Eleonora Urzì Mondo per il comitato promotore ci spiega il significato dell'evento: lotta alla discriminazione, ma anche libertà, diritti e civiltà al centro della parata
di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Pochi giorni ancora alla grande festa che animerà, sabato pomeriggio, le vie del centro cittadino. Lo Stretto Pride torna per la seconda edizione, dopo la prima andata in scena nel 2019, l’unica prima del periodo pandemico. Il claim, il motto, sarà “Un mare di pace” e a organizzarlo sono stati Omd e Arcigay. Con loro il comitato promotore, svariati sponsor e partner e il Comune di Messina, che ha voluto sostenere l’evento dando il proprio patrocinio, insieme alla Città Metropolitana. Da giorni sventola sulla facciata di Palazzo Zanca un’enorme “bandiera della libertà” e la stessa struttura sarà illuminata con i colori del Pride sabato prossimo.
Lo “Stretto Pride” non solo un “Gay Pride”
Tra i membri del comitato promotore c’è Eleonora Urzì Mondo, che ha spiegato come nasce la seconda edizione dell’evento: “Ci tengo a sottolineare che l’evento si chiama Stretto Pride. In questi giorni ho letto che in molti commenti sui social e in vari articoli sui media è stato chiamato gay Pride. Non lo è? Sì, ma è anche un gender Pride, un right Pride, un family Pride. Vogliamo partecipi più gente possibile, è un’iniziativa inclusiva non esclusiva. E non si parla solo di orientamento sessuale, ma anche di identità di genere, di accoglienza, di diritti, di pace, di civiltà. Tutto ciò che desideriamo per una società migliore”.
Urzì Mondo: “Il Pride usa armi di colori, luci e festa”
Sui social non tutti hanno accolto bene la manifestazione. “Le discriminazioni – dichiara Urzì Mondo – non dobbiamo intenderle solo come commenti urtanti ma anche come qualcosa che genera paura. Dovrebbe bastare questo a tutti noi per dire: io ci sono. Le violenze, le intimidazioni, vanno combattute con armi e denti. Quali armi? Le più belle possibili, quelle del Pride: colori, luci, festa, queste sono armi del Pride. Per mesi si è detto ne usciremo migliori, ma il lockdown e il Covid hanno accentuato il malcontento. La chiusura in casa ha generato un abuso anche dei social, e dietro i computer tutti pensano di potersi comportare come haters. Questo ha generato un aumento di odio sociale che è un pericolo gravissimo”.
“Io donna, madre, cattolica. Perché non dovrei esserci?”
“Non sono un’amante delle etichette – prosegue – io sono una donna, sono cattolica, ho una figlia, sono sposata in chiesa, rientro in quel presunto standard della famiglia tradizionale. Ma io come donna, cattolica, madre e cittadina, non vedo come non dovrei essere in piazza e non dovrei battermi per tutto questo. Bisogna andare contro queste discriminazioni, che sono un pericolo perché si supera il limite con troppa facilità”. Urzì Mondo chiude concentrandosi sull’aspetto “carnascialesco”: “Chiedetevi perché, prima di esprimere un’opinione. Perché il Pride è così colorato e ricco di ostentazione? Lo scopo era turbare un po’ quelle sensibilità oscurantiste, chi si gira dall’altra parte perché si impressiona per un bacio tra due donne o due uomini. Urtare la sensibilità è quanto alcune persone vivono tutti i giorni. Bisogna essere più civili tutti insieme”.
Oh madre cattolica, leggi il Vangelo e i quattro peccati non perdonabili e poi vai ma ti metti fuori dal Vangelo.
Glielo dico da cattolica: NON menzioni il Vangelo. Solo pochissimi possono parlare di Vangelo. Quando Gesù predicava alle folle di persone o quando le accoglieva non chiedeva quale fosse il loro “orientamento sessuale” !!! E NON DICA che a “quell’epoca queste cose” NON ESISTEVANO. Sia REALISTA. Uno per tutti: l’AMORE GRECO, ma potremmo continuare…..Secoli prima della venuta di Cristo. La signora Urzì dice ciò di cui tutti siamo a conoscenza: la REALTA’. A me non piace essere ipocrita!!!
Ancora nel medioevo…………….i peccati non perdonabili……
Dio creò maschio e femmina , non creò un altro genere. Per far si che procreassero continuando il ciclo della vita. Chi è di questo genere è fortemente manipolato da spirito di trasgressione. Si rispetta e non si giudica come consegna Gesù Cristo, ma non condivido assolutamente. Un consiglio forte, ravvedetevi
“Ego sum, qui sum” Esodo 3,14
Definisci il Verbo e poi discutiamo del cosa crediamo entrambi sia insito nella Parola. E mi menzioni anche i passaggi in cui si esplica chiaramente l’invito a discriminare “il prossimo tuo”, per favore.
Tante care cose.
Tutte le chiese cristiane di tutte le denominazioni, dovevano organizzare una contromanifestazione per invocare la liberazione da satana in questa città!
Perché ormai viviamo in un mondo del POLITICAMENTE CORRETTO, dove tutto è giusto e buono! Beh, sono contro ogni forma di violenza, ma in qualità di Cristiana che crede nelle scritture di Dio, le quali dicono:” al principio Dio creò l’uomo e la donna li creò maschio e femmina”, ed ancora “ Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti….. erediteranno il regno dei cieli”, non posso condividere questa realtà, e così come non obbligo nessuno a pensarla come me, poiché ognuno di noi sarà personalmente responsabile dinnanzi al cospetto di Dio nel giorno del giudizio, non vorrei essere ritenuta un elemento omofobo considerato il fatto che non condivido affatto realtà del genere! Rimango dell’idea che bisogna rispettare tutti gli essere umani poiché siamo tutti uomini e nessuno è superiore all’altro, ma il politicamente corretto è solo un modo di creare uomini e donne privi di pensieri e identità! Tante volte ho sentito dire Dio è amore! Questa è una grandissima verità, ma Dio è anche giustizia ed è un fuoco consumante!