Chiusi seggi e conosciuti i risultati definitivi, abbiamo voluto raccogliere le reazioni sul dato locale: dall’entusiasmo dei renziani alla delusione dei grillini, passando per le dichiarazioni soddisfatte di Forza Italia, Nuovo Centro-destra e Lista Tsipras. Fratelli D'Italia si proietta verso un "incoraggiante futuro"
Le elezioni europee hanno consacrato il Pd come primo partito di Messina. Il premier Renzi è riuscito lì dove i suoi predecessori avevano fallito e in questa vittoria schiacciante non c’è solo il suo zampino, c’è il suo marchio visibile. I pronostici della vigilia davano, in Sicilia e a Messina, il partito democratico in picchiata, con il M5S pronto a fare il "cappotto", anche per via del “caso Genovese” e dell’incerta destinazione di quella “dote” di voti da sempre in possesso del deputato messinese, oggi agli arresti domiciliari, secondo molti pronta ad ingrossare le preferenze a favore del Nuovo Centro Destra. Contro ogni previsione della vigilia, invece, il Pd non ha solo vinto ma ha trionfato, azzerando i sogni di gloria del Movimento Cinque Stelle.
In riva allo Stretto il Pd ha ottenuto 22.751 voti di lista con una percentuale del 32,37%, il Movimento Cinque Stelle,16.485 voti di lista con una percentuale del 23,45. A guardare i numeri non c’è stata partita ed alla fine, a Messina, il duello vero non è stato tra Renzi e Grillo ma tra Grillo e Berlusconi, i due trionfatori in città delle elezioni politiche del 2013, con il secondo che dimostra forza elettorale anche nel suo momento di maggiore debolezza personale.
Forza Italia, infatti, sale sul podio e si attesta come terzo partito con 13.126 voti di lista , pari ad una percentuale del 18,68. Berlusconi batte nettamente Alfano. Il Nuovo Centro Destra,"federato" con l'Udc ha portato a casa 7.687 voti di lista, con una percentuale del 10,94, doppiando Fratelli d’Italia, che comunque ha ottenuto un buon successo, con 4.016 voti di lista e una percentuale del 5,71. Non è andata male neanche a “L’altra Europa con Tsipras”, con 3.940 voti di lista e una percentuale pari a 5,61. Singolare a Messina il sorpasso della Lega Nord su Italia dei valori. Il partito guidato da Matteo Salvini ha ottenuto 624 voti ed una percentuale dell’0,89; il partito di Antonio Di Pietro non va oltre i 443 voti e lo 0,63%.
Chiusi seggi e conosciuti i risultati definitivi, abbiamo voluto raccogliere le reazioni sul dato locale.
Ci hanno sempre messo la faccia, anche quando erano minoranza all'interno del Pd e trattati come “appestati”, oggi possono esultare e godere per l’esito delle urne. Sono i renziani della prima ora. Per loro parla Alessandro Russo. "Il risultato del PD a livello nazionale è straordinario, seppure spinto da un impressionante astensionismo sul quale la politica deve sapersi interrogare e per il quale deve saper fare auto critica per la propria incapacità ormai consolidata di saper leggere la società italiana.In tale quadro, il PD di Matteo Renzi ottiene un successo davvero storico ed interpreta più di ogni altro partito la disperata voglia di cambiamento e di rinnovamento che viene dal cuore profondo del Paese.
A Messina – continua Russo – il dato è ancora più soddisfacente. Il PD supera ampiamente il 30%, nonostante le ultime vicende morali e giudiziarie che hanno colpito l'on. Genovese. Nonostante l'amplissimo disimpegno del voto strutturato che – apertis verbis – è rimasto in attesa a guardare, nella migliore delle ipotesi. Il PD ha ottenuto un voto di opinione molto ampio, spesso espresso soltanto sulla lista, che non lascia dubbio alcuno sul fatto che se – come detto – il voto strutturato poco si è mosso, molta parte dell'elettorato libero ha creduto nella proposta del Partito. Una risposta fresca e molto chiara alle prefiche che con cinismo fino a poche ore fa sostenevano che senza l'apporto del voto strutturato dell'on. Genovese il PD a Messina sarebbe addirittura "scomparso" o "morto".
