Il finanziere ha inviato un vocale alla figlia prima di togliersi la vita
MESSINA – Un messaggio vocale alla figlia, residente lontano da casa, in cui le spiega di aver ucciso la madre, poi si toglie la vita. E’ questo il retroscena chiave della tragedia di Gioiosa Marea, dove qualche giorno fa Tindaro Molica Nardo ha accoltellato la moglie Maria Buttò poi si è tolto la vita, nel loro appartamento. Un messaggio inquietante, che ha gettato la figlia nel panico ed ha allarmato anche la sorella, residente invece poco lontano dai genitori, e che fuga ogni dubbio su quel che è accaduto quella mattina nell’appartamento del finanziere in pensione.
A trovarli è stato un parente, avvisato proprio dalla figlia che ha ricevuto il vocale tragico del padre. I corpi dei due coniugi erano riversi a terra, in una pozza di sangue, accanto al cadavere di lui un coltellaccio intriso di rosso. Ad uccidere lei è stato un solo colpo profondissimo e letale al petto, mentre lui si è rivolto la lama contro infliggendosene numerose, prima di spirare, secondo la professoressa Elvira Ventura Spagnolo che si è recata sul posto quella stessa mattina, per esaminare la scena. Sarà sempre lei adesso ad analizzare meglio i cadaveri, nell’autopsia ordinata dalla Procura di Patti.
Dopo l’esame medico legale, i corpi dei coniugi saranno restituiti alla famiglia per l’ultimo addio. Un femminicidio-suicidio, quello dei Molica Nardo, che ha lasciato sotto choc la comunità di Gioiosa dove i due erano conosciuti come una coppia unita, malgrado qualche litigio negli ultimi tempi, imputati alla gelosia di lui.