Il contratto di servizio con l’Amam non convince e resta bloccato in commissione

Il contratto di servizio con l’Amam non convince e resta bloccato in commissione

Danila La Torre

Il contratto di servizio con l’Amam non convince e resta bloccato in commissione

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martedì 24 Marzo 2015 - 06:45

Nell’ultima seduta della Commissione bilancio, alla quale ha partecipato il dirigente ai lavori pubblici Antonio Amato, è arrivato l’emendamento dell’amministrazione Accorinti che stralcia il pef (piano economico finanziario) dalla delibera sul contratto di servizio.Ma i dubbi dei consiglieri restano

Il contratto di servizio tra Comune ed Amam stenta a decollare in commissione bilancio ed il suo arrivo in Consiglio comunale è destinato a slittare ancora.

Lo strumento giuridico sta avendo un percorso più tortuoso di quello che probabilmente speravano sia la giunta Accorinti che il Cda della società, pronti a siglare l’accordo e vantarsi di un risultato fallito già da altri in un recente passato. A rompere le uova nel paniere c’ha pensato prima il Collegio sindacale dell’azienda, che ha palesato una serie di remore sul piano economico finanziario redatto dal Cda (già allegato al piano decennale di riequilibrio), a cui lo stesso contratto di servizio rimanda in alcuni suoi articoli; e poi alcuni consiglieri comunali, che non intendono fare come gli struzzi e ficcare la testa dentro la sabbia per non vedere, ma al contrario vogliono analizzare nel dettaglio l’atto, sapendo che questo andrà a regolare i futuri rapporti economici e giuridici tra Palazzo Zanca e la società che ha sede sul viale Giostra.

Nell’ultima seduta della Commissione bilancio, alla quale ha partecipato il dirigente ai lavori pubblici Antonio Amato, è arrivato l’emendamento dell’amministrazione Accorinti che stralcia il pef (piano economico finanziario) dalla delibera sul contratto di servizio, come suggerito dal Collegio dei revisori dei conti di Palazzo Zanca. Il pef viene così nascosto per non “disturbare “ il dibattito e la votazione del contratto di servizio. Non viene, quindi , modificato né revocato ma solo sottratto dalla vista dei consiglieri comunali.

Il pef resta in piedi e con esso tutte le criticità segnalate dal collegio sindacale dell’Amam.

Secondo Parisi, Soraci e Callagionda i numeri del piano non tornano , come hanno avuto modo di spiegare loro stessi nelle sedute della commissione bilancio riunitasi il 2 ed il 5 marzo scorso.

Dai resoconti di quelle sedute si evince chiaramente che per il collegio sindacale il piano economico finanziario non è, attualmente, economicamente sostenibile. Il presidente Parisi ha fatto presente ai consiglieri comunali che «misurando l’andamento economico dell’azienda degli ultimi 3 – 4 anni non sanno se si riusciranno ad ottenere gli utili indicati nel piano finanziario». Parisi ha anche precisato che «trattandosi di un bilancio di previsione ciò non toglie che possa accadere quanto previsto. Al momento però – ha aggiunto- a fronte dei dati numerici di cui disponiamo non possiamo asseverare un simile piano».

Ingenti debiti con i fornitori oltre che con il Comune; mancanza di personale addetto alla contabiltà e la conseguente impossibilità di «registrare fatture»; l’assenza di un dirigente amministrativo; un incremento dei costi di circa 200mila euro per la manodopera; la spesa per l’energia elettrica che supera di 750mila euro quella indicata nel piano; e l’aggravio dei costi del personale con l’immissione in azienda di alcun ex Feluca sono le principali criticità evidenziate dal Collegio sindacale.

Parisi e colleghi non si sentono per nulla rassicurati neanche dalla relazione del presidente dell’Amam, Alessandro Anastasi, i cui contenuti vengono apertamente contestati, come riportato nel resoconto della seduta del 5 marzo.

« Non è vera – dice Parisi – l’affermazione secondo cui i ricavi risultanti dai dati consolidati dal bilancio 2013 sarebbero in linea con le previsioni del piano finanziario, perché in realtà inferiori di un milione circa».

Tanto Parisi quanto Soraci hanno spiegato ai consiglieri comunali che il collegio sindacale effettua rilievi su atti ufficiali ed è un organo puramente tecnico nominato dal socio Comune , di cui difende gli interessi in pieno rispetto delle leggi vigenti.Questo per ribadire sia al Consiglio che alla Giunta che ogni obiezione tecnica ha il solo scopo di tutelare l’ente. A buon intenditore poche parole.

Danila La Torre

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