E' Angelo Aliquò il nuovo direttore generale del Centro Neurolesi. La scelta di Aliquò,vicinissimo sia a Crocetta che alla Borsellino, è il segnale dell'attenzione che il governo pone al percorso che porterà alla nuova azienda Piemonte-Irccs Neurolesi,dopo l'ok del ministro Lorenzin a dicembre. Intanto il Comitato salviamo l'ospedale Piemonte lancia l'appello per la manifestazione del 16 marzo.
Riflettori accesi alla Regione sull’ Irccs Neurolesi-Piemonte, in vista della nascita dell’azienda unica tra le due strutture. In Commissione sanità nel pomeriggio è stata ratificata la nomina del nuovo direttore generale del Neurolesi, Angelo Aliquò. Nelle prossime settimane si passerà alle nomine del direttore sanitario e di quello amministrativo. Aliquò ex direttore del 118 regionale, è vicinissimo al governatore Crocetta nonché all’assessore regionale alla sanità Borsellino pertanto la scelta di affidare a lui la guida dell’Irccs in questa fase delicatissima che dovrebbe portare al traghettamento con il Piemonte lascia intendere l’attenzione con la quale la giunta vuol seguire i vari passaggi. Nel corso della seduta di Commissione è stato quindi ribadito il percorso avviato sin da dicembre con il via libera del ministro Beatrice Lorenzin (vedi articolo correlato) all’unione tra i due presidi sanitari per far nascere quello che è stato chiamato il “polo d’eccellenza per l’emergenza nel sud”. L’assessore Borsellino sembra aver sposato il progetto e tra Palermo e Roma si sono susseguiti una serie di incontri a livello di alti dirigenti per scandire i prossimi passaggi. Punto fermo sono i 70 posti per acuti che non saranno più tagliati al Piemonte. Chiaro che adesso spetterà alla politica evitare che dal “matrimonio” tra Centro Neurolesi e Piemonte scaturisca qualche divorzio, come quello con il punto nascita, che anche nei piani del direttore generale Michele Vullo sembrerebbe essere destinato ad un definitivo accorpamento al Papardo. Ma la strada è tutta ancora da percorrere e privare la zona centro di un punto nascite è un rischio che nessuno vorrà correre.
In vista di un futuro, che se non seguito attentamente, potrebbe riservare amare sorprese, il Comitato Salviamo l’ospedale Piemonte chiama nuovamente i messinesi a raccolta per la protesta del 16 marzo.
“Visto il silenzio assordante dell’Assessore alla Salute, Lucia Borsellino- si legge nel comunicato- in seguito all’appello lanciato durante la conferenza stampa dello scorso 9 febbraio, come già preannunciato, il Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte sta organizzando una nuova grande manifestazione fissata per il 16 marzo, per scongiurare la chiusura della storica struttura sanitaria. Il Comitato chiama a raccolta tutti i soggetti che, all’indomani dell’Assemblea pubblica del 24 novembre a Palazzo Zanca, sottoscrivono il documento inviato all’Assessore Borsellino, in cui si fissano alcuni punti importanti, quali il “mantenimento dell’attività sanitaria dell’ospedale Piemonte nell’attuale organizzazione; il “ripristino immediato dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia del presidio Papardo”; l’“integrazione con l’IRCCS Centro Neurolesi Bonino-Pulejo”, auspicando che “la rimodulazione dell’organizzazione del piano posti letto regionale tenga conto delle attuali proposte d’integrazione”; il “mantenimento dell’attuale struttura sanitaria dell’Ospedale Piemonte”; l’auspicio per la nuova Azienda IRCCS-Piemonte di “nuovi posti letto di riabilitazione e recupero di lungodegenza”.
I firmatari del documento sono: il Sindaco, Renato Accorinti; il Responsabile scientifico dell’Irccs Centro Neurolesi Bonino-Pulejo, Placido Bramanti; i rappresentanti Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl; il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”; il Comitato Sanidea.
“Riteniamo che- spiega il presidente del Comitato Marcello Minasi- a seguito di un impegno sottoscritto da tutti, oggi questi stessi rappresentanti dell’Amministrazione comunale, delle forze sociali, dei comitati spontanei e della comunità scientifica, debbano tornare a far sentire la propria voce affinché finalmente l’Assessore Borsellino esca dalle sue stanze per colloquiare con la città e non più dare mandati al burocrate di turno posto quale direttore amministrativo dell’Azienda Papardo-Piemonte.Vogliamo che si dica chiaramente quale sia il destino dell’Ospedale Piemonte, ovvero se esso verrà chiuso o continuerà ad esistere meramente quale struttura, ma non più come punto di Emergenza-Urgenza, piuttosto, come succursale del Centro Neurolesi cui verranno “regalati” i locali ristrutturati con le risorse economiche dell’Azienda Papardo-Piemonte”.
L’appello è rivolto anche ai cittadini ed alla deputazione.
Rosaria Brancato