La Regione ha inserito Saponara tra i Comuni destinatari dei finanziamenti per le zone a rischio idrogeologico. In arrivo oltre 3 milioni di euro per una serie di progetti sia nel centro che in contrada San Pietro. Sono somme non collegate ai capitoli della Protezione civile per l’alluvione del 2011
In arrivo a Saponara oltre 3 milioni di euro nell’ambito degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. La buona novella dalla Regione, assessorato al Territorio ed Ambiente è arrivata oggi, con l’inserimento del Comune messinese tra i progetti finanziati in base all’accordo di programma Regione Sicilia-Matim.
Si tratta di interventi urgenti e ritenuti prioritari nei territori a forte rischio idrogeologico e quindi volti alla tutela del suolo e dell’ambiente in vista della stagione invernale. Si tratta in particolare di due progetti: il primo, da 1 milione e 570 mila euro interessa il centro di Saponara, e prevede interventi di sistemazione idraulico-forestale, raccolta e regimentazione delle acque, ed il secondo, da 1 milione e 700 mila euro interessa la frazione di San Pietro, contrada Monachella, sempre per interventi di sistemazione idraulico-forestale e di raccolta e regimentazione delle acque.
Adesso il Comune avrà a disposizione 120 giorni per presentare la progettazione esecutiva, pena la perdita del finanziamento.
“E’ una buona notizia- commenta il sindaco di Saponara Nicola Venuto- Perché si tratta di soldi immediatamente esigibili e utilizzabili e noi rispetteremo tutti i tempi previsti. Siamo già pronti. Sono fondi slegati da quelli della Protezione civile per l’alluvione del 2011, provengono da un capitolo diverso ma per il nostro territorio a forte rischio sono indispensabili ed urgenti, soprattutto alla vigilia della stagione invernale”.
Ad un mese dall’anniversario della tragedia Saponara fa ancora i conti con la lentezza della burocrazia, ma almeno queste somme, destinate ad interventi che mitigano i rischi idrogeologici possono arrivare in tempi meno biblici e meno legati a complesse procedure. Le ferite non sono ancora, e non potrebbe essere diversamente, rimarginate, ma l’attenzione al territorio dovrebbe essere tra le priorità della programmazione regionale, soprattutto in zone che hanno già pagato un prezzo altissimo.
Rosaria Brancato