Porto di Tremestieri, sì al terzo scivolo

Porto di Tremestieri, sì al terzo scivolo

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, sì al terzo scivolo

mercoledì 22 Febbraio 2023 - 08:30

Utile in caso di insabbiamento ma anche quando verrà completato l'ampliamento del grande porto

Cessione del ramo d’azienda, commissariamento o rescissione? In attesa che si capisca quale sarà la soluzione per riprendere i lavori del nuovo porto di Tremestieri, fermi da nove mesi (proprio stamattina è in calendario un incontro a Roma), uno dei due attuali scivoli è di nuovo insabbiato, a causa delle mareggiate degli scorsi 9 e 10 febbraio. Ora sono in corso i rilievi, una volta avuti gli esiti dovrà arrivare la draga da Venezia.

Il terzo scivolo

La conseguenza è che parte del traffico pesante è tornata in centro città, con gli storici disagi. Per evitarli, oltre al progetto di ampliamento, che prevede cinque nuove invasature a sud, il Comitato di gestione dell’Autorità Portuale dello Stretto di Messina ha dato il via libera al progetto per la realizzazione di un terzo scivolo, oltre ai due attuali.

I prossimi passaggi

I prossimi passaggi? “Il Consiglio superiore dei lavori pubblici si dovrà esprimere entro 45 giorni – dice il direttore dell’area tecnica dell’Autorità, Massimiliano Maccarone -, poi valuteremo eventuali prescrizioni e, se definito il nuovo codice degli appalti, andremo in gara con appalto integrato, partendo dal progetto di fattibilità tecnico economica redatto dalla Technital di Verona. L’importo attuale dei lavori è di circa 2 milioni. Sarà utile in sostituzione di uno o due scivoli insabbiati ma anche quando ci sarà il nuovo porto, come scivolo per le manutenzioni navali”.

Scivolo di “buon tempo”

Nella relazione redatta da Maccarone, si legge che il terzo scivolo sarà utile soprattutto in caso di insabbiamento (che potrà avvenire anche in caso di realizzazione della trappola dei sedimenti, pur se in misura alquanto limitata) o in caso di manutenzione degli altri due scivoli e dei fondali, ordinaria o straordinaria. “Si può ipotizzare che l’influenza del moto ondoso e della corrente sulle manovre di attracco/partenza – scrive Maccarone – non sia particolarmente ostativa per la buona riuscita delle stesse mentre è sicuramente determinante l’influenza del vento. In particolare, con vento da sud-est (‘‘scirocco”) ed intensità prossima ai trentacinque nodi (condizioni limite che si verificano solo occasionalmente durante l’anno) la manovra d’attracco potrebbe risultare di difficile esecuzione e da valutare caso per caso dal comandante della nave. Ma nelle normali condizioni meteo le manovre potrebbero essere eseguite con sufficienti margini di operatività”.

Un commento

  1. E giù a intascare soldi dal dragaggio, ennesima vergogna messinese.

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