"Casa Serena non deve chiudere ma non si può restare zitti". La denuncia di Zuccarello e Sindoni. FOTO

“Casa Serena non deve chiudere ma non si può restare zitti”. La denuncia di Zuccarello e Sindoni. FOTO

Francesca Stornante

“Casa Serena non deve chiudere ma non si può restare zitti”. La denuncia di Zuccarello e Sindoni. FOTO

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venerdì 16 Gennaio 2015 - 16:23

I due consiglieri Pd lo scorso sabato si erano recati insieme ad altri due colleghi in visita ispettiva nella struttura di Montepiselli. Tantissime le carenze riscontrate, tutte documentate attraverso un reportage fotografico. Scontro acceso in conferenza stampa con due lavoratori della coop che gestisce il servizio.

Vostro padre lo mandereste a vivere in una struttura ridotta in queste condizioni? Io sinceramente no e non ci manderei nessun altro anziano perché quello che abbiamo visto è inaccettabile”. Il consigliere Daniele Zuccarello ha commentato così il ricco reportage fotografico che racconta Casa Serena, immagini che ha scattato insieme ai colleghi Donatella Sindoni, Daniela Faranda e Carlo Abbate, durante una visita ispettiva alla struttura lo scorso sabato 10 gennaio. Un sopralluogo che ha portato alla luce tanti problemi e carenze della casa di riposo di Montepiselli su cui adesso i due consiglieri Pd hanno deciso di non tacere più. Non si sono fatti intimorire da chi in questi giorni ha provato a far cambiare loro idea sull’opportunità di una conferenza stampa su Casa Serena, hanno anche ricevuto qualche avvertimento di rischio denuncia per quell’attività ispettiva che però rientra tra le loro competenze da consiglieri comunali e che hanno svolto dando il regolare preavviso. Oggi si sono presentati alla stampa senza Abbate e Faranda, che evidentemente hanno scelto una linea meno dura, e sono andati avanti anche contro le urla e i tentativi messi in piedi da parte di due lavoratori di smentire ogni loro dichiarazione. Un clima tesissimo, uno scontro verbale duro, una lotta all’ultimo decibel tra chi stava provando a denunciare una situazione oggettiva e con dati alla mano e chi sembrava di voler difendere l’indifendibile.

Da più parti ci hanno esortato a non accendere i riflettori per evitare che si torni a parlare di chiusura, ma noi non possiamo restare in silenzio anche se vogliamo che Casa Serena resti aperta. E’ l’unica casa di riposo pubblica ed è inaccettabile che anni di incuria della politica e della gestione cooperativistica l’abbiano ridotta in questo modo” ha esordito la consigliera Sindoni che ha subito raccontato uno dei tanti tristi episodi a cui ha dovuto assistere lo scorso sabato a Casa Serena. “Siamo entrati alle 11.30 e c’erano freddo e gelo, altro che i 20° che dovrebbero essere garantiti secondo le normative in materia. Abbiamo bussato alla porta di un anziano e lo abbiamo trovato vestito di tutto punto, intirizzito dal freddo, speranzoso che gli portassero la stufa che fino a qualche giorno fa utilizzava un altro anziano purtroppo deceduto. Ha detto che era anche disposto a pagarla” ha raccontato la consigliera Sindoni che durante i controlli nelle stanze di Casa Serena ha visto effettivamente una serie di stufe che il direttore della struttura Riccardo Tringali ha spiegato essere state fornite dalla cooperativa. Stufe però tutte diverse, quindi di certo non appartenenti ad un unico stock acquistato da Azione Sociale, stufe che non sono state distribuite a tutti e per le quali qualche anziano arriva a dire di essere anche disposto a pagare. Del resto non è purtroppo più una novità che a Casa Serena si patisca il freddo. E’ accaduto in modo eclatante a Capodanno, quando era finito il gasolio, nonostante i caldaisti avessero avvisato la cooperativa in tempo utile per provvedere ed evitare di trovarsi senza riscaldamenti proprio nei giorni della neve a Messina e di un freddo che alle nostre latitudini non si sentiva da anni. In generale però le cose non vanno molto meglio perché i riscaldamenti vengono accesi per sole due ore al giorno, una la mattina e una la sera, così come accade per l’acqua calda, e davanti a tutto ciò il Comune continua a rimanere in silenzio. Perché è proprio questo il punto da cui vogliono partire Zuccarello e Sindoni: inchiodare l’amministrazione comunale alle proprie responsabilità.

E’ vero che le cooperative che negli anni hanno gestito la struttura non hanno mai fatto neanche la necessaria manutenzione ordinaria, è anche vero però che il Comune non può continuare a demandare tutto alle cooperative senza neanche controllare come vanno le cose. Il Sindaco Accorinti e l’assessore Mantineo continuano a ignorare quanto accade a Casa Serena, la volontà di chiudere la struttura sembra ormai chiara ed è proprio perché vogliamo evitare questo che non stiamo zitti. Per continuare però si deve agire e cambiare direzione dunque adesso devono chiaramente dirci cosa hanno intenzione di fare” ha poi proseguito la Sindoni.

