Dalla Fondazione al debito da 15 milioni sparito dal Piano di riequilibrio, il Pd incalza Basile

Dalla Fondazione al debito da 15 milioni sparito dal Piano di riequilibrio, il Pd incalza Basile

Carmelo Caspanello

Dalla Fondazione al debito da 15 milioni sparito dal Piano di riequilibrio, il Pd incalza Basile

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giovedì 12 Gennaio 2023 - 07:31

I consiglieri Antonella Russo e Felice Calabrò attaccano l'amministrazione. Lunedì in Commissione il "caso Ato3": "Argomento di vitale importanza per il destino della città"

di Carmelo Caspanello
MESSINA – La nascita di “Messina per la Cultura” ha riacceso il dibattito politico. A sollevare perplessità, con dichiarazioni dal tono perentorio, sono i consiglieri democratici Antonella Russo e Felice Calabrò, ad avviso dei quali ci troviamo dinanzi “all’ennesimo organismo partecipato dal Comune chiamato Fondazione Messina per la Cultura, sotto la veste di una fondazione di partecipazione. Strano, come abbiamo evidenziato inutilmente in aula, che a dispetto della natura giuridica scelta, non ci siano tra i fondatori soggetti privati, che invece sono indispensabili per questa particolare forma mista di fondazione e associazione, che per legge li prevede”.

Basile: “Strumento di promozione del territorio e della sua arte”. Il Pd: “Costi da evitare”

Mentre il sindaco, Federico Basile, plaude al via libera del Consiglio su quello che definisce uno strumento di promozione del territorio e della sua arte che troverà casa al Palacultura, i democratici Russo e Calabrò sollevano dubbi. “Abbiamo tentato grazie a un nostro emendamento di evitare i costi – chiosano – che potranno essere anche molto rilevanti, delle remunerazioni dei tanti organi previsti dallo statuto: dal sovrintendente ai tanti possibili direttori artistici. L’aula, invero, nonostante i pareri favorevoli dei dirigenti all’emendamento del Partito democratico che prevedeva che i vari incarichi fossero gratuiti, ha ritenuto di bocciarlo”.

“Sulla scorta dello statuto esitato, infatti, potranno essere nominati direttori artistici ad ogni piè sospinto, che potranno essere individuati anche per ogni singola manifestazione o per singolo evento, ovviamente remunerati dalla fondazione, alias dal Comune e dalla Città metropolitana. Il personale da impiegare nella fondazione – aggiungono – sarà reclutato con la forma del distacco, del comando, dell’avvalimento. Ennesimo ente finanziato con denaro della collettività”.

“A Messina ogni servizio viene esternalizzato”

“Ormai a Messina – sostengono Calabrò e Russo – ogni servizio di carattere pubblico è esternalizzato a favore di società partecipate, fondazioni, agenzie, enti pagati tutti dal Comune. Abbiamo un vago ricordo dei tempi in cui un precedente sindaco (De Luca, n.d.r.) considerava tutte queste realtà come bancomat della politica, prevedendo nel suo programma la razionalizzazione, o meglio, la notevole riduzione delle partecipate. In realtà, altro che eliminate: in questi ultimi anni si sono moltiplicate tanto che abbiamo pure difficoltà a menzionarle tutte”.

Non solo il nodo Fondazione, nel mirino anche il Piano di riequilibrio

Ma non è solo la Fondazione a scaldare gli ambienti politici. I democratici Russo e Basile sono tornati con dichiarazioni altrettanto perentorie sul debito da 15 milioni e 600mila euro dapprima inserito e poi sparito dal Piano di riequilibrio. In vista della Commissione di lunedì prossimo, in cui si dovrebbero ritrovare tutte le parti in causa, compreso il liquidatore dell’Ato3 (soggetto contrapposto al Comune che lo scorso anno aveva chiesto l’avvio della procedura di fallimento dell’ambito territoriale, nella vicenda del debito-credito).
In seguito alla conferenza stampa del Pd sulla delicata questione, Basile, che si è detto più volte sicuro del Piano di riequilibrio, aveva gettato acqua sul fuoco. Ma non è bastato ai democratici. “I toni usati dal primo cittadino – spiegano i consiglieri di opposizione – tradiscono un evidente nervosismo. Non si tratta di avere una visione riduttiva della materia, per quanto molto tecnica. Si tratta di leggere carte, purtroppo per il primo cittadino, invero molto chiare. Abbiamo elencato fatti, delibere, date e atti amministrativi susseguitisi negli anni, tutto documentato e certificato (come fossimo dei revisori)”.

“Dal sindaco risposte evasive”

“Per contro – sottolineano Russo e Calabrò – riceviamo risposte evasive e fuori contesto. Addirittura, risposte diverse, a seconda della testata giornalistica interessata, malgrado la domanda sia sempre la medesima. Risposte per certi versi sorprendenti, come ad esempio quando il primo cittadino sostiene che i revisori dei conti del Comune si limitano ad asseverare quanto già asseverato dai revisori dei conti delle società partecipate, e quindi si limitano a prendere atto (il revisore dei conti non prende atto, tra le altre funzioni, certifica la veridicità e regolarità dei dati contabili). Per il sindaco, quindi, sarebbe questa la funzione di tutela che l’organo di revisione espleta. Auspichiamo che il primo cittadino lunedì – concludono i dem – non si sottragga al confronto in commissione, evitando di trincerarsi dietro la dichiarazione di rito, sostenendo che si tratta di argomenti tecnici di non facile comprensione. Stia sereno Basile, faremo in modo di arrivare preparati. Lo attendiamo per un confronto diretto e leale su un argomento di vitale importanza per la città, perché dalla veridicità e sostenibilità del Piano di riequilibrio dipendono i destini dell’ente, ovvero della città. Si ricordi Basile che i numeri hanno la testa dura, si certificano e non si interpretano a seconda dei ruoli ricoperti”.

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3 commenti

  1. il pd a messina ha fatto solo danni come in italia deve affondare con tutti gli eurodeputati e la galassia dei mini partiti ex articolo uno (speranza)

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  2. Finanza creativa alla fiumedinisiana

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  3. Se ne vada a casa queta amministrazione di incapaci!

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