Un’esperienza che permette di conoscere angoli urbani nuovi a cura dell'associazione "Camminare i Peloritani"
MESSINA. Appuntamento con il “Trekking Urbano” organizzato dall’associazione “Camminare i Peloritani“. Un’esperienza che permette di scoprire angoli urbani in maniera lenta, bellezze da vivere in una città che si mostra sempre con un volto diverso. Nella tappa di sabato protagonista è stato il centro storico. Maria Pollino, coordinatrice del progetto, ha guidato i numerosi partecipanti insieme a Danilo D’Andrea.
Piazza Università è stato il punto di partenza con visita all’antica porta dell’ateneo messinese pre-terremoto del 1908, situata nella parte laterale della nuova struttura. Proseguendo sul corso Cavour ci siamo soffermati alla fontana di Gennaro, una statua di giovane Acquario seduto su di un globo. Lungo la via XIV Maggio abbiamo raggiunto la chiesa Oratorio della Pace, dove sono custodite le storiche Varette che ogni anno vengo portate in processione il Venerdì Santo. Poco più avanti i resti monumentali del Monte di Pietà, del quale purtroppo non è stato possibile effettuare la visita interna, causa indisponibilità del personale all’apertura. Dispiace segnalare che con una nave da crociera in porto, in un sabato mattina soleggiato, anche molti croceristi sono dovuti tornare sui propri passi di fronte ai cancelli chiusi.
Alla scoperta della galleria “Vittorio Emanuele III” e della chiesa di Tommaso il vecchio
La visita è proseguita per raggiungere la galleria “Vittorio Emanuele III” di Messina, che venne progettata da Camillo Puglisi Allegra e costruita tra il 1924 e il 1929. Unica nel suo genere nel Meridione insieme alla galleria Umberto I di Napoli, alle decorazioni lavorarono gli scultori Antonio Bonfiglio ed Ettore Lovetti, i quali s’ispirarono, insieme a Puglisi Allegra, al Settecento siciliano. Alle sue spalle la chiesetta di Tommaso il vecchio, che costituisce un’importante e significativa testimonianza architettonica siculo-normanna dagli evidenti caratteri bizantini, sorta fra il 1061 e il 1101 sotto il Gran Conte Ruggero I di Sicilia quale momento di una ripresa e legittimazione dell’ordine monastico basiliano.