Dopo la lotta intestina tra maggioranza e consiglio (per il cambio degli assessori), minoranza e sindaco si attaccano reciprocamente con manifesti giganti
La guerra politica si è spostata dalle “sgrete” stanze del palazzo ai muri del paese. A sparare il primo colpo è stata la minoranza: “di fatto l’amore tra l’assemblea e l’organo esecutivo si è spento. E in paese – sottolinea il capogruppo Francesco Rigano – lo sanno tutti. La verità è che il progetto politico di questa amministrazione è al capolinea. Assistiamo al litigio intestino tra Consiglio e Giunta – prosegue – anziché dare risposte concrete ai cittadini, collaborando insieme. Anche noi di minoranza sinora abbiamo dato il nostro contributo per tentare di risollevare il paese, con senso di responsabilità. Ma quello che sta accadendo sembra il preludio alla fine di un progetto politico”. I consiglieri di minoranza (Chiara Cocuccio, Piero Trimarchi, Francesco Moschella, Sarah Vita e Francesco Rigano) sono sarcastici: “I cuori si sono infranti, la capanna vacilla e intanto il Comune economicamente affonda, i dipendenti non sanno se prenderanno il prossimo stipendio e i cittadini ancora aspettano e sperano”. Il discorso è riferito alla richiesta di nove consiglieri di maggioranza su 10 i quali, in un documento, hanno denunciato deficit di comunicazione tra assemblea e Giunta ed hanno chiesto degli avvicendamenti in Giunta. Immediato il contrattacco del sindaco, Sebastiano Foti: “E’ solo ordinaria amministrazione…”, ribatte. Ed aggiunge: “per il resto aspettate ancora tre anni e tre mesi (la data delle prossime elezioni), intanto continuate a vedere i risultati”.
E qui il sindaco tira in ballo la strada di collegamento tra il Centro e le frazioni Grotte e Calcare, adiacente il torrente Savoca, in via di finanziamento per un importo di 2 milioni e 450mila euro “appena un anno e mezzo da quando mi sono reinsediato” (la pratica è al Cipe in attesa della firma che dovrebbe essere apposta nei prossimi giorni). E poi – conclude il sindaco – preparatevi per il 2018 facendo bene i compiti e i conti”. Il primo cittadino parla infine del Patto del Nazareno” in salsa furcese, tirato in ballo dalla minoranza in riferimento alla situazione politica locale: “Da che pulpito viene la predica – sbotta Foti – parlate proprio voi della minoranza che il Patto del Nazareno lo avete creato e dopo un anno, appena vi hanno conosciuto, prima vi hanno abbandonato e poi hanno contribuito alla vostra cacciata. Il nostro – chiosa il primo cittadino – è un rinnovamento con qualche avvicendamento che in democrazia ci può stare”.
Carmelo Caspanello