Enrico Guarneri è "Il malato immaginario" al Giardino Corallo

Enrico Guarneri è “Il malato immaginario” al Giardino Corallo

Enrico Guarneri è “Il malato immaginario” al Giardino Corallo

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lunedì 21 Luglio 2014 - 06:35

Artista capace di interpretazioni sensibilissime, ora malinconico ora patetico, ora smargiasso ora farsesco, Guarneri ha nelle sue corde le innumerevoli facce della teatralità sicula, messe in scena con l’orgoglio, dichiarato, dell’appartenenza ad una tradizione antica e nobile e con il piacere, anch’esso dichiarato, di una parlata che non è dialetto ma lingua vera e propria. Regia di Guglielmo Ferro, in scena anche Pietro Barbaro

Appuntamento sabato 26 alle ore 21:00 per il ritorno di Enrico Guarneri al Giardino Corallo di Messina. Sul palco “Il malato immaginario” di Molière per la regia di Guglielmo Ferro e la produzione dell’associazione ABC.

Artista capace di interpretazioni sensibilissime, ora malinconico ora patetico, ora smargiasso ora farsesco, Guarneri ha nelle sue corde le innumerevoli facce della teatralità sicula, messe in scena con l’orgoglio, dichiarato, dell’appartenenza ad una tradizione antica e nobile e con il piacere, anch’esso dichiarato, di una parlata che non è dialetto ma lingua vera e propria.

Qui interpreta il ruolo del titolo, un Argante rivisitato dalla regia affinché sia pienamente rispettoso delle indicazioni dell’autore, che l’aveva creato pensando a sé e ai suoi cinquant’anni, tutt’altro che decrepito, dunque, e metafora dell’uomo vittima di se stesso, un Argante – come spiega Guglielmo Ferro – che vive follemente "tra medici e medicine, circondato da figure che forse lui stesso immagina o crea, nel bisogno assoluto di dissimulare la paura del reale".

In scena il messinese Pietro Barbaro (Dottor Diaforetico), che al Corallo è in cartellone anche con due suoi spettacoli, Francesca Ferro (Tanina, serva di Argante), Nadia De Luca (Angelica, figlia di Argante), Giovanna Centamore (Beatrice, moglie di Argante), Giovanni Strano (Cleante, amante di Angelica), Rosario Minardi (Bernardo, fratello di Argante), Vincenzo Volo (Tommaso Diaforetico), Ciccio Abela (Purgone, medico di Argante), Doriana Nobile (Lisetta, figlia minore di Argante) e Rosario Marco Amato (Notaio).

Molto siciliano anche il cast tecnico: le scene sono di Salvo Manciagli, i costumi di Riccardo Cappello, mentre la realizzazione delle scenografie è stata affidata a Cinzia Puglisi; direttore di scena è Salvo Patania, macchinisti sono Carmelo Bergamo e Tommaso Patania, la sarta è Maria Ragonese, aiuto regia è Claudio Aprile, assistente alla regia è Alessia Zarcone e suggeritrice è Nuccia Mazzarà.

Informazioni e aggiornamenti: www.giardinocorallo.it

Botteghino h 18/22 – Tel. 090.9071047 / 340.8542209

2 commenti

  1. Ciao Enrico,ho visto le tue due commedia presso l’ auditorium di Pace del Mela -L’uomo la bestia e la virtù e il Malato Immaginario. Le ho trovate assai gradevoli, Comunque la prima commedia mi e piaciuta un po’ di più. Lo stile di Enrico sul palcoscenico si estrinseca in tutte le sue sfaccettature. Comunque sia da tutti i miei punti di vista da spettatore o critico il mio giudizio è estremamente positivo. Enrico à un grande attore siciliano che spesso ci fa ridere e a volte ci fa anche riflettere. Grande uomo disponibile al dialogo. Per esempio con me, in quella serata che dovevi recitare Pirandello a Pace del Mela e ci fù cattivo tempo, mi dicesti all’ingresso del teatro “brizziddia ma chi vuoli diri direbbe un milanese. Grande Enrico.

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  2. Ciao Enrico,ho visto le tue due commedia presso l’ auditorium di Pace del Mela -L’uomo la bestia e la virtù e il Malato Immaginario. Le ho trovate assai gradevoli, Comunque la prima commedia mi e piaciuta un po’ di più. Lo stile di Enrico sul palcoscenico si estrinseca in tutte le sue sfaccettature. Comunque sia da tutti i miei punti di vista da spettatore o critico il mio giudizio è estremamente positivo. Enrico à un grande attore siciliano che spesso ci fa ridere e a volte ci fa anche riflettere. Grande uomo disponibile al dialogo. Per esempio con me, in quella serata che dovevi recitare Pirandello a Pace del Mela e ci fù cattivo tempo, mi dicesti all’ingresso del teatro “brizziddia ma chi vuoli diri direbbe un milanese. Grande Enrico.

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