Un intervento di Lucia Tarro sul grande pittore messinese
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento della professoressa Lucia Tarro sull’artista messinese Bruno Samperi (nella foto davanti al suo studio di lavoro).
Gli affascinanti “paesaggi” di Samperi
Bruno Samperi continua a catturarci nei suoi affascinanti e contraddittori “paesaggi”, dentro una natura sfiorata da un vento sottile o vissuta nell’inquietudine di un passaggio nel bosco o negli sguardi penetranti sul mondo con cui i suoi autoritratti ci interrogano. Il “paesaggio” è sempre unico. E’ il disperato, profondo bisogno di tentare quell’incontro tra la natura e l’umano conquistato non con la spada ma con il sottosuolo della coscienza che si fa arte e gestualità di vita.
Samperi tenta questo percorso con una presa di distanza radicale e insanabile dalle comuni ritualità, con momenti di trasgressioni vicini alle pulsioni intellettuali di Dostoevskij in quell’affermare che….”diventare artista significa, forse, essere fratello geniale di ogni essere umano”. E questo, forse, Samperi voleva dirci quando da giovane correva dietro le carrozze per dipingerne il rumore,” l’inimmaginabile”, anticipando le intuizioni delle future avanguardie.
Il progetto: l’invito agli altri artisti
Oggi, Samperi continua a catturarci, non con una mostra, ma con un’idea che non è “altro” rispetto alla sua arte performativa e alla sua spinta creativa. L’idea è quella di invitare alcuni artisti a produrre disegni da inserire in carpette, da lui personalmente curate, da lasciare in eredità a figli, a comunità di accoglienza, forse, al mondo. Non ci è dato esserne sicuri.
Sicura e seducente è per Samperi l’uso della “carta” con cui gli artisti sceglieranno di essrrci, quella “carta” magica che Samperi ha toccato fin da mambino nella tipografia del padre, quella “carta” che accoglie parole, immagini, musica, lampi di colore, ma che può anche bruciarsi per rimanere memoria.
Siamo certi che siamo di fronte a quella espansione creativa che cerca ancora tracce di quell’arte geniale in grado di parlare al futuro dell’umanità. E’ la sfida di Bruno Samperi, l’eterno sognatore che, oggi, in un frammento della sua esistenza, chiede la complicità di alcuni compagni di strada.
Lucia Tarro