Il direttore generale dell’Amam spiega i motivi per cui l’estate 2014 sarà caratterizzata da un calo di approvvigionamento idrico. Una situazione anomala che si è verificata l’ultima volta una decina d’anni fa ma che non dovrebbe comportare grandi disagi. E sull’acquedotto dell’Alcantara…
Dalle 6 del mattino fino a mezzanotte, poi fino alle 22, poi ancora fino alle 20 e fino alle 18, adesso fino alle 16. Non stiamo dando i numeri ma stiamo indicando gli orari in cui è terminata l’erogazione idrica nelle case dei messinesi nel corso dell’ultimo anno. D’inverno il picco massimo, poi, man mano che si avvicina la stagione estiva, sempre meno acqua. “C’è qualche problema di approvvigionamento delle distribuzioni idriche ma la situazione è sotto controllo – afferma il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa– perché le varie zone della città sono comunque rifornite. E’ vero che chiudiamo l’acqua alle 16 ma quasi tutti possiedono serbatoi e autoclavi e in questo modo se ne può disporre per tutta la giornata. A soffrire un po’ di più sono le zone alte della città ma stiamo cercando di migliorare il servizio anche lì, ottimizzando le risorse di cui disponiamo”.
Ma cos’è cambiato rispetto allo scorso anno e per quale motivo si riscontra un calo? “L’anno scorso, in estate, riuscivamo a garantire l’erogazione idrica fino alle 18 o anche alle 19 – prosegue il dg dell’Amam -. In questo momento, purtroppo, riscontriamo un calo delle fonti del Fiumefreddo, eccezionale per il periodo. Si è verificato qualche altra volta, l’ultima una decina d’anni fa, nello stesso periodo. Rispetto ai normali 970 litri al secondo, arrivano circa 250 litri in meno, quindi 720. Dipende dagli innevamenti dell’Etna negli anni precedenti, visto che le acque del Fiumefreddo sono da scioglimento delle nevi. Resta immutato, invece, l’apporto di circa 220 litri al secondo dall’acquedotto della Santissima. Secondo i dati statistici, la situazione non dovrebbe peggiorare a luglio ed agosto, anche se poi i fatti sono un’altra cosa e andranno verificati. Ogni estate, oltre che il calo delle sorgenti, bisogna affrontare anche l’aumento dei consumi, non solo familiari, ma anche di locali stagionali, terrazze, ville, giardini e piscine”.
Quando la distribuzione tornerà alla normalità? “I primi miglioramenti si avranno da settembre – risponde La Rosa – ma, nel frattempo, cercheremo di ottimizzare la distribuzione facendo alcuni lavori di rete. Non sarà facile perché dobbiamo fare i conti anche con l’esiguità di personale, problema al quale non si è posto alcun rimedio. Quando i nostri dipendenti vanno in pensione non vengono sostituiti e così l’organico diminuisce sempre più. Nei prossimi giorni organizzeremo comunque delle manovre di rete. A volte i problemi sono legati proprio alla distribuzione interna piuttosto che al calo delle sorgenti. E’ quanto era successo di recente, ad esempio, a Zafferia, dove siamo intervenuti per risolvere il problema”.
Il momentaneo calo delle sorgenti del Fiumefreddo fa tornare alla ribalta un tema scottante, quello dell’acqua del fiume Alcantara che ha contribuito a rifornire Messina fino al 2009, anno in cui la gestione passò a Siciliacque,società mista detenuta al 25 % dalla Regione, con aumento esponenziale dei costi. “Intanto andrebbe verificata la disponibilità idrica e la possibilità di convogliare l’acqua verso Messina – spiega il direttore dell’Amam – perché non sappiamo se sono stati riparati i danni subìti negli anni scorsi e se dunque le condotte sono integre. Non sappiamo neppure quanta acqua resterebbe per Messina, visto che l’Alcantara potrebbe avere lo stesso calo del Fiumefreddo, alimentandosi dallo stesso versante, e già rifornisce i Comuni della fascia jonica messinese da Giardini a Scaletta”.
Ma se anche su questi fronti non si riscontrasse alcuna difficoltà, il problema rimane il costo. “Per noi è insostenibile – conclude La Rosa -. Non si può acquistare l’acqua a 69 centesimi al metro cubo per poi rivenderla a 40, senza considerare le spese e le perdite di rete che esistono ovunque. Di recente hanno dato forfait anche alcuni Comuni jonici messinesi, nonostante abbiano bisogno di un quantitativo molto minore rispetto al nostro. Fin quando Messina si riforniva anche dall’Alcantara c’era più acqua ma c’erano anche molti più debiti, che stiamo pagando ancora. Se 100 litri di acqua al secondo costano tra i 2 milioni e 100 e i 2 milioni e 200mila euro all’anno, è chiaro che poi si chiudono i bilanci in perdita. Sono costi affrontabili solo in caso di estrema emergenza che, per fortuna, non sussiste ancora. E’ un problema da valutare attentamente. Visto che la Regione possiede una quota di Siciliacque, la politica dovrebbe intervenire per far scendere il costo sensibilmente”.
(Marco Ipsale)
a montepiselli l’acqua fino a mezzanotte non si vede dalla fine degli anni 90
ormai l’andazzo è questo
da metà autunno fino a maggio 6 – 19
il periodo restante 6 – 17
a montepiselli l’acqua fino a mezzanotte non si vede dalla fine degli anni 90
ormai l’andazzo è questo
da metà autunno fino a maggio 6 – 19
il periodo restante 6 – 17
zona via palermo ( viale aranci..via Manzoni..ecc..)..
l’acqua va via alle 13…
La Rosa…non sparari m….
la verità’..?
come tutte le partecipate….non maliti….
siete scarsi..poco efficienti..poco produttivi e sopratutto..
le nomine..avvengono attraverso canali politici…
siti scassi……
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