Lo sostiene il comitato "Invece del Ponte": "Non blocchiamo lo sviluppo dell'area dello Stretto"
MESSINA – “Il ponte che non c’è, perché è un’ipotesi non concreta allo stato attuale, rischia di far perdere i fondi del Pnrr per le nuove navi traghetto e l’ammodernamento della flotta pubblica”. Lo sostiene il comitato “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’Area dello Stretto”, che si esprime così: “Esiste il gravissimo rischio che vengano scippati centinaia di milioni di euro previsti dal Mims, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per migliorare l’attraversamento ferroviario dello Stretto e favorire la transizione ecologica, riducendo l’inquinamento. È forte la preoccupazione, riportata da quotidiani nazionali, che la rimodulazione del Pnrr, su cui relazionerà al Parlamento il Ministro Fitto il prossimo 26 aprile, con un tratto di penna elimini gli acquisti già programmati di due nuove navi di ultima generazione, togliendo anche la possibilità di riqualificare il naviglio esistente”.
Per “Invece del ponte”, si devono attivare i parlamentari siciliani e calabresi, tutti, i presidenti delle Regioni Siciliana e Calabria, i sindaci di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni “per non consentire questo ennesimo furto ai danni del cittadini dell’area dello Stretto”.
“Non blocchiamo lo sviluppo dell’area dello Stretto”
“Non rinnovare e non ambientalizzare la flotta pubblica per l’attraversamento dello Stretto – afferma il Comitato – significherebbe mantenere un servizio inefficiente e rinunciare a un importante intervento funzionale alla transizione ecologica. Non c’è alcuna giustificazione per questo scippo. La realizzazione del ponte non avverrà né domani né dopodomani. Non esiste un progetto preliminare concluso. Il costo dell’opera è a oggi indefinito e sicuramente superiore ai 14-15 miliardi. Non esiste allo stato alcun finanziamento né pubblico né privato”.
E ancora: “Nessuno può dire se al costo attuale l’opera potrà superare positivamente la valutazione costi-benefici. Sia Rfi, Rete ferroviaria italiana, che gli operatori privati hanno chiarito in Commissione Trasporti e Ambiente che il traghettamento navale dovrà comunque continuare anche qualora il ponte dovesse essere realizzato, per servire i pendolari (oltre 2 milioni di passaggi l’anno) e per garantire la continuità territoriale nei casi di inagibilità del ponte. La motivazione di chi suggerisce che il ponte renderebbe superfluo e non giustificato l’ammodernamento della flotta pubblica è dunque totalmente infondata.
Ancora una volta c’è il rischio che “il ponte che non c’è” paralizzi presente e futuro nell’area dello Stretto di Messina. E così si blocchi ogni ipotesi di sviluppo, ammodernamento, sostenibilità”.
Il comitato ha visto come viene eseguito il servizio nave delle ferrovie?in linea di massima una sola nave che va avanti e indietro e per cui i treni accumulano ritardo per attesa nave. Il comitato è a conoscenza che per le ferrovie dello stato il traghetto è un costo che in ogni modo e ad ogni cambio orario le ferrovie cercano di scrollarsi?