La Corte d'Appello di Messina ha ridotto quasi tutte le condanne per gli imputati accusati di far parte dei due gruppi operanti tra Palermo, Santo Stefano di Camastra e Messina.
Ridotta a 2 anni e 4 mesi per Giacomo Beltrami, 1 anno e mezzo per Maria Luisa Billeci, 3 anni e mezzo per Giuseppe Burrascano, 4 anni e mezzo per Angelo Cacocciola e Sergio Sangiorgio, 4 anni per Antonio e Giuseppe Cacocciola, 6 anni e mezzo per Angelo Cannaó, 5 anni per Angelo Cappuccio e Giuseppe Scruci e Giuseppe Luparelli; 2 anni e 4 mesi per Claudio Lanza, Letterio Costa, Salvatore Traiana , Francesco Valenti e Andrea Scaffidi; 4 anni e 8 mesi per Giovanni Ripinto, 9 anni e mezzo per Emil Skenderovic, 9 anni per Giovanni Traiana, 10 anni per Francesco Cutugno, 6 anni per Giuseppe Cutugno, 2 anni per Marco Livio, 7 anni e mezzo per Giuseppe Giannusa, Conferma la condanna per Cristian Burrascano, Gabriele Gagliano, Giuseppe Citraro e Salvatore Nava. Assoluzione totale e scarcerazione per Antonio Rampulla.
Si chiude così il processo di secondo grado per l’operazione Coccodrillo, la maxi inchiesta dei carabinieri su un vasto giro di droga che dalle province calabresi, dove gli spacciatori si approviggionavano di droga, si snodava poi in vari centri della provincia di Messina. Come richiesto dai difensori e dallo stesso Pg Ada Vitanza, la Corte ( presidente Brigandì) ha applicato diversi sconti di pena.
In sostanza i giudici di secondo grado hanno fatto cadere per molti imputati il reato di associazione finalizzata al traffico di droga. Ha poi confermato la natura associativa per il gruppo dei mistrettesi, escludendo tuttavia dal gruppo Antonio Rampulla (difeso dall’avvocato Nino Favazzo), (difesa dagli avvocati Salvatore Giannone e Antonio Di Francesco) e Salvatore Traina. Cassata in gran parte invece l’accusa di associazione contestata ai palermitani.
Hanno difeso anche gli avvocati Giuseppe Carrabba, Sandro Billè, Daniela Chillè, Salvatore Silvestro, Tino Celi, Diego Lanza, Giovanbattista Freni, Tancredi Tracló.
Alessandra Serio