La Consulta delle aggregazioni laicali scommette sul territorio. L'intervento della segretaria Nina Currò
MESSINA – Pubblichiamo un intervento di Nina Currò, segretaria della Consulta delle aggregazioni laicali, che ha sintetizzato l’esito di un incontro svoltosi alla Feltrinelli.
“Costruire il futuro come progetto collettivo”
La Consulta delle aggregazioni laicali intende la costruzione del futuro come progetto di tutta una collettività: per tale ragione, avvertendo il desiderio di mettersi in ascolto di tutti quegli uomini e donne di buona volontà che hanno a cuore la vitalità del territorio dell’arcidiocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela, il Comitato animatore ha incontrato, presso i locali della libreria Feltrinelli, un gruppo di giovani di diversa provenienza, che hanno accolto un invito al buio, con solo scarne note esplicative.
Nella consapevolezza che le idee migliori raramente vengono dalla ragione e che esse sono più spesso figlie di una lucida, visionaria follia (Erasmo da Rotterdam), dopo aver ascoltato La canzone dell’appartenenza di G. Gaber, un brano associato ad alcune immagini della Messina storica, si è dato l’avvio ad uno stimolante brainstorming. Il campo degli interventi è stato delimitato dall’interrogativo: Come vivere uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni (Fratelli Tutti, 77) per la nostra città?
La sintesi dell’incontro si trova nella frase di Albert Camus che un giovane ha citato all’inizio del suo intervento: Al mondo esiste la bellezza ed esiste l’inferno degli oppressi. Per quanto difficile possa essere, io vorrei essere fedele a entrambi.
Contro la rassegnazione e il degrado
Contro l’abitudine, la rassegnazione e il degrado, per la costruzione dell’identità e del senso di appartenenza, la bellezza può essere considerata una vera e propria arma sociale. Occorre investire su di essa e sulla cultura per ridare dignità alla città e agli abitanti. I partecipanti al dibattito ritengono, quindi, che sia necessario:
- offrire luoghi di aggregazione e spazi di incontro alternativi rispetto a quelli esistenti;
- risanare le aree abbandonate, interrompendo la cementificazione selvaggia in una città che si spopola;
- intensificare i momenti artistici, culturali, sportivi, considerandoli priorità inderogabili;
- contrastare il degrado dei quartieri – ghetto, dove i volti di bambini e ragazzi sono segnati dalla sofferenza e dalla privazione della bellezza, con investimenti che riguardino il verde e la cultura in senso lato, unica via percorribile se si vogliono sottrarre le nuove generazioni ad un destino di emarginazione e microcriminalità;
- stimolare le istituzioni a produrre un’informazione trasparente ed efficace per formare cittadini consapevoli dei loro diritti, ma anche coscienti delle opportunità che offre il territorio. Tante le iniziative nella città, ma scollegate e poco pubblicizzate, che finiscono con l’esaurire presto la loro carica di vitalità.
“Un piano Marshall per Messina”
I giovani hanno fatto delle proposte puntuali, hanno parlato di luoghi specifici da cui partire, ancorandosi alla realtà: nessun volo pindarico, ma piccoli passi. Chiedono di essere ascoltati, anche dagli amministratori, vogliono diventare attori del cambiamento e non comparse, sono stanchi di essere usati da adulti, che scoraggiano e soffocano i loro sogni. Hanno ipotizzato un piano Marshall per la città, avviato dalle istituzioni, ma nel quale far convergere tutte le forze in campo: un lavoro in rete, non il solito slogan. Si sono domandati come Università e Scuola possono diventare forza propulsiva al cambiamento.
Continuando ad adoperarsi per la convergenza delle forze in campo a partire dai punti di forza del territorio, ma anche dei punti di debolezza, per dare il via a una progettualità condivisa e non occasionale, la Consulta si impegnerà affinché l’energia espressa dai giovani protagonisti dell’incontro, che tengono insieme il tema della sostenibilità e l’estetica dell’azione, il benessere generale e quello personale, non rimanga silente. È l’ora della corresponsabilità, della collaborazione, della costanza, per portare avanti le iniziative.L’obiettivo è: camminare insieme, condividendo la fatica ma anche la gioia della strada.
Nina Currò