Messina. Senza isole pedonali il Pums diventa Pumi, Piano della mobilità in... sostenibile

Messina. Senza isole pedonali il Pums diventa Pumi, Piano della mobilità in… sostenibile

Marco Ipsale

Messina. Senza isole pedonali il Pums diventa Pumi, Piano della mobilità in… sostenibile

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domenica 07 Maggio 2023 - 08:28

La differenza tra la pianificazione e gli atti concreti

C’è chi ha sempre vissuto in un mondo chiuso tra Giampilieri e Orto Liuzzo e chi ha viaggiato in Europa: i primi sono i nostalgici del viale San Martino “autostrada” e convinti che il tram abbia rovinato le strade larghe; i secondi sono quelli che hanno visto ovunque isole pedonali e tram e conoscono la differenza in positivo.

Messina è una città che si spopola più di altre e conta scarse presenze turistiche, d’obbligo porsi qualche domanda per capire se si sta seguendo la strada giusta.

Dal Pums al Pumi

A parole e nei programmi sì, a dire il vero. Perché il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, a cui abbiamo dedicato diversi approfondimenti (vedi correlati a fine articolo), recepisce le linee guida europee.

Nei fatti, però, si prendono provvedimenti contrari, tanto da farlo sembrare un Pumi, cioè un Piano urbano della mobilità in… sostenibile. La giunta Basile, nel riaprire al traffico il viale San Martino dal lunedì al venerdì, parla di isola pedonale permanente come “obiettivo da raggiungere”, una dichiarazione condivisibile se fossimo nel 1990. E infatti, mentre Messina dormiva, altre città mettevano in pratica tra gli anni Novanta e i primi Duemila.

Qui ci eravamo arrivati a partire dall’8 dicembre 2022, in super ritardo ma meglio tardi che mai, e la proroga fino al 15 settembre 2023, con vista verso il Natale 2023, lasciava immaginare che (finalmente!) potessimo avere un “mosso” (detto alla messinese, sono solo 400 metri), di isola pedonale permanente. Merito della giunta Basile.

Il passo indietro

Macché. Ecco il passo indietro. E a nulla servono le smentite, camuffare con la parola “sperimentazione” quel che è realmente: passo indietro. Cosa c’è da sperimentare in un viale aperto al traffico, com’è sempre stato, dal lunedì al venerdì? L’isola pedonale il sabato e la domenica? Togliamo pure quella?

Il viale San Martino aperto al traffico non ha nessuna utilità per la viabilità, nessuna. Perché, visto lo “sbarramento” di piazza Cairoli, non è collegato direttamente con via Garibaldi, quindi bisogna andarci apposta, non è strada di passaggio, e l’unico motivo per farlo può essere quello di parcheggiare in divieto davanti ai negozi, che tanto è sempre stato permesso. E dire che, di recente, il parcheggio è stato consentito nelle traverse, cioè a pochissimi passi dal viale. Non è bastato neanche quello.

“Con la doppia fila si mangia”

Pecunia non olet, il denaro non ha odore, non è la prima volta che sentiamo dire da alcuni commercianti che “con la doppia fila si mangia”. Si può anche comprendere ma non accettare, anche perché l’alternativa c’è.

In altre città

Basta andare in altre città per vedere isole pedonali piene di gente e commercianti che hanno manifestato al contrario, cioè per chiedere strade chiuse al traffico e aperte ai pedoni. Che poi è accaduto anche a Messina, mica tutti i commercianti sono contrari all’isola, ce ne sono anche di favorevoli.

Se è vero che dal lunedì al venerdì c’è meno movimento pedonale, è anche vero che è un fatto normale e che anche a traffico aperto è così, con la differenza che si dà la possibilità di parcheggiare in divieto davanti ai negozi. Comporta più incassi per i commercianti ma vi pare possibile che Messina non abbia una sola area, una, dove i pedoni possano passeggiare senza smog e clacson? E non parliamo di parchi pubblici, lungomare o piazze (che pure quelle scarseggiano), parliamo di vie pedonali come ci sono in tantissime altre città. “Eh ma Messina…”. Ma Messina cosa? Messina ama restare indietro? Per alcuni cittadini sì ma non per tutti, ci sarà sempre qualcuno scontento ma bisogna imboccare la strada giusta senza lasciarsi influenzare.

