Il porto di Tremestieri chiude alle 14. Il problema tir si acuisce ma è l’ultima settimana di “passione”

Il porto di Tremestieri chiude alle 14. Il problema tir si acuisce ma è l’ultima settimana di “passione”

Marco Ipsale

Il porto di Tremestieri chiude alle 14. Il problema tir si acuisce ma è l’ultima settimana di “passione”

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martedì 29 Luglio 2014 - 22:02

Inizieranno le operazioni di eliminazione della sabbia accumulata nel bacino. Tempi previsti 7 o al massimo 10 giorni durante i quali tutti i mezzi pesanti saranno dirottati al porto storico e alla rada San Francesco. Dopo, però, l’approdo potrà finalmente tornare ad operare a pieno regime ed al centro resterà solo il traffico leggero, Cartour a parte

Una notizia buona e una cattiva, quale volete sapere prima? Nei film è una domanda frequente, nella realtà ci si scherza anche e stavolta cade a pennello per il porto di Tremestieri. Si inizia solitamente dalla cattiva per provare sollievo dopo e così facciamo. La notizia cattiva, in questo caso, è che a partire dalle 14 chiuderà anche l’unica invasatura funzionante dell’approdo. Di conseguenza tutti i tir saranno dirottati alla rada San Francesco ed al porto storico. Un problema ben più grande rispetto ai pochi tir che quotidianamente sbarcano al molo Norimberga e per i quali è in vigore apposita ordinanza di divieto. Un problema che, però, fortunatamente sarà molto limitato nel tempo, probabilmente una settimana. E qui veniamo alla buona notizia. Perché, dopo questa settimana, il porto potrà riaprire definitivamente con entrambe le sue invasature. Si arriverebbe così a giovedì 7 agosto, forse qualche giorno in più fino a lunedì 11, ma non oltre. Tante volte abbiamo ipotizzato date di riapertura, puntualmente smentite, ma stavolta sembra che ci siamo davvero. I lavori di costruzione della nuova protezione sono infatti ormai agli sgoccioli e in mattinata arriverà il pontone “San Luca Primo” per l’ultimo dragaggio, quello che dovrà liberare definitivamente gli approdi da tutta la sabbia accumulata nel tempo.

Per una settimana o poco più, dunque, il porto chiuderà per l’ultima volta. L’ordinanza è la numero 75 del 2014 ed è firmata dalla Capitaneria di Porto Autorità Marittima dello Stretto (vedi correlato). Al termine del dragaggio, tutto il traffico in attraversamento sullo Stretto potrà finalmente essere trasferito nell’approdo a sud. E dopo più di tre anni di lavori interminabili, un tempo al di fuori di ogni previsione, sarà quasi un sogno. Si potrà così tornare ai livelli raggiunti tra l’aprile 2006, data di apertura del porto, e il novembre 2008, quando una mareggiata distrusse il primo cassone di una diga rivelatasi del tutto insufficiente. In quel periodo si riusciva a smaltire una percentuale compresa tra il 70 e l’80 % del traffico pesante con punte fino al 95 %. In considerazione della diminuzione di traffico degli ultimi anni, si potrebbe giungere anche al 100 %.

Quando arriverà il fatidico momento, bisognerà concentrare tutti i propri sforzi sull’ampliamento del porto, dalle due esistenti fino a sei invasature, per risolvere definitivamente il problema tir e realizzare un vero grande porto commerciale. Manca ancora il via libera alla Valutazione d’Impatto Ambientale e la discussione al Ministero è già stata rinviata la scorsa settimana. Ora è prevista per venerdì prossimo, ma potrebbe slittare ancora, anche a causa delle richieste supplementari da parte di Wwf e Man. Giusto pensare alla tutela del territorio ma è anche giusto ricordarsi che la città ha già aspettato fin troppo. E che l’ulteriore attesa significa un prolungamento della presenza dei tir in città, con tutte le note conseguenze del caso anche a livello ambientale.

(Marco Ipsale)

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