Il PD a Messina – conclude l’ex presidente della V Circoscrizione – non solo non è morto, ma esce rafforzato, da questo voto. A Messina la sfida riparte, servono nuove direttrici, servono nuove idee, servono uomini e donne nuove, che sappiano interpretare con credibilità il cambiamento. Per questo, il percorso, con queste elezioni, è soltanto iniziato".
Dai vincitori agli sconfitti. Non nasconde la propria delusione il deputato messinese del Movimenti Cinque Stelle, Franscesco D’Uva, che da un lato sottolinea il minor divario a Messina rispetto al dato nazionale tra Pd e M5S ma dall’altro ammette: “C’è evidentemente qualcosa che non ha funzionato, soprattutto a livello comunicativo più che istituzionale. Mi spiace, sono sincero, mi aspettavo di più per il Movimento Cinque Stelle e meno per il Pd anche a livello locale”, dove però, secondo il parlamentare, il caso genovese ha influito, anche se non in maniera decisiva , vista la forbice più stretta tra i due partiti rispetto al resto del paese. Non ha invece ancora le idee chiare per commentare il risultato del suo partito il coordinatore cittadino di Forza Italia, Nino Beninati, che in questo momento si sta soprattutto concentrando sul risultato personale ottenuto dal “suo” candidato Leontini. Per il dato elettorale ottenuto dal partito di Berlusconi commenta, invece, il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia. “Una lista forte e competitiva, una campagna elettorale improntata sulla concretezza e sulla necessità di cambiamento – afferma – hanno portato Forza Italia ad ottenere un risultato straordinario nella circoscrizione insulare, superiore a quello della media nazionale. E’ ora il momento di rimboccarci ulteriormente le maniche per rafforzare il mondo moderato che dà voce e speranza a molti milioni di italiani”,
Dichiarazioni soddisfatte arrivano anche dal Nuovo Centro Destra. Il deputato Vincenzo Garofalo affida il suo commento ad un post su Facebook: “Il nostro è un partito giovanissimo che ha affrontato una dura prova. Ciò che portiamo a casa, da Siciliani e soprattutto da Messinesi, è un grande risultato, segno del fatto che la nostra idea di politica, legata strettamente al territorio, è ciò di cui la gente ha bisogno oggi più che mai!”. Gli fanno eco il messinese più votato in città Nino Germanà e il senatore Bruno Mancuso. Germanà :“Nonostante tutto in Sicilia abbiamo dimostrato di esserci già saputi radicare sul territorio in modo importante. Nella nostra regione il dato si è attestato al 9,13% e ancora più nello specifco, a Messina viaggiamo sul 12,42%. Dopo Agrigento ,che è la città di Angelino Alfano, la nostra è la provincia siciliana in cui il Nuovo CentroDestra ha avuto il maggior numero di consensi. Non posso non pensare che questo sia frutto del modo in cui viviamo la politica, della nostra presenza costante. Dare voce alle istanze della gente, ascoltare diffcoltà e necessità dei cittadini è una cosa che facciamo sempre e da sempre non solo in campagna elettorale”. Mancuso si dice particolarmente soddisfatto per il risultato elettorale «a dir poco straordinario conseguito in provincia di Messina , ed in particolare nella zona tirrenico-nebroidea». “E' il premio meritato – dice – di una nuova visione politica che guarda al territorio e privilegia la democrazia partecipativa ed il contatto con la gente”.
Felice e raggiante si mostra Antonio Mazzeo, il più votato in Sicilia e Sardegna per la lista Tsipras.“Siamo riusciti a ottenere molto più di quello che ci si aspettava. E’ un risultato straordinario perché abbiamo incassato quasi 14 mila voti in Sicilia, a Messina abbiamo sfondato addirittura il 5% e ciò si pone in continuità con quel percorso iniziato circa un anno fa dall’area che ha promosso la campagna per Renato Accorinti. Siamo la dimostrazione che esiste un’area politica, pacifista, antimilitarista che sta crescendo bene, soprattutto se compariamo il risultato di oggi con quelli storici della sinistra radicale alle consultazioni europee”.
