La storia della giovane messinese in sedia a rotelle ha fatto il giro del web
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Un new jersey, ovvero una barriera protettiva, davanti alla rampa d’accesso le ha impedito un semplice ingresso a Piazza Cairoli. Lei, Teresa Cannavò, una giovane messinese in sedia a rotelle, ha denunciato sui social l’amarezza di quanto vissuto e ha ricevuto, oltre a tanta solidarietà, anche le parole di chi quasi la rimprovera per aver alzato la voce contro quel diritto negato. Ma basta un rapido giro insieme a lei per capire come anche le altre rampe non siano adeguato e non le permettano ciò che lei vorrebbe: “Uscire da sola”.
Cos’è successo a Piazza Cairoli
“Dovevo accedere alla piazza per prendere un caffè – racconta Teresa – ma ho trovato quell’ostacolo davanti all’unica salita che avevo in quel momento a disposizione. Sono rimasta bloccata e poi sono passata dalla strada. Ho condiviso quell’appello su Facebook quasi per caso. Le reazioni ricevute sono state positive ma anche qualcuna negativa, qualcuno che ha precisato che magari era troppo il mio appello visto che l’ostacolo poi è stato rimosso. La verità è che non è soltanto quello il problema in quanto ad accessibilità”.
Teresa: “Aspetto sotto la pioggia chi prende il caffè”
Teresa sorride e il sorriso non lo perde mai mentre racconta una quotidianità fatta di ostacoli costanti, spesso insormontabili: “Una ragazza mi ha scritto parlando di barriere temporanee. Parliamo di quelle che mi mettono le catene ai piedi tutti i giorni e che mi costringono a camminare accompagnata. Sono le auto sui marciapiedi o quelle sui parcheggi disabili senza cartellino, fino a quelli che devono prendere il caffè al bar e mi fanno aspettare sotto la pioggia mentre attendo che spostino le auto. Sono tante le difficoltà”.
L’appello a cittadini e amministrazione
“Ai cittadini rivolgerei l’appello di mettersi nei panni di chi non può, non solo disabili, ma anche mamme con i passeggini o anziani – conclude Teresa – mentre all’amministrazione comunale direi di fare un giro per Messina per vedere quali sono i reali problemi che possono esserci. Io sono stata al nord per un anno e lì c’è più attenzione per i disabili e per tutta la comunità. C’è più attenzione in generale per le persone, perché si tratta di questo. Io ho parlato con chi preferisce non uscire pur di non imbattersi in questi ostacoli. Io ci ho fatto l’abitudine ma trovo eccessive difficoltà in questa città, soprattutto se devo godermi una passeggiata da sola. Cosa che vorrei fare da tanto ormai e non posso fare”.
Se mi è concesso sintetizzo:
siamo una comunità di merda.
Diciamo che da troppo tempo siamo amministrati da burocrati inadeguati e inefficienti, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti!!!!!
Anche io sono un disabile e vorrei girare con la mia sedia motorizzata, ma si percorre male viale San Martino in quanto le poche scivole che ci sono non sono a norma. Ma provate a fare le altre strade, impossibile. Anche il comune ha una scivola ma non è segnalata e prima di trovarla bisogna fare la caccia al tesoro. Poi esistono pochissimi negozi senza gradini e quello che ci rimane sono solo i centri commerciali. Cosa bisogna fare? Semplicemente applicare la normativa in vigore.
Inviterei i sigg.ri dell’Amministrazione Comunale a camminare a piedi per la città per rendersi conto delle difficoltà che hanno i disabili. Ma nessuno lo fa! Amara a cuiè nato sfortunatu! Amara! Messina non è una città che agevola i più deboli! Di chiacchiere ne sentiamo tutti i giorni. Ma di fatti nisba! Ma quando lasciate la macchina posteggiata su uno scivolo non provate un pizzico di vergogna? Non vi sfiora neppure l’anticamera del cervello? Gentaglia siete e tale rimarrete!
Tranquillo, non li sfiora minimamente.
Ripeto spesso che e’ assurdo che l’Italia, che ospita lo Stato del Vaticano, paese cattolico per eccellenza nonche’ di antica tradizione di pseudo-sinistra, sia così insensibile e refrattaria verso i piu’ deboli e i portatori di handicap. Vi sono paesi molto meno cristianizzati e sinistrati che sostengono in vari modi i piu’ sfortunati. Evidentemente, da noi c’e’ qualcosa che non va, a parte la chiara incivilta’ e disumanita’.
Obbligherei tutti coloro che lasciano le macchine negli scivoli dei disabili (ove siano praticabili perchè non basta farli, Via Garibaldi docet) ad andare nella sedia a rotelle da Piazza Castronovo a Provinciale. Però scusate da quanto non si vede un vigile elevare verbali? grazie
In 15 anni di volontariato con persone affette da disabilità ho spinto carrozzine quasi sempre in mezzo alla strada, a rischio incidente stradale, visto che i marciapiedi erano bbmsempre occupati da autoveicoli posteggiati a contatto con i muri degli isolati. E magari suoni di clacson e automobilisti inviperiti perché la carrozzina , nello scendere e risalire dal marciapiede, faceva perdere tempo ….
E allora diciamolo forte e chiaro: MESSINA CITTA’ di INCIVILI E DI MALEDUCATI! PROVO SOLO TANTA VERGOGNA E BASTA!
Camminare in centro con il passeggino è un’impresa titanica, macchine parcheggiate ovunque, ostruendo quei pochi scivoli che ci sono sui marciapiedi, inoltre bisogna fare gli slalom tra le buche. È una vera vergogna!
P. S. Per non parlare delle persone che sostano in macchina, consapevoli di averti impedito di passare, ti guardano e vedono che sei in difficoltà, ma con molta nonchalance si girano dall’altra parte! Che schifo!