La presenza dell'esponente di Forza Nuova alla Camera, poi stoppata, al centro della polemica politica
Una conferenza stampa alla Camera dei deputati del movimento Italia Libera con l’avvocato Carlo Taormina e l’ex esponente di Forza Nuova Giuliano Castellino. Quest’ultimo imputato per l’attacco alla Cigl e sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Un caso che ha messo al centro il deputato messinese di Sud chiama Nord Francesco Gallo. Per Palmira Mancuso, della direzione nazionale di Più Europa/Partito democratico, sul caso Castellino: “La prenotazione della sala stampa alla Camera, da parte di Gallo, per “restituire” un favore all’avvocato Taormina, difensore dell’ex leader di Forza Nuova e del leader di Sicilia Vera, dimostra che gli eletti di Cateno De Luca non sono autonomi. Non esiste autonomia di pensiero tra i deluchiani, incapaci di dire “no” anche dinanzi a richieste non condivise. Esprimo dunque umana solidarietà al deputato, ex assessore del Comune di Messina, che forse ha creduto di poter fare politica in Parlamento senza dover dare conto a chi lo ha fatto eleggere”.
“Non prevedo scatti d’orgoglio e autonomia nelle file di De Luca”
Aggiunge Mancuso: “Fa quasi tenerezza leggere le giustificazioni rilasciate al “Fatto Quotidiano” in cui spiega di aver fatto entrare l’imputato per l’assalto della Cgil a Montecitorio, per “rispettare l’impegno preso con Taormina” nonostante non abbia “fatto salti di gioia”, assumendosi la responsabilità di far presentare il loro movimento non in una sala stampa qualsiasi ma dentro il Palazzo che rappresenta il cuore della democrazia”.
Mancuso chiede che De Luca chiarisca questi aspetti e si augura che “tra gli esponenti del suo partito qualcuno possa proferire parola. Ma uno scatto d’orgoglio politico e autonomia di pensiero sarebbe inconciliabile col progetto sottoscritto prima dell’elezione a tutti i livellI”.
“Per porre fine alle strumentalizzazioni ho deciso di non far accedere Castellino e non accetto lezioni da chi ha portato in Parlamento Toni Negri”
Ecco la replica del deputato Gallo, raggiunto da Tempostretto: “Tanto Mancuso quanto altri, dando un’occhiata alle ultime notizie sull’argomento, potranno rendersi conto del fatto che il tentativo di speculare politicamente su questa vicenda è fallito nel momento in cui il sottoscritto – in piena autonomia – ha deciso di non fare accedere il signor Castellino alla sala stampa della Camera (oggi mercoledì 16 novembre è rimasto fuori da Montecitorio, n.d.r.). Non per un ripensamento sul diritto di un soggetto in attesa di giudizio di esprimere le proprie idee, ma per porre fine alle prese di posizione strumentali di alcune parti politiche. Comprese le dichiarazioni di certi soggetti locali in cerca di visibilità. Faccio infine presente alla signora Mancuso che i suoi compagni di partito possono vantarsi di aver portato in Parlamento – come deputato e non come ospite – soggetti come Toni Negri, condannato per associazione eversiva e altro reato. Ma forse lei neanche lo sa e per questo sono io ad esprimerle la mia solidarietà”.
Su Negri è arrivata una precisazione di Mancuso: “Finito in prigione, fu politicamente adottato da Pannella che volle farne un simbolo della battaglia sulla giustizia giusta, anticipando in qualche modo la vicenda di Enzo Tortora e la lotta per il garantismo, partendo dalle leggi sul terrorismo. In questa ottica il leader radicale nel 1983 candido’ alla Camera il detenuto Negri che fu poi eletto. Dunque una motivazione politica: Pannella e i radicali non hanno mai avuto paura, perché se si crede in quel che si fa si assumono decisioni scandalose“.
La vicenda è riportata anche da alcune testate nazionali.
Vorrei tanto capire cosa c’entri una persona come Castellino con il partito di De Luca.
Cosa c’entra? L’avvocato Taormina, legale di De Luca (a spese sue?), da un bel pó di tempo schieratosi nell’area neo-fascista, ha fondato questo nuovo partito con Castellino ed altri elementi di Forza Nuova. Lo zampognaro dovrebbe forse spiegare se condivide le idee di Taormina.
Il Gallo farebbe meglio a informarsi prima di lanciarsi in improbabili paragoni. Intanto Gallo ignora che il professor Toni Negri all’epoca è stato votato ed eletto, in Parlamento quindi è entrato legittimamente, peraltro all’epoca esistevano ancora le preferenze, quindi doppiamente legittimato dal voto di 13.000 italiani. Inoltre Gallo ignora anche che quando fu votata l’autorizzazione a procedere nei confronti del professor Toni Negri, il PCI e il PSI proposero di sospendere il voto per l’autorizzazione a procedere in attesa della sentenza di primo grado del processo al professor Negri. proposta fu bocciata dalla Camera dei Deputati per soli 7 voti, grazie all’astensione, Gallo sarà sorpreso di saperlo, dei dieci deputati Radicali presenti in aula. Consiglierei a Gallo, per la prossima volta, di informarsi meglio per evitare cattive figure.
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Punto, set, partita!
Ciao Gallo