Costanza nei cambiamenti, il caso Cairoli

Raramente i cambiamenti portano benefici da un giorno all’altro, serve tempo e costanza. Restiamo a Messina e guardiamo quello che è successo a piazza Cairoli. Ricordate quando il perimetro esterno della piazza era percorso dalle auto? Smog, clacson e parcheggi creativi, anche in quel caso. Il 15 gennaio 2014 la giunta Accorinti ha disposto l’isola pedonale, che poi non è altro che un allargamento della piazza, e non si è più tornati indietro. Oggi, finalmente, si sta realizzando una nuova pavimentazione e si sta rendendo il centro cittadino più bello.

Quali progetti sul viale?

E’ quello che si dovrebbe fare anche sul viale San Martino ma, nel frattempo, in quei miseri 400 metri serve un’isola pedonale permanente. Siamo in piena stagione croceristica e, per qualche mese, abbiamo regalato ai turisti un’immagine più civile nella zona dello shopping. Da lunedì, invece, di nuovo clacson e smog, con pedoni confinati in marciapiedi normali, non larghi.

Anche sul viale è previsto marciapiede e “strada” allo stesso livello. E sarebbe ancora più assurdo, poi, consentire il passaggio alle auto, a meno che non si voglia replicare il “disastro” di Torre Faro, dove la pavimentazione è andata distrutta. Ecco un’idea dell’architetto Michele Palamara, è solo un esempio ma indicativo di come quella zona potrebbe cambiare volto in meglio.

Pedonalità, tpl, ztl

A fine settembre 2022, il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Piano generale del traffico urbano. Cosa prevede? Al primo posto pedonalità e ciclabilità, al secondo il trasporto pubblico (con particolare ruolo centrale per il tram), solo al terzo il mezzo privato, con una vera zona a traffico limitato in centro città.

A distanza di sette mesi, l’isola pedonale è ridotta solo a sabato e domenica, il servizio tranviario è rimasto inadeguato, la ztl ancora non c’è. E quando ci sarà, come c’è in tutte le città, prepariamoci già alle proteste…

Il tram

Il tram, a proposito. Il primo rinnovato è arrivato a dicembre 2021, è trascorso un anno e mezzo e ancora quelli nuovi sono solo quattro. Considerato che in tutto sono quindici, di questo passo dovremo aspettare tempi infiniti.

Tra l’altro le vetture superstiti erano quattro e quattro (o al massimo cinque) sono rimaste anche oggi perché quelle vecchie non vengono più messe in linea. L’attuale cadenza di passaggio è di venti minuti, già di per sé un tempo elevato, per di più spesso le corse vengono sostituite dai bus. Il servizio era e resta inadeguato.

Tarda a partire, poi, il progetto di riqualificazione della linea che, a fronte di tante cose buone, prevede anche la pessima riduzione da due binari a uno in due tratti: cortina del porto e via Catania. Un altro messaggio contro la mobilità sostenibile.

Corso Cavour, via Garibaldi, via La Farina e via Cesare Battisti

E vi sembra forse mobilità sostenibile il costante parcheggio in doppia fila, a volte anche in diagonale a occupare persino entrambe le corsie di marcia (non solo una), in corso Cavour?

E’ mobilità sostenibile la corsia preferenziale perennemente occupata da auto in sosta in via Garibaldi? Basterebbe riposizionare i cordoli, ma anche in questo caso si fatica a passare dai programmi ai fatti.

E’ mobilità sostenibile la costante doppia fila in via La Farina e via Cesare Battisti? Tutto ormai diventato normalità.

La differenza tra la pianificazione e gli atti concreti. Tante belle parole che fanno a botte con la realtà. Troppi verbi declinati al futuro mentre nel presente la città annaspa.

Via Ecuador

Una piccola postilla, a margine. Riaprite subito il varco tra viale Regina Elena e via Ecuador, ché di stupidaggini ne abbiamo già viste abbastanza.

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10 commenti

  1. Io da cittadino adesso pretendo il rispetto del divieto di sosta sul viale.
    Oggi alle soglie dei 62 mi sono svegliato con la pretesa che i politici e gli amministratori rispettino e facciano rispettare le regole.
    Sarà cura spero del Signor Ipsale controllore e riportare su queste pagine lo stato nel quale riverserà il viale nei prossimi giorni e lo stato dell’arte dei controlli messi in atto.
    Vedremo quanto risulteranno insensibili a certi articoli il signor sindaco ed il comandante della municipale. Sono stufo di essere ostaggio delle prepotenze perpetrate da pochi e delle istituzioni che fanno finta di non vedere.
    Sta bene no isola, ma no legalità no.
    Altrimenti andate via tutti in blocco perché sono 6 anni che le sparate grosse.

