L'Africa oltre il pregiudizio in uno stato di costante felicità

L’Africa oltre il pregiudizio in uno stato di costante felicità

Elisabetta Marcianò

L’Africa oltre il pregiudizio in uno stato di costante felicità

martedì 15 Novembre 2022 - 11:20

La testimonianza: in Africa con lo chef Filippo Cogliandro

BUSUMBALA – La vita è straordinariamente affascinante quando lasciamo guidare i nostri passi al destino, quando mettiamo i pregiudizi fuori dalla porta della nostra mente e permettiamo che si schiudi come un fiore, che sia lo stupore e la curiosità ad accompagnare i nostri sguardi, le nostre percezioni. Così si dovrebbe attraversare la vita, così è successo una volta atterrata in Gambia, terra di straordinario fascino e mistero. Aver deciso di accompagnare lo chef Filippo Cogliandro per documentare il suo grande progetto in queste terre si è rivelata una delle decisioni più importanti della mia vita e della mia formazione giornalistica. A chi sostiene che in questi luoghi ci sia meno civiltà e solo degrado consiglio caldamente di partire subito, lasciare a casa le paure, l’ignoranza e godere di quel senso di ospitalità e accoglienza rimasto, ormai, solo in pochi angoli del mondo. Non ho mai sorriso tanto come da quando sono in questo posto, qui sorridono tutti e non puoi fare a meno di farlo anche tu. Camminare per strada è un continuo fermarsi, salutare, sorridere, stringere mani, fare amicizia. È uno stato di felicità costante.

La grande bellezza

Io e Awa

Le nostre vite, ormai, sono super affollate di scadenze e problemi, di arrivismi e individualismi. Circondati da decine di persone che incontriamo ogni giorno per i più disparati motivi, immersi nella realtà virtuale che fagocita la nostra attenzione e il nostro tempo ci ammaliamo ugualmente di solitudine, angosciati da un silenzio “assordante” che nessun evento mondano o apericena riescono a lenire. Tutti indignati sempre per qualcosa, ma nessuno che si interessi davvero al proprio vicino. In Gambia invece la comunità viene prima di tutto e prendersi cura l’uno dell’altro è ancora fondamentale per la felicità di tutti. Il mangiare comune, i giochi dei bambini che si avvicinano curiosi chiamandoti “tubabo” (bianco in mandingo), i cortili che si trasformano nei nostri salotti e in cui si parla costantemente, il tempo scandito dalle preghiere e migliaia di uccelli coloratissimi che volano alti. Le donne bellissime che ti accolgono nelle loro case con genuina gioia.

Il valore dell’uomo

Io e Buba Kuyateh

Una natura che lascia senza fiato, che alleggerisce lo spirito e lo eleva a riflessioni profonde; e ancora notti talmente stellate da non capire più se sei ancora sulla terra o al centro dell’universo. Incontri con persone straordinarie dotate di formidabile intelligenza e sensibilità a cui istintivamente vuoi bene come Buba, per esempio, la persona che si è presa cura di noi nella Guesthouse di Musumbala. Dotato di notevole sensibilità, intelligenza e dolcezza, ha studiato come gran parte dei ragazzi che vivono qui. Si è fermato al diploma per esigenze economiche e ora lavora per il fratello che ha aperto la struttura. In questo viaggio ho conosciuto tantissima gente, tutta incredibile di grande apertura mentale, accogliente, premurosa. Qui mi sento al sicuro, per strada, anche alle tre del mattino, passeggiando dentro i mercati locali, mangiando un panino dentro un pub o di notte in riva all’oceano.

Il mal d’Africa

Il lungo viaggio, inoltre, è stato scandito da incontri istituzionali, primo fra tutti quello con il presidente della Repubblica del Gambia Adama Barrow che sta guidando il paese per la seconda volta e che ha cancellato l’incubo della dittatura. I Ministri degli Esteri e dell’Istruzione e la referente Slow Food di Banjul. Tutta una serie di incontri organizzati esclusivamente per lo chef Filippo Cogliandro, la costruzione di un ponte straordinario tra il Gambia e la città di Reggio Calabria. Qualcuno mi ha parlato del mal d’Africa non so se esista davvero, ma in questi giorni ho elaborato una mia teoria, forse ciò che noi occidentali chiamiamo così è semplicemente la nostalgia dell’umanità nella sua essenza più vera che qui si respira ad ogni angolo.

Foto di Buba Kuyateh

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