Il deputato del Pdr, Giuseppe Picciolo, in missione a Roma per la sanità messinese, con il sostegno dei colleghi dell’Ncd, Nino Germanà e Vincenzo Garofalo. Un mese di tempo per trovare una soluzione alternativa al declassamento
Entro il 31 dicembre si dovrebbe rispondere ai 110 criteri richiesti per l’accreditamento. Impossibile per l’ospedale Papardo, con la conseguenza che il Centro Trasfusionale andrebbe declassato a semplice Emoteca. Una “sconfitta” che il capogruppo all’Ars del Pdr, Giuseppe Picciolo, non vuole accettare. “Il dirigente regionale Attilio Mele – afferma Picciolo – ci ha fornito informazioni corrette per cercare di ottenere una proroga per l’accreditamento. Non sarà un’impresa facile perché la questione riguarda comunque un buon 40% delle strutture ospedaliere dell’Italia meridionale”.
Picciolo ha trovato il supporto del Nuovo Centrodestra, in particolare dei deputati messinesi Nino Germanà e Vincenzo Garofalo. “Insieme – prosegue Picciolo – cercheremo di ottenere da Roma una proroga di almeno un anno per dare modo a tutte le strutture ritardatarie di rientrare negli stringenti parametri richiesti da Bruxelles; sarà quindi cura del ministro Lorenzin dare nuovo slancio alla sanità messinese”.
Tutto senza dimenticare i motivi per i quali non si è raggiunto l’obiettivo entro le scadenza prefissate. “Andranno ricercate e sanzionale le responsabilità in capo a quei dirigenti della sanità locale che non hanno fornito in tempo utile le risposte per far rientrare il Papardo tra le strutture accreditabili – conclude il deputato Pdr – perché è evidente che altrove sono riusciti, con perizia e competenza, ad essere efficienti nel servizio amministrativo”.
Quali sono queste manchevolezze?
Hanno messo a repentaglio la vità dei trasfusi?
George
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Hanno messo a repentaglio la vità dei trasfusi?
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sarebbe questo il problema più’ grosso..
io mi concentrerei sulla bontà’ dei servizi di alcuni reparti..
vedi il reparto di neurologia..o quello di neurochirurgia..
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