Messina, tre ricorsi "contro" il Consiglio: dal caso Croce al premio di maggioranza

Messina, tre ricorsi “contro” il Consiglio: dal caso Croce al premio di maggioranza

Redazione

Messina, tre ricorsi “contro” il Consiglio: dal caso Croce al premio di maggioranza

venerdì 23 Settembre 2022 - 20:47

Uno è di Alessandro Russo, gli altri due del centrodestra: in bilico la composizione?

MESSINA – A poche ore dall’election day, a Messina rimbalza la notizia dei tre ricorsi presentati nelle settimane scorse contro il premio di maggioranza dopo le elezioni del 12 giugno scorso e la composizione del Consiglio comunale attuale. Il caso che ha animato l’inizio dell’estate cittadina torna così a riaprirsi, con i tre ricorsi presentati ad opera di Alessandro Russo da una parte, e del centrodestra dall’altra.

Il ricorso di Alessandro Russo

L’ex consigliere Russo è il primo dei non eletti del centrosinistra e già mesi fa aveva preannunciato battaglia, anche legale, per quel mancato quinto seggio alla sua coalizione. Il quinto eletto sarebbe stato proprio Russo e già a inizio luglio aveva parlato del possibile ricorso al Tar da parte del Pd. A non convincere il partito è l’interpretazione data dal magistrato alla ripartizione dei seggi, con quel “posto” assegnato a Maurizio Croce in qualità di miglior perdente tra i candidati a sindaco, tolto però non al centrodestra (coalizione di cui faceva parte), ma agli avversari del centrosinistra.

I due ricorsi del centrodestra

Gli altri due ricorsi, invece, sono targati centrodestra e hanno matrice diversa. A presentarli sono state Giovanna Schirò per Ora Sicilia e Mariapaola Campisi, la prima dei non eletti di Fratelli d’Italia. In entrambi i casi viene attaccato il premio di maggioranza, che ha premiato i partiti di Cateno De Luca con otto posti “in più”. Il premio ha portato in Aula Antonella Feminò, Giulia Restuccia, Emilia Rotondo, Raimondo Mortelliti, Giuseppe Villari, Francesco Cipolla, Pippo Trischitta e Rosaria D’Arrigo. I ricorsi si basano sui “voti validi”, tema su cui si erano concentrate le polemiche già a giugno. Devono essere considerati “validi” solo i voti delle liste che hanno superato la soglia di sbarramento del 5 per cento (com’è stato fatto all’epoca) o tutti, compresi quelli delle liste sotto la soglia già citata? Nel secondo caso le liste di Federico Basile non avrebbero conquistato il premio di maggioranza e oggi ci sarebbe un Consiglio comunale diverso.

2 commenti

  1. e mo si ricomincia con le solite cretinate dei delusi rimane 20 consiglieri + iva e in piu il vaffa di deluca di cozzu e di coddaru

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  2. Come diceva Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha.

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