Afferma il deputato regionale De Leo: "La norma, con tanto di decreto attuativo, si è rivelata inattuabile"
MESSINA – “Il rimborso del pedaggio del casello di Villafranca-Ponte Gallo? Una presa in giro. La norma del 2021, con tanto di decreto attuativo, si è rivelata inattuabile. Queste risorse sono state sottratte dagli aiuti alle imprese senza che potessero essere utilizzate a favore dei cittadini della Città metropolitana”. Sull’argomento interviene il deputato di Sicilia Vera Alessandro De Leo, primo firmatario di un’interrogazione.
“Abbiamo smascherato – continua De Leo – una presa in giro perpetrata da chi nella scorsa legislatura ha illuso le persone riguardo al pedaggio pagato per lo svincolo urbano di Ponte Gallo, che serve il collegamento tra il centro di Messina e i villaggi della zona nord. Con i colleghi di Sicilia Vera abbiamo presentato un’interrogazione diretta all’assessore Aricò. Il dirigente generale del Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti, Bellomo, ha poi chiarito che le risorse destinate a questa misura sarebbero riservate a soggetti economici qualificabili come imprese, e non certo ai cittadini. Ma la vicenda non finisce qui”.
La notizia ha il sapore della beffa! Sarebbe opportuno che ci si unisse in una “class action” per portare in giudizio i responsabili dell’ennesima commedia dell’assurdo.
La notizia ha il sapore dell’ennesima beffa perpetuata ai danni dei cittadini! Sarebbe opportuno che ci si unisse in una “class action” per portare in giudizio i responsabili di questa commedia dell’assurdo.
Sarebbe opportuna una reale segnalazione alla Procura ove lo stesso primo cittadino chiedesse di avere contezza delle ragioni per le quali si debba pagare un pedaggio al Consorzio Autostrade per la percorrenza di un tratto di strada che ricade in territorio urbano ( quello di Messina), lo stesso per il quale quale chi utilizza l’autobus della A.T.M. paga esattamente come facesse la tratta piazza Cairoli_ piazza Castronovo. Sarebbe altresì opportuno che il Primo Cittadino di Messina chiedesse, dal momento che trattasi di transito a pagamento, perché mai si debba pagare una strada che è priva di adeguata manutenzione, spesso al buio e da anni a doppio senso di circolazione in alcuni punti e a transito forzato su unica corsia, per fortuna a senso unico, nella galleria telegrafo.
Finché la magistratura non farà piena luce sulla gestione, non se ne verrà fuori. (Auto)strade pietose, monocorsia per km, funzionari strapagati ed appalti….
Se fossimo davvero cittadini, bloccheremmo tutto ed usciremmo sui quotidiani nazionali. Ma noi siamo quelli di “armiamoci e partite”.