La vicesegretaria regionale di Italia del meridione: «Nessuna regione ce la fa da sola. E il crollo del Sud sottrarrebbe al Nord il suo mercato-chiave»
REGGIO CALABRIA – Torna di stretta attualità il tema dell’autonomia differenziata. A risollevare il tema, la vicesegretaria regionale di Italia del Meridione Rita De Lorenzo.
Uno scenario che disgregherebbe servizi e logistica
«Nessuno ne parla, ma adesso che si sta formando il Governo è un tema d’attuale importanza, un tema significativo per tutto il Paese – si evidenzia in nota –. La maggior parte dei cittadini non ha ben chiaro il significato di ciò e soprattutto delle sue implicazioni in termini di disuguaglianza dei diritti e divari sociali tra Nord e Sud. Questa manovra comporterebbe la sottrazione d’ingenti risorse finanziarie alla collettività nazionale e il disgregarsi dei servizi ed infrastrutture logistiche come aeroporti, porti , reti di distribuzione dell’energia ecc., che hanno un’entità nazionale e una struttura unitaria».
Eurispes: in 18 anni, sottratti al Sud 840 miliardi
Rimarca la De Lorenzo i dati resi noti dal Centro studi Eurispes nel suo report 2020: «Dal 2000 al 2017 al Sud sono stati sottratti in media 46,7 miliardi di euro l’anno, più di 840 miliardi di euro netti. A fortificare questa tesi anche i dati Svimez confermano ancora di più il divario, sottolineando che il Nord riceve una percentuale della spesa pubblica molto superiore al Sud: circa 4mila euro pro-capite in più. L’autonomia differenziata accentuerebbe di più tale divario – rileva la dirigente di Idm –, aumentando ancora di più le tensioni sociali e il sottosviluppo economico del Sud Italia».
«Solo svantaggi per tutti»
Peraltro, si evidenzia, non ci sarebbero vantaggi per nessuno; neppure per le aree italiane più agiate. Infatti «il Sud rappresenta il mercato essenziale del Nord; l’impoverimento del Sud ridurrebbe drasticamente le richieste del mercato – fa notare Rita De Lorenzo – a causa dell’impoverimento della popolazione in generale e dei ceti medi in particolare». Ma del resto «anche nelle “ricche” Regioni del Nord le condizioni interne tra le varie realtà territoriali non sono uguali». Da ultimo, «una regione non ha alcuna possibilità di affrontare la competizione globale in solitudine».
Tre ragioni che, dal punto vista di Italia del Meridione almeno, fanno auspicare «una lunga riflessione sulla questione dell’autonomia differenziata che reca danno a tutti , e non solo al Sud».