I due vice-presidenti della Commissione bilancio difendono a nome di tutti i colleghi il ruolo di indirizzo politico del Consiglio comunale, svilito dai ritardi cronici con cui vengono presentati i documenti economici di previsione. Ma a Palazzo Zanca manca anche il consuntivo ed il termine previsto dalla legge è già scaduto. L’assenza dei bilanci mette a rischio la procedura di riequilibrio
Sulle questioni finanziarie, il clima a Palazzo Zanca si fa rovente. All’allarme lanciato dal ragioniere generale, Antonino Cama, che ha fatto sapere di non poter predisporre il bilancio preventivo 2015, perché sprovvisto della previsioni di entrata dei Dipartimenti Entrate Tributarie, Politiche della Casa, Manutenzioni Immobili Comunali e Mobilità Urbana (vedi qui), segue adesso l’interrogazione di fuoco a firma dei vicepresidenti della Commissione Bilancio Giuseppe Trischitta e Carlo Abbate, che puntano l’attenzione sul documento di previsione ma anche sul bilancio consuntivo 2014, ponendoli in relazione al piano di riequilibrio. Se infatti, i termini per approvare il bilancio di programmazione scadono a fine mese, esattamente il 31 maggio, quelli per approvare il rendiconto sono già scaduti, il 30 aprile, venerdì scorso. In pratica, il giorno in cui Cama ha preso carta e penna per rendere noti i ritardi sul previsionale 2015.
Nessuna parola ha speso, invece, per il consuntivo 2014, come sottolineano Trischitta ed Abbate: «Sino ad oggi non risultano, prorogati i termini fissati al 30 aprile 2015 per l'approvazione del bilancio consuntivo 2014», scrivono testualmente i due consiglieri, rinfacciando al ragioniere generale di non aver fornito «alcuna notizia in merito alla redazione del bilancio consuntivo 2014 i cui termini di approvazione sono già scaduti»
Trischitta ed Abbate ricordano anche le promesse fatte pubblicamente, e poi cadute nel vuoto, del sindaco Renato Accorinti, destinatario dell’interrogazione insieme al vice-sindaco Guido Signorino ed al segretario/direttore generale Antonio Le Donne: «il Sig. Sindaco aveva garantito, durante la seduta consiliare del 28 febbraio 2015, in cui sono state approvate le modifiche al piano di riequilibrio, che il bilancio di previsione 2015 ed il bilancio consuntivo 2014 sarebbero stati approvati dalla Giunta e presentati al Consiglio entro il mese di marzo».
Nel frattempo, infatti, siamo arrivati a maggio e dei due documenti contabili non c’è traccia, circostanza che secondo Trischitta ed Abbate mette a rischio il percorso anti-default intrapreso dall’amministrazione Accorinti, con l’aiuto decisivo del Consiglio Comunale: «le delibere di approvazione del bilancio consuntivo 2014 e del bilancio preventivo 2015 costituiscono elementi fondamentali dell'iter di risanamento dei conti del Comune in relazione, soprattutto, all'attendibilità ed alla verifica della tenuta del piano di riequilibrio e come tali saranno valutati, soprattutto dalla Corte dei Conti, ai fini della sua approvazione».
A questo proposito, i due consiglieri comunali citano anche la delibera n. 18 del 12.6.2014 con la quale la Sezione Autonomie della Corte dei Conti spiega che « l’esercizio provvisorio determina i rischi derivanti dall’impatto negativo sugli equilibri di competenza e di cassa», quest’ultimo connesso anche al ritardo nella riscossione dei tributi propri e dalle difficoltà di approvare efficaci manovre finalizzate alla razionalizzazione e riduzione della spesa ad esercizio finanziario inoltrato e di adottare delle azioni di riequilibrio per quegli enti che hanno presentato nell’esercizio precedente disavanzo di amministrazione e/o di gestione, nonché di perfezionare gli eventuali piani di riequilibrio finanziario pluriennale»
Entrando nel merito della nota con cui il Ragioniere Generale giustifica i ritardi nella redazione del previsionale con la mancata trasmissione degli atti propedeutici da parte di alcuni Dipartimenti strategici, Trischitta ed Abbatte dicono che si tratta di ritardi «non scusabili» e portano l’esempio del Comune di Roma, che « il 28.3.15 ha già approvato, come tanti altri comuni, il proprio bilancio di previsione per un ammontare di sei miliardi e trecento milioni, non mostrando alcuna difficoltà in relazione agli impegni di spesa corrispondenti a quelli dell'intera Regione Siciliana».
