxxxx! E questi erano i responsabili dei servizi di trasporto pubblico,quelli che “dirigevano” persone e beni della collettività,quelli che…AMMINISTRAVANO.
    Un fatto curioso.
    La quasi totalità dei dipendenti sono proprietari di mezzi a gasolio da sempre e……….chissà se nei consumi “venialmente” sono stati conteggiati ai fini dei consumi del diede anche i km dei dipendenti?
    E comunque DA SEMPRE é il dirigente in capo che risponde in toto davanti a terzi a meno che…..
    Non perdiamo altro tempo:ci altre magagne da ….pubblicizzare.Ed io che credevo che……..mio nonno avesse un calesse:era invece l’ATM.

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