Il bando per il servizio mensa e ristorazione agita le acque al Papardo. Mentre l'ex dirigente del Provveditorato dell'azienda sanitaria pensa di rivolgersi ai legali il Policlinico conferma le motivazioni che hanno spinto ad un bando congiunto e precisa: "Mai autorizzato il Papardo a rivolgersi a terzi per la gara e peraltro non ci è ancora giunto il capitolato d'appalto". E il servizio scade a fine mese.
L’affidamento alla Federsanità della predisposizione del bando di gara per la mensa agita le acque dell’azienda Papardo-Piemonte, a causa della fattura richiesta dall’associazione di aziende sanitarie e comuni e che nelle scorse settimane ha fatto il giro degli uffici in attesa di correzioni e delibere di accompagnamento che ne giustificassero il pagamento. Il direttore generale Vullo, interpellato a riguardo da Tempostretto, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto alla predisposizione di un bando congiunto con il Policlinico, affidato a terzi (vedi articolo allegato), e proprio queste sue dichiarazioni hanno fatto storcere il naso a qualcuno, mentre dal Policlinico arrivano alcune precisazioni. Sulla vicenda è intervenuta anche la Uil con una nota trasmessa alla Borsellino. Ma andiamo per ordine.
A fine marzo scadrà il termine del servizio mensa al Policlinico, mentre al Papardo scadrà a fine aprile. Tra le due aziende sanitarie è stata quindi decisa, in un’ottica di funzionalità e risparmio, la predisposizione di un bando congiunto. E’ così che il dg del Papardo Michele Vullo decide nei mesi scorsi di affidarsi per la predisposizione del bando alla Federsanità-Anci, che vede insieme aziende sanitarie e comuni ed offre questo genere di consulenze (e della quale lo stesso Vullo è da novembre vicepresidente regionale). La Federsanità Anci spedisce quindi all’azienda sanitaria una fattura da 24 mila euro, inclusa iva, il 29 dicembre (protocollata il 12 gennaio in azienda), per “studio analisi e redazione della documentazione di gara”, in base al protocollo d’intesa N°25653 siglato il 21 ottobre, ma la fattura torna indietro negli uffici del nosocomio per alcune correzioni e perché priva della delibera di accompagnamento. C’è chi si chiede perché affidare ad esterni l’incarico e non invece utilizzare il Provveditorato dell’azienda. E’ lo stesso Dg a chiarire quanto accaduto, legato ad una gara complessa e all’assenza di un dirigente nell’ufficio apposito: “ I 24 mila euro non sono a carico dell’azienda ma di chi vincerà la gara. Pertanto spetterà alla società che si aggiudicherà il bando il pagamento della somma alla Federsanità, fatto questo che sarà specificato espressamente nell’avviso di gara. Abbiamo deciso di esternalizzare il servizio perché il provveditorato al momento è senza dirigente. Prima di decidere ho fatto una verifica interna, anche perché, visto il tipo di appalto, si trattava di un lavoro non indifferente. In ogni caso non sono 24 mila euro, ma 12 mila euro, perché questo bando di gara è stato predisposto sia per il Papardo che per il Policlinico, abbiamo deciso di procedere insieme”.
Mentre la dirigente che fino a fine gennaio ha ricoperto l’incarico di responsabile del Provveditorato va su tutte le furie, dal Policlinico arriva una precisazione: il bando l’abbiamo fatto insieme, ma non abbiamo mai autorizzato il Papardo ad affidarlo ad esterni e comunque ancora non è arrivato il capitolato per la gara: “L’AOU G. Martino ha avviato nei mesi scorsi una procedura di gara consorziata con l’Azienda Papardo Piemonte per l’affidamento dell’appalto mensa e ristorazione. In esso sono compresi, oltre ai pasti per i degenti, anche servizi aggiuntivi ( bar, ristorazione ecc ) per gli utenti. La scelta di unificare le procedure nasce dalla consapevolezza che tale fusione determinerà una maggiore efficienza in termini di servizi offerti, oltre che rappresentare uno strumento per offrire qualche garanzia occupazionale in più ai lavoratori attualmente occupati in questo ambito. Un indirizzo, quello delle gare consorziate, in linea con una politica sanitaria adottata e richiamata anche a livello nazionale. L’Azienda Papardo- Piemonte, essendo capofila della gara, ha il compito di redigere il capitolato. Da parte dell’AOU G. Martino non è mai stato dato mandato o autorizzazione a soggetto diverso dall’azienda Papardo Piemonte. Ad oggi quest’ultima non ha ancora trasmesso il capitolato, atto necessario per ufficializzare la gara consorziata”
Dal Policlinico quindi si precisano le motivazioni, più che corrette,che hanno spinto ad una gara consorziata ma si aggiunge: non abbiamo mai dato autorizzazioni ad un affidamento a terzi, in questo caso la Federsanità, che tra l’altro, a quanto pare ha mandato la fattura a fine dicembre ma non ha ancora trasmesso il capitolato della gara (che dovrebbe anche indicare chi pagherà i 24 mila euro e cioè l’impresa aggiudicatrice). A non aver preso bene a quanto pare le dichiarazioni di Vullo, è l’ex responsabile del Provveditorato dell’azienda, Elvira Amata, che da alcune settimane è direttore generale dell’Asp di Ragusa ed è anche consulente dell’assessorato regionale alla sanità per la predisposizione delle gare d’appalto nella Sicilia orientale. Sembra infatti che la Amata stia pensando di rivolgersi ai legali a testimonianza di un clima che al Papardo, dal luglio scorso è nella migliore delle ipotesi rovente. Al di là di ogni considerazione l’arrivo del nuovo Dg ed i cambi al vertice hanno provocato una serie di sismi a catena che non accennano a placarsi e vanno avanti a suon di lettere anonime, denunce, comunicati stampa, fascicoli inviati alla Borsellino,a Crocetta, alla Procura ed all’Anac. Il caso della fattura per il bando della mensa è quindi solo l’ultimo capitolo in ordine di tempo di uno scontro che sicuramente continuerà a lungo.
Rosaria Brancato
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