Salvatore Mammola, Lucia Cardillo e Salvatore Cardente di Italia dei Valori chiedono al Sindaco Accorinti di intervenire sul provvedimento che regola le autorizzazioni per ottenere il parcheggio riservato ai disabili. Per i tre Idv un atto troppo rigido e discriminatorio.
Le polemiche esplosero fortissime lo scorso anno, quando sotto l’amministrazione commissariale di Luigi Croce il Dirigente alla Viabilità Mario Pizzino firmò l’ormai famosa delibera n. 4 del 5 febbraio 2013. Un provvedimento che dettava nuove regole per ottenere la concessione di un posto auto riservato ai disabili. Diverse le novità che avevano scatenato pesanti contestazioni: realizzazione e manutenzione della segnaletica a carico del beneficiario, niente stalli per i non vedenti che deambulano, costi di rimozione in caso di decesso del disabile sempre sulle spalle dei familiari. Tra i contestatori all’epoca c’era anche Renato Accorinti che, una volta eletto sindaco, quasi subito assicurò che quell’atto sarebbe stato ritirato. In realtà però le cose non andarono esattamente così. Perché è vero che l’amministrazione si è impegnata per affrontare il problema, è anche vero però che quella delibera alla fine fu modificata. Risale allo scorso mese di ottobre il nuovo provvedimento, sempre a firma Pizzino, che limava alcuni punti troppo spigolosi. In particolare fu eliminato il passaggio che scaricava sui cittadini i costi di realizzazione e manutenzione, ad oggi però le polemiche non si sono placate. A Palazzo Zanca continuano ad essere in tanti i cittadini che lamentano i criteri troppo restrittivi della delibera, diverse le famiglie che continuano a sentirsi discriminate
In campo scende Italia dei Valori che punta l’attenzione proprio su questo atto dopo aver provato a far annullare la delibera. Il segretario cittadino e membro del direttivo regionale Idv, Salvatore Mammola, puntualizza di aver più volte chiesto l’annullamento del provvedimento senza però ottenere risposte.
“Non è pensabile – continua Salvatore Mammola – che per colpire i falsi disabili si perseguano e si perseguitino i veri; anche noi siamo per colpire e sanzionare duramente i falsi invalidi, ma questo spetta alla Commissione Asl che decide a chi dare l’invalidità, alle Forze dell’Ordine che controllano e ad ogni Cittadino che può denunciare gli abusi, non certo al Sindaco. L’invalidità è una condizione riconosciuta dal nostro ordinamento giuridico come presupposto per avere diritto a determinate prestazioni economiche e socio-sanitarie da parte dello Stato. Chiunque sia affetto da determinate patologie può chiedere il riconoscimento dello stato di invalidità civile. Trattandosi di una condizione che si basa sull’essere affetti da determinate menomazioni, può essere ottenuta solo dopo essere stati sottoposti ad una visita da parte di una commissione Asl, cioè occorre un accertamento medico legale riconosciuto dal Servizio sanitario nazionale.”
Fatto questo excursus dei fatti, Idv si chiede come può “una giunta che si dice vicino agli “ultimi” (parola che per definire i diversabili a noi non piace) – chiosa Lucia Cardillo, responsabile provinciale dei disabili dell’ Italia dei Valori – non può rispondere alla richiesta di sosta personalizzata “se non si evince la necessità di frequenti spostamenti sul territorio comunale per motivi di studio, lavoro o salute” negando così l’autorizzazione, negando di fatto ogni diritto alla mobilità ed alla vita.
"In questi anni di degrado la politica non finisce mai di stupire, addirittura quella del sindaco Accorinti! -aggiunge Alessandro Cardente resp.le Diritti Civili IdV – In una città come Messina, ancora oggi priva di una rete funzionante ed efficiente di servizi pubblici, soprattutto per i cittadini disabili, l'applicazione di tale “norma” penalizza proprio la popolazione più fragile e bisognosa di aiuto. L'emancipazione di una Città passa principalmente attraverso percorsi, azioni politiche e amministrative di civiltà e di uguaglianza civica- non di certo, attraverso gli arresti domiciliari dei disabili- per garantire l'ordine degli stalli e delle soste personalizzate
Gli esponenti di Idv si chiedono poi in base a quale strana idea si richiede al disabile, sempre nella stessa delibera, di fornire ogni anno il persistere della disabilità; come se una gamba potesse ricrescere o un malato di SLA potesse guarire. Comunque siamo certi che se al rientro da un viaggio a Lourdes o a Medjugorie, una di queste persone guarisse miracolosamente, non vorrebbe più assolutamente avere il posteggio sotto casa o il pass per disabili a differenza dei “normodotati” che lo reputano un privilegio.
“Chiediamo – concludono Salvatore Mammola, Lucia Cardillo ed Alessandro Cardente – che con una atto di coerenza, Renato Accorinti faccia il Sindaco e ritiri la suddetta delibera se veramente vuole migliorare la vita ai disabili. Al contrario se vuole rendere la vita di queste persone un’ inferno, continui sulla linea dell’incoerenza e mantenga questa delibera; che sarebbe stata una delibera vergognosa se l’avesse fatta una qualunque giunta, ma per la giunta Accorinti non riusciamo a trovare le parole”.
F.St.