"Il giornale degli studenti" continua la sua scia di pubblicazioni settimanali e lo fa con notizie in arrivo dal Liceo Archimede, tutte raccontate nel Wikimede di Blog34. Firma di Andrea Favaloro
"Il giornale degli studenti" segue ancora i flussi di protesta di Dicembre degli istituti Messinesi. Il Liceo Archimede rimane occupato ed il Wikimede di Blog34, firmato da Andrea Favaloro, racconta i passati giorni di lotta ponendo gli obiettivi futuri.
I giorni passano e l'Archimede entra sempre più nel vivo dell'occupazione. Da una settimana a questa parte gli studenti archimedini attendono ogni mattina l'apertura dei cancelli per respirare un clima diverso dalla normale rigida atmosfera scolastica. È diventata ormai opinione comune nella mentalità moderna concepire l'occupazione come una semplice anticipazione delle vacanze natalizie, una perdita di tempo sottratto allo studio e all'apprendimento.
Se dovessi andare in giro per le strade e chiedere ad ogni passante cosa pensi dell'occupazione, 9 persone su 10 (non solo adulti ma anche ragazzi!) risponderebbero appunto che “gli studenti italiani nullafacenti occupano la scuola per divertirsi, per gioco”! Ma scusate cari lettori, come può una protesta diventare un gioco? Abbiamo perso di vista diverse cose e dovremmo rivederle a poco a poco, passo dopo passo.
Ogni protesta, se attuata per giuste cause e nei limiti del civile, rappresenta un' esperienza formativa per ogni singolo individuo che ne prende parte, e più in grande, per tutta la comunità.Per tali ragioni mi rammarica molto sentire un gran numero di persone dire che “l'occupazione è un gioco”, no! L'occupazione è una protesta e come tale deve essere rispettata. L'Archimede si dà da fare, organizza conferenze, dibattiti, attività sportive, rassegne stampa, vuole dimostrare che la nostra occupazione non è affatto una protesta da prendere sottogamba: l'Archimede vuole farsi sentire.
Giorno 3 Dicembre è stata organizzata una conferenza sulla “buona scuola”, motivo principale della nostra protesta, ospitando in aula magna Francesco Greco, studente del liceo classico “La Farina” e presidente della consulta provinciale degli studenti, e Roberto D'Andrea anch'egli studente del La Farina. Giorno 4 abbiamo avuto invece il piacere di ospitare Pasquale Andrea Calapso, studente universitario e membro dell'associazione “Peppino Impastato”, e abbiamo trattato il tema della mafia che ci tocca da vicino e che da molto tempo investe la società italiana, in particolare il Meridione.Come ogni anno inoltre, il sindaco di Messina Renato Accorinti sostiene la nostra protesta e giorno 5 ha incontrato gli studenti in una conferenza in aula magna. Renato Accorinti si schiera dalla parte dei giovani, si dimostra disponibile al dialogo, crede nell'occupazione nel momento in cui quest'ultima diventa una protesta seria, un vero e proprio laboratorio di idee, dove gli studenti si confrontano e danno il loro contributo con nuove proposte da portare al consiglio d'Istituto.
Le conferenze sono state molto partecipate e piene di interventi interessanti da parte degli studenti, e di sicuro L'Archimede non si ferma qui; ci si augura in futuro di poter organizzare conferenze anche al di fuori del periodo dell'occupazione. Ma per chi il nostro liceo si mette in gioco? Ogni anno è sempre la solita storia. Lamentele da parte dei genitori, un afflusso sempre più scarso degli studenti: più della metà preferisce rimanere a casa a dormire. Sempre alle solite, l'incoerenza dilaga: molti studenti attendono con ansia l'occupazione (o addirittura la pretendono!), per poi non prendervi parte. È fin troppo chiaro il motivo per cui noi studenti non veniamo presi sul serio, siamo noi infatti i primi a non prenderci sul serio, a prenderci in giro, a non credere veramente in ciò che facciamo, e nel peggiore dei casi nemmeno sapere ciò che facciamo. Ci chiamano gioventù bruciata, e dovremmo essere gli adulti del domani.
Noi giovani parliamo tanto di “riavere indietro il nostro futuro” e diamo la colpa della nostra situazione instabile allo Stato, alle istituzioni, all'assenza di meritocrazia, quando in primo luogo siamo noi i primi a non essere uniti e a lasciar vincere l'incoerenza. È compito di ogni singolo individuo che crede in questa protesta informare coloro che restano a casa a poltrire, è compito di ognuno di noi riprendere il nostro futuro, a piccoli passi. Si parte da manifestazioni, occupazioni, e si continua nel proprio piccolo, nella quotidianità, nella propria vita. Laddove non si crede nella rivoluzione ogni forma di protesta cessa di esistere e solo a quel punto gli studenti italiani meritano di essere definiti “nullafacenti”. Il nostro liceo sta dando prova di voler cambiare; e noi siamo in grado di cambiare? Il tempo ce lo dirà.
La redazione del Wikimede vi saluta e vi da appuntamento al prossimo martedì, augurandovi una buona serata.
Andrea Favaloro
Redazione Blog34
Excuse me for writing in English, but after a long time living, teaching, studting, consulting and assisting in career advice to the citizens of this city, my written Italian is apaalling, due to the lack of language courses for us foreigners.
I believe in the future of this generation of young students to turn the wave, and literally strike against the horrendous conditions they have to study in and despicable way they are taught & “interrogated” – which from my education was only done by the Nazis
It is sad that other schools such as Maurolico and Seguenza threatened by being sued if they occupy, due to Renzi only renewing 5 schools in the south & 65 in the north, moving money to private schools from the state to private.Hope4all!
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I believe in the future of this generation of young students to turn the wave, and literally strike against the horrendous conditions they have to study in and despicable way they are taught & “interrogated” – which from my education was only done by the Nazis
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