Il Tribunale del Riesame ha restituito la libertà al geometra del Consorzio Autostrade arrestato il giorno di San Valentino, mentre il GIP ha rigettato la richiesta di applicare all'impresa il divieto di contrattare con la P. A.
Vacilla l’inchiesta della Dia di Messina, diretta dal tenente colonnello Lillo Romeo, sull’operato di Agostino Bernava, il dirigente del Cas arrestato il 14 febbraio scorso.
Il Tribunale del Riesame, dopo l’udienza di ieri mattina, ha accolto la richiesta dei suoi difensori, Adriana La Manna e Massimo Marchese, ed ha restituito la libertà a Bernava.
Qualche giorno fa era stato il Giudice per le indagini preliminari Maria Luisa Materia, la stessa che aveva disposto la custodia per Bernava, ad aggiustare il tiro: dopo aver interrogato il responsabile legale, il GIP ha detto no alla richiesta della Procura di “inibire” in parte l’impresa che avrebbe ottenuto i favori del funzionario. Per la ditta che si occupava di manutenzione verde – Bernava dirigeva lo stesso ufficio – era stato chiesto il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione.
Se sul piano delle esigenze cautelari la vicenda si ridimensiona, l’inchiesta, del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e del sostituto della DDA Fabrizio Monaco, va avanti per chiarire ogni aspetto della gestione del Consorzio Autostrade negli ultimi anni.
A costare l’arresto a Bernava erano state le dichiarazioni di uno dei dirigenti dell’impresa, che aveva raccontato che il geometra si era messo “a disposizione”, in cambio di favori di diversi generi. Il dirigente si sarebbe rifiutato, mentre a suo dire il responsabile legale sarebbe stato più pronto alle richieste del dirigente del Cas.