L’accordo, firmato dal presidente dell’Associazione degli industriali Alfredo Schipani e dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania consente la detassazione di tutte le voci retributive collegate ad incrementi di produttività
Si concretizza anche nel territorio di Messina l’ultima intesa sancita a livello nazionale da Confindustria e dalle Organizzazioni Sindacali in attuazione delle misure sulla detassazione da ultimo previste nella Legge di Stabilità 2013 (L. 228/2012), con l’obiettivo di aumentare la competitività e la produttività delle imprese e di abbattere la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.
L’intesa proroga l’efficacia degli accordi del 2013 al fine di accedere alla detassazione del salario di produttività per l’anno in corso. Il Governo, con il DPCM del 19 febbraio 2014, ha disposto la proroga delle misure varate nel 2013 che si applicano con le stesse modalità per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2014.
Confindustria Messina e Cgil, Cisl e Uil Messina hanno siglato lo scorso 27 maggio l’Accordo territoriale che dà attuazione al decreto sulla detassazione del salario di produttività anche per il 2014.
L’accordo, firmato dal presidente dell’Associazione degli industriali Alfredo Schipani e dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania consente la detassazione di tutte le voci retributive collegate ad incrementi di produttività.
L’accordo prevede, per le imprese aderenti al sistema di rappresentanza di Confindustria nella provincia di Messina, la detassazione del salario dei dipendenti che effettueranno prestazioni lavorative diverse da quelle rese in osservanza degli orari di lavoro normalmente praticati in azienda.
Una parte della retribuzione legata alla produttività, anziché essere soggetta a tassazione ordinaria e alle addizionali regionali e comunali, gode di un’imposta sostitutiva del 10%. All’agevolazione potranno accedere i lavoratori che nel 2013 non abbiano superato un reddito da lavoro dipendente di 40mila euro, per un tetto massimo agevolabile pari a 3mila euro. Lo stanziamento complessivo previsto a livello nazionale è di 600 milioni di euro.
In un periodo di crisi come quello attuale, quest’accordo è strategico perché consente ai lavoratori di percepire un salario netto superiore in busta paga e nel contempo viene incontro alle esigenze delle imprese che, in caso di picchi di lavoro, hanno la necessità di impiegare il personale oltre le ore previste contrattualmente.
Non capisco più cosa vogliono ancora questi imprenditori… Hanno decine di modalità contrattuali per assumere senza pagare un bel niente, gli assegni famigliari li usurpano, gli orari e sono flessibilissimi, controlli sindacali assenti, controlli “vari” vedi sopra.. e ancora a piangere.. Ma basta. Un detto antico diceva “hannu nicchiu e cuasetti i sita” che vogliono ancora…
Non capisco più cosa vogliono ancora questi imprenditori… Hanno decine di modalità contrattuali per assumere senza pagare un bel niente, gli assegni famigliari li usurpano, gli orari e sono flessibilissimi, controlli sindacali assenti, controlli “vari” vedi sopra.. e ancora a piangere.. Ma basta. Un detto antico diceva “hannu nicchiu e cuasetti i sita” che vogliono ancora…