Ferito gravemente il ragazzo che viaggiava in sella al motorino, insieme al 20enne che ha perso la vita. Sulle dinamiche stanno adesso indagando la sezione Infortunistica.

Andrea Scaglione aveva da poco compiuto 20 anni, aveva frequentato l’istituto magistrale Ainis ed era un organizzatore di serate, grande animatore della movida messinese. Una giovanissima vita spezzata, la sua, nel più tragico dei modi. Questa notte, intorno alle 3.15, stava guidando la sua Vespa Piaggio 125 lungo la via Consolare Pompea quando, all’altezza del semaforo che conduce verso il torrente Papardo si è schiantato contro una macchina che viaggiava in direzione contraria, con a bordo altri tre giovani. In sella con lui, c'era anche un altro ragazzo che è rimasto gravemente ferito. Trasportato d'urgenza all'ospedale Papardo, il giovane si trova adesso ricoverato in prognosi riservata ma le sue condizioni sono serissime.

I tre ragazzi che invece viaggiavano sull’auto, secondo i primi accertamenti, avrebbero riportato ferite non gravi.

Non è ancora chiara l’esatta dinamica dell’incidente, forse uno stop non rispettato. Sull’impatto fatale stanno adesso indagando gli agenti della sezione Infortunistica di Messina, recatisi sul posto per effettuare i rilievi. Secondo una primissima ricostruzione, per il violento impatto, il giovane Andrea sarebbe rovinato a terra scivolando poi sotto una Fiat Punto posteggiata e rimanendovi incastrato. Necessario anche l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto estrarre il corpo da sotto le lamiere.

E sono tantissimi gli amici che, in queste ultime ore, stanno riempendo la pagina facebook di Andrea, chi per ricordare il suo sorriso, chi per lasciare un messaggio, chi perché non riesce a spiegarsi come una giovane vita possa concludersi così.
“La perdita di una persona cara crea sempre un vuoto incolmabile, che accentuato dalla prematura scomparsa, ci pone dinanzi, in tutta la sua drammaticità, alla caducità della vita nel fiore della giovinezza, lasciando enormi impronte di tristezza in ciascuno di noi”, scrivono i Giovani Democratici in ricordo di Andrea, giovane militante.
“Non riusciamo a capacitarci – si legge ancora in una nota – che in una tranquilla sera d’estate si possa spezzare la vita di un compagno, in un modo così improvviso ed ingiustificato, riducendo in polvere ambizioni, sogni e progetti, pur restituendoci una grande eredità. Frutto questa dell’impegno e delle straordinarie doti umane di un compagno leale e solare, che non si è mai risparmiato, trasmettendo passione ed entusiasmo.
Una comunità politica è condivisione di idee, prospettive, percorsi di vita ed esperienze umane. Significa guardare lo stesso orizzonte. “Il mio destino è il tuo, la mia pena la tua, la mia felicità simile a quella che provi tu. La mia vita un po’ la tua”. Chi ha compagni non morirà mai e noi intendiamo valorizzare quei progetti, sogni, ambizioni, che appartengono a tutti noi, affinché non sia mai ricordo fine a se stesso, ma vita nell’impegno quotidiano della comunità giovanile, adesso, soprattutto in tuo nome”. (Ve. Cro.)