Il dirigente scolastico La Tona parla del calo di iscrizioni e lancia un appello alle famiglie
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Tra le varie emergenze scolastiche che attanagliano la città c’è anche quella del sottodimensionamento di alcuni istituti. Si tratta, ad esempio, del caso del Comprensorio “Giovanni XXIII”, una struttura importante per la zona sud di Messina, con classi di scuola dell’infanzia, elementari e medie a dislocarsi su vari plessi e ad abbracciare diverse zone: Villaggio Aldisio, Fondo Fucile, Zir, Gazzi. Il rischio è quello di uno smembramento in un territorio così ampio.
Il calo di iscritti
“C’è stato un calo di iscrizioni che ha portato al sottodimensionamento della scuola e ha dato luogo alla reggenza che quest’anno è toccata a me – spiega il dirigente scolastico Pietro La Tona, ex consigliere comunale e già preside dell’Istituto “Minutoli” -. I motivi del sottodimensionamento con la riduzione delle iscrizioni sono molteplici: dal calo delle nascite al fatto che non ha funzionato probabilmente l’alleanza tra scuola e famiglie. Evidentemente le famiglie del territorio, non in tutti gli ordini di scuola del nostro Istituto comprensivo, hanno fiducia in questa scuola. E così finiscono per sceglierne altre, soprattutto nel passaggio tra infanzia e primaria o tra primaria e secondaria di primo grado”.
“Rapporto da ricostruire”
Cosa può succedere? “Qualora non si riuscisse a risolvere questi problemi, il destino sarebbe lo smembramento. Una parte della scuola sarebbe aggregata ad altri Comprensivi e sarebbe un danno serio per il territorio. Sta a noi ricostruire il rapporto con le famiglie, ma loro devono capire che un Istituto del genere sul territorio è un baluardo importante per queste stesse zone. Tutta la zona sud ha anche altre Istituti ma questa scuola è sempre stata un punto di riferimento. Farò di tutto con i docenti e le famiglie per restuire il rapporto di fiducia, con miglioramenti strutturali e organizzativi”.
La 🏫 Giovanni XXIII non si tocca mai