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  2. Prossima volta votiamo un sindaco non messinese, magari cinese perché cosi non si può al andare avanti anzi indietro Annunciare rivoluzioni, cambi di mentalità , salti culturali restano sterili bla bla se tu per primo non ci credi. Forse c’entra il DNA che a Messina fatica a rinnovare, soprattutto nella cosiddetta classe dirigente che si rivela incapace di dirigere alcunché. Certo. Che a volerci riflettere il termine BUddaci calza a pennello,senza offesa naturalmente…

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  3. Ieri sera era proprio bello passeggiare in quei 400..mt e c’era pure tanta gente…

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  4. Aprire aprire.. anche piazza Cairoli aprirei al passaggio delle auto.. Sabato e domenica isola pedonale? E perché??! No, apriamo. Cari lettori che vi riempite la bocca che in altre città c’è l’isola pedonale nel centro.. ma andate a Milano dove è stato aperto tutto. In via Montenapoleone si parcheggia di fronte ai negozi! Sveglia, state facendo chiudere tutti i commercianti a causa delle vs passeggiate sul viale San Martino ( e pulite quando farete fare i bisogni ai vs amati cani, zozzi e nullafacenti – ovviamente non tutti x fortuna)

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  5. Mah, forse si esagera.
    Se il commercio soffre, è opportuno adeguare l’isola alle esigenze e caratteristiche, commerciali economiche e di forma, della città.
    “Come nelle altre città” è troppo semplice come risposta.
    Perché non si fa una vera analisi dei problemi delle categorie.
    Esistono solo i pedoni o solo i turisti ?
    Esistono i cittadini.
    Esiste per forza l’isola “come dicono loro”?
    Esisterà l’isola come serve ai cittadini, tutti.
    Se è benessere, è per tutti, mica per alcuni, e alla faccia dei “bottegai” tanto chi se ne frega…
    Questo non vedo chiaro, la lotta e non l’incontro.
    Con forte rammarico, saluto

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  6. Il sindaco e la giunta hanno ceduto alle pressioni dei commercianti. Che vergogna. Basile ha ceduto, una delusione.
    Io ho girato l’Italia e l’Europa: tutte le città di ogni dimensione, bellezza, vocazione hanno l’isola pedonale. Non capisco perché a Messina sia tabù…
    Inutile girarci intorno: alcuni messinesi non meritano nulla.

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  7. Il bacino di voti che rappresenta il commercio è troppo ampio affinché in consiglio comunale si voti per un’isola pedonale. È un problema che mai si vorrà risolvere, a prescindere dal colore dell’amministrazione comunale. Chi anche attraverso questo giornale critica l’istituzione della zona pedonale è il classico messinese che quando va in vacanza paga senza fiatare il biglietto nei mezzi pubblici, non getta la carta per strada, paga la sosta per la propria auto e soprattutto passeggia nelle isole pedonali. Concordo con arcistufo su un controllo capillare e senza tolleranza per il rispetto del divieto di sosta nel viale.

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  8. Enrico Librino 7 Maggio 2023 19:12

    La pianificazione di Messina dovrebbe essere affidata direttamente a 2 categorie: commercianti e comitato vara 🙂. Appena il Consiglio comunale ha perso la maggioranza assoluta, il Sindaco ha ritrattato sull’isola pedonale, subendo la pressione dei consiglieri alleati dei commercianti. Con questo livello di società “civile”, Messina dovrebbe gestire il ponte? 😀

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  9. Marcella Millimaggi 8 Maggio 2023 07:30

    No. non è un problema l’isola pedonale e neppure il parcheggio in doppia fila, L’unico vero problema sono i soldi che mancano nelle tasche dei messinesi. Ci si ferma a comprare se se ne hanno! Hai voglia e tempo di fare isole pedonali! I pedoni guardano le vetrine ma senza soldi che entrano a fare!

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  10. Danilo Tramontana 8 Maggio 2023 14:04

    Se facessero tutte le isole pedonali in centro come si parlava mesi fa la circolazione in auto o moto diverrebbe impossibile.io personalmente non farei più acquisti in quelle zone e mi sposterei nella zona sud dove si può circolare normalmente e anche parcheggiare.e come me la pensano tanti.il commercio ne soffrirebbe.non paragoniamo Messina a Milano o altre grandi città.il nostro modo di pensare giusto o sbagliato è quello di servirci del nostro mezzo e spostarci liberamente.

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