Si proietta verso un “incoraggiante futuro” Francesco Rizzo, candidato con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. “La Destra – commenta – si è rimessa in cammino. Non vi è alcun dubbio che il dato elettorale emerso ha dimostrato il forte radicamento su tutto il territorio siciliano di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e ciò consente di valutare positivamente il risultato emerso, nonostante il mancato raggiungimento del 4%. Il Partito ha dimostrato di essere particolarmente radicato nella Provincia di Messina (6,77%) con lusinghieri risultati nei comprensori di Lipari (22,49%), Barcellona P.G. (15,61%), Milazzo (9,19%) e Pace del Mela (23,73%), Naso (9,38%) ove operano radicate e dinamiche sezioni di Partito. Anche il dato della Città di Messina (5,71%) dimostra l’impegno profuso da una nuova classe dirigente.
Rizzo, infine, si dice tuttavia dispiaciuto, per lo 0,4% su base nazionale,che ha permesso di superare lo sbarramento, ma aggiunge: “ci conforta il rovescio della medaglia: abbiamo raddoppiato i consensi delle scorse Politiche e dimostrato di essere presenti su tutto il territorio nazionale, aspetto che ci permette di essere più che fiduciosi per il prossimo futuro. Possiamo dire con certezza di avere ridato una casa al popolo della Destra italiana”.
Danila La Torre
poi si lamentano
poi si lamentano
l’astensionismo vale per la sinistra come per la destra e per Grillo,quindi questo è se vi pare………..
l’astensionismo vale per la sinistra come per la destra e per Grillo,quindi questo è se vi pare………..
A Messina di nuovo ha perso solo forza italia mentre il m5s da percentuali irrisorie delle scorse elezioni comunali è arrivato addirittura al secondo posto.
A Messina di nuovo ha perso solo forza italia mentre il m5s da percentuali irrisorie delle scorse elezioni comunali è arrivato addirittura al secondo posto.
Non ha vinto il PD, anzi no, scusate, ha vinto il PD di Renzi, che ha raccolto i voti della Speranza e della Preoccupazione che Grillo e Casaleggio, non i ragazzi di 5 Stelle, avevano destato con le ultime dichiarazioni giacobine. Questo vuol dire che Grillo ed i giovani di 5 Stelle non possono più convivere? No, assolutamente NO. Grillo non deve approdare nella dialettica violenta, limitandosi alla dissacrazione di un sistema politico conservatore. Forza Italia candida personaggi inquietanti ed aziendalisti (è finito il populismo lussurioso). Il Nuovo Centro Destra è già vecchio, prima di nascere. Rimane sempre il dubbio se a Messina il PD sarà capace di gestire il voto si Speranza ricevuto da Renzi, no scusate, dal PD di Renzi, o occuperà l’area culturale moderata che l’ha votato, perché la maggioranza a Messina è sempre stata moderata, con le settarie truppe dell’ex PCI messinese o con le clientelari masse dell’ex DC messinese. Qui si gioca la partita del futuro della città. Se non saranno all’altezza, le prossime elezioni sarà 5 Stelle a prendere il 51 % e magari dentro ci sarà R. A..
Non ha vinto il PD, anzi no, scusate, ha vinto il PD di Renzi, che ha raccolto i voti della Speranza e della Preoccupazione che Grillo e Casaleggio, non i ragazzi di 5 Stelle, avevano destato con le ultime dichiarazioni giacobine. Questo vuol dire che Grillo ed i giovani di 5 Stelle non possono più convivere? No, assolutamente NO. Grillo non deve approdare nella dialettica violenta, limitandosi alla dissacrazione di un sistema politico conservatore. Forza Italia candida personaggi inquietanti ed aziendalisti (è finito il populismo lussurioso). Il Nuovo Centro Destra è già vecchio, prima di nascere. Rimane sempre il dubbio se a Messina il PD sarà capace di gestire il voto si Speranza ricevuto da Renzi, no scusate, dal PD di Renzi, o occuperà l’area culturale moderata che l’ha votato, perché la maggioranza a Messina è sempre stata moderata, con le settarie truppe dell’ex PCI messinese o con le clientelari masse dell’ex DC messinese. Qui si gioca la partita del futuro della città. Se non saranno all’altezza, le prossime elezioni sarà 5 Stelle a prendere il 51 % e magari dentro ci sarà R. A..