Adesso i due consiglieri presenteranno una nuova richiesta di audizione in commissione servizi sociali all’assessore Mantineo. Se ancora una volta non otterranno risposte sono pronti a denunciare tutto in Procura, allegando anche tutte le foto scattate all’interno. Immagini che avevamo mostrato anche noi nelle scorse settimane (vedi articolo correlato) e che mostrano bagni inagibili e inadeguati, docce sporche e arrangiate con mezzi di fortuna, umidità alle pareti, intonaci vecchi, arredi datati.

Le irregolarità denunciate dai consiglieri riguardano anche i rapporti tra la cooperativa Azione Sociale presieduta da Giovanni Ammendolia e i lavoratori che hanno raccontato di mancata cessione del quinto dello stipendio, mancato pagamento del Tfr e stipendi fermi a settembre e che vengono sempre pagati in ritardo. E poi ci sono i servizi drasticamente ridotti dopo gli ultimi tagli di agosto che hanno portato gli anziani ad una quarantina e i lavoratori a 52, ci sono i lavori di messa a norma che però non risolveranno tutti i problemi di Casa Serena, c’è insomma la necessità di capire cosa si vuole fare di una struttura che in questi due anni di subbuglio è stata difesa con le unghie dagli anziani che ci vivono e che però non può continuare ad operare in questo stato.

Di certo c’è che Zuccarello e Sindoni senza peli sulla lingua non hanno intenzione di allinearsi a chi evidentemente preferirebbe continuare a tenere la polvere sotto il tappeto. Così come non vogliono farlo neanche i lavoratori che sembravano essere contro quell’attività dei due consiglieri e che invece poi alla fine hanno dichiarato di non essere soddisfatti della gestione di Casa Serena. Antonio Rodio e Orazio Triglia, placati i toni dello scontro con Zuccarello e Sindoni, hanno spiegato che ciò che non funziona o funziona male è frutto di tanti anni di incuria e che adesso bisogna cambiare registro, anche se secondo loro la situazione non è così negativa a Casa Serena. Sono convinti che appena si concluderanno i lavori di messa in sicurezza la struttura cambierà già volto, anche se sanno che senza un piano di interventi mirato a sistemare l’interno non si andrà molto lontano. Non hanno smentito i problemi dei lavoratori con Azione Sociale, ma hanno parlato anche dei dissidi che si sono creati tra i 40 operatori e i 12 rimasti grazie ad un accordo sindacale dopo la rimodulazione del 1 agosto e la cessione delle ore da parte dei 40. “Otto di loro non vengono neanche a lavorare ed è ovvio che le cose non funzionano e che il clima non sia sereno” ha commentato Rodio.

Insomma, un pentolone in ebollizione, una questione delicatissima sulla quale l’assessore Nino Mantineo continua a tacere senza dire con chiarezza cosa ne sarà di Casa Serena. Che serena, ormai, non lo è più da tanto tempo.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. Ma nessuno dice che a casa serena ci sono stati tagli in tutti i settori, e alcuni servizi sono stati tolti, tipo il segretariato sociale, dietista, magazziniere, servizi utilissimi, mentre l unico settore non intaccato è stato il reparto, udite udite, CALDAIE, sono stati lasciati tre caldaisti su tre, con il compito di “garantire” l acqua calda due ore al giorno. Alziamo sto polverone e che qualcuno dia spiegazioni in merito!

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  2. Ma nessuno dice che a casa serena ci sono stati tagli in tutti i settori, e alcuni servizi sono stati tolti, tipo il segretariato sociale, dietista, magazziniere, servizi utilissimi, mentre l unico settore non intaccato è stato il reparto, udite udite, CALDAIE, sono stati lasciati tre caldaisti su tre, con il compito di “garantire” l acqua calda due ore al giorno. Alziamo sto polverone e che qualcuno dia spiegazioni in merito!

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  3. CASA SERENA, PUO’ O NON DEFINIRSI A NORMA RISPETTO GLI STANDARD PREVISTI PER QUESTO TIPO DI STRUTTURE ASSISTENZIALI ? Penso che dovremmo fare una seria disamina, tutti quanti, su questo punto essenziale. Inoltre dobbiamo capire che è in gioco, tra l’altro, l’idoneità igienico sanitaria di questa struttura. Pretendere di risolvere i problemi, tagliando i servizi e le dotazioni essenziali, è semplicemente agire contro le nostre Leggi in materia. Non puo’ durare.

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  4. CASA SERENA, PUO’ O NON DEFINIRSI A NORMA RISPETTO GLI STANDARD PREVISTI PER QUESTO TIPO DI STRUTTURE ASSISTENZIALI ? Penso che dovremmo fare una seria disamina, tutti quanti, su questo punto essenziale. Inoltre dobbiamo capire che è in gioco, tra l’altro, l’idoneità igienico sanitaria di questa struttura. Pretendere di risolvere i problemi, tagliando i servizi e le dotazioni essenziali, è semplicemente agire contro le nostre Leggi in materia. Non puo’ durare.

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  5. Non è una risposta alla mia domanda, tre caldaisti su tre in un settore che non rende per niente, mi sembra strana la cosa, forse perchè….. chi doveva star fuori era intoccabile? Boh

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  6. Non è una risposta alla mia domanda, tre caldaisti su tre in un settore che non rende per niente, mi sembra strana la cosa, forse perchè….. chi doveva star fuori era intoccabile? Boh

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