Tornano in Aula Giannetta (per Arruzzolo) e Molinaro (per la Loizzo), Comito capogruppo forzista, Sanità alla Straface. Mancuso cita il Cal (e Mattarella)
REGGIO CALABRIA – Breve seduta pomeridiana del Consiglio regionale.
Le old/new entry Giannetta e Molinaro
Il senso politico s’è concentrato nell’avvicendamento degli ormai ex capigruppo di Forza Italia e Lega Gianni Arruzzolo e Simona Loizzo – adesso entrambi alla Camera dei deputati – coi primi dei non eletti.
Due ritorni di lusso: l’ex sindaco di Oppido Mamertina Mimmo Giannetta (vedi foto grande), già presidente della Vigilanza, e l’ex presidente calabrese di Coldiretti Pietro Molinaro, in precedenza alla guida della Sesta commissione “Agricoltura”.
Se il ‘congiurato’ plaude a Simona…
Diluvio d’elogi bipartisan, in particolare per il rosarnese Arruzzolo.
Tra le spigolature, per la Loizzo arriva un’ampia attestazione dal successore Giuseppe Gelardi, che peraltro insieme a Pietro Raso e allo stesso presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso solo una manciata di giorni fa contribuì a destituirla da capogruppo, come a sanzionarla per aver sfilato la sua firma dalla legge regionale sulle sale-gioco.
FI, Comito capogruppo. Commissione Sanità alla Straface
Effetti pratici del doppio cambio: Michele Comito è il nuovo capogruppo di Forza Italia, “girando” la presidenza della Terza Commissione consiliare Sanità fin qui detenuta alla collega azzurra Pasqualina Straface.
Archiviati gli avvicendamenti, restavano all’esame dell’aula “Fortugno” solo tre modifiche di legge, passate in scioltezza.
La prima ha investito la riforma del settore turistico. Per la prima volta in Calabria, ha scandito l’udiccino Pino Graziano, con la modifica alla legge 8 del 2008 s’introduce nelle aziende di settore la figura del direttore tecnico d’agenzia di viaggio e turismo.
L’articolato ne garantisce la capacità di promozione del territorio, al contempo circoscrivendo meglio criteri di rilascio dell’abilitazione e regole di svolgimento dell’attività.
Tra le modifiche, ok allo slittamento termini per l’edilizia sociale
Quanto alla legge “30” di quest’anno sul vincolo idrogeologico (relatore, il presidente della Quarta Commissione consiliare “Ambiente”), la variazione intende semplificare l’iter autorizzativo in materia per interventi in aree agricole non boscate che comportino movimenti-terra non superiori a 500 metri cubi.
Strano balletto, ha osservato la minoranza: solo pochi mesi fa il ‘tetto’ era stato ribassato a quota-250… adesso, repentinamente e senza grandi spiegazioni, viene alzato nuovamente.
A chiudere, le modifiche alla legge 36 del 2008 sull’edilizia sociale (relatore, il totiano Francesco De Nisi). Per ‘blindare’ l’ultimazione dei lavori finanziati, il termine di fine intervento slitta da fine 2021 a fine 2025; quello per rimodulare da proprietà a locazione o delocalizzare gli interventi da fine 2021 a fine 2023.
Mancuso cita il Cal (e le parole di Mattarella a Bergamo)
Fra un grappolo di ore, alla Cittadella regionale “Jole Santelli” di Germaneto, il voto dei sindaci per i 22 membri elettivi del Cal – il Consiglio per le Autonomie locali -, evocato in Aula dal presidente Mancuso.
Che per spiegarne la rilevanza ha citato l’esortazione del capo dello Stato Sergio Mattarella all’Assemblea dell’Anci di Bergamo a «mettere i Comuni in condizione d’adempiere ai compiti loro affidati» per concretare la pari dignità di tutti i cittadini.