Ma, al Comune di Messina, i ritardi nell’approvazione dei bilanci comunali sono ormai diventati cronici, tanto da causare – come sottolineano anche i due vice-pesidenti della Commissione bilancio – continue bacchettate dalla Corte dei Conti, in quanto manifestano «un palese sintomo di disordine gestionale che impedisce alla stessa Corte di effettuare tempestivamente i controlli e segnalare le criticità».
Con un inaspettato scatto d’orgoglio istituzionale legato alla carica che ricoprono, Trischitta ed Abbate difendono anche il ruolo del Consiglio comunale, rammentando che «il bilancio di previsione costituisce il mezzo attraverso il quale esercitare le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, economico-finanziario ed informativo».
I due vice-presidenti della Commissione bilancio concludono il loro documento scrivendo che «è necessario predisporre al più presto, al fine anche di rispettare gli impegni assunti con l'approvazione e la rimodulazione del piano di riequilibrio e non essere più oggetto di contestazioni da parte della Corte dei Conti, i due bilanci, affinché la Commissione ed il Consiglio Comunale possano esaminarli e votarli».
Chiedono, quindi, di conoscere: «quali interventi il Sig. Sindaco, l' Assessore al Bilancio ed il Direttore Generale intendano adottare al fine di evitare ulteriori ritardi nella predisposizioni dei due importanti e vitali atti finanziari; i tempi previsti per la predisposizione dei due bilanci e per la presentazione delle relative delibere al Consiglio Comunale; se il Direttore Generale intenda adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili dei Dipartimenti che sino ad oggi non hanno trasmesso le previsioni di entrate 2015 alla Ragioneria Generale del Comune».
Trischitta ed Abbate “pretendono” una risposta scritta ed urgente. La parola passa adesso a Signorino, Le Donne ed Accorinti.
Danila La Torre
SE NON VIENE APPROVATO IL BILANCIO NON VI PREOCCUPATE CONSIDERATO CHE AVETE UN SINDACO CHE NON CONSUMA SUOLE E TACCHI CAMMINERETE COME LUI A MESSINA. MA ATTENZIONE! CI SONO BUCHE SPAZZATURA TOPI BLATTE, PERO’ MI DICONO CHE I MARCIAPIEDI SONO OCCUPATI DALLE MACCHINE E POTETE CAMMINARE A PIEDI NUDI NELLE STRADE. SARETE TUTTI SAN FRANCESCO D’ASSISI. DEL RESTO MESSINA NON HA BISOGNO DEL DISSESTO IN BILANCIO E’ GIA’ DISSESTATA
SE NON VIENE APPROVATO IL BILANCIO NON VI PREOCCUPATE CONSIDERATO CHE AVETE UN SINDACO CHE NON CONSUMA SUOLE E TACCHI CAMMINERETE COME LUI A MESSINA. MA ATTENZIONE! CI SONO BUCHE SPAZZATURA TOPI BLATTE, PERO’ MI DICONO CHE I MARCIAPIEDI SONO OCCUPATI DALLE MACCHINE E POTETE CAMMINARE A PIEDI NUDI NELLE STRADE. SARETE TUTTI SAN FRANCESCO D’ASSISI. DEL RESTO MESSINA NON HA BISOGNO DEL DISSESTO IN BILANCIO E’ GIA’ DISSESTATA
Cara DANILA i due Consiglieri tralasciano un’aspetto importante delineato dalla Corte per i Comuni, quello del richiamo a una gestione del bilancio,pur in difetto della tempestiva adozione del previsionale 2015,conforme ai PRINCIPI DI PRUDENZA e,dunque,alla necessità di un ACCURATO e CONTINUO RISCONTRO DELLA CASSA (incassi e pagamenti) e dei relativi mezzi di copertura. TRISCHITTA e ABATE tralasciano questo aspetto poco conveniente a raccogliere consenso perché legato alla puntualità degli stipendi. Al 23 aprile gli INCASSI CORRENTI sono stati pari a €40.442.434,mentre i PAGAMENTI CORRENTI €62.338.669,anche ipotizzando CORRENTI gli INCASSI non ancora regolarizzati,pari a €5.490.466,la differenza in termini di cassa è alta, oltre SEDICI mln.
Cara DANILA i due Consiglieri tralasciano un’aspetto importante delineato dalla Corte per i Comuni, quello del richiamo a una gestione del bilancio,pur in difetto della tempestiva adozione del previsionale 2015,conforme ai PRINCIPI DI PRUDENZA e,dunque,alla necessità di un ACCURATO e CONTINUO RISCONTRO DELLA CASSA (incassi e pagamenti) e dei relativi mezzi di copertura. TRISCHITTA e ABATE tralasciano questo aspetto poco conveniente a raccogliere consenso perché legato alla puntualità degli stipendi. Al 23 aprile gli INCASSI CORRENTI sono stati pari a €40.442.434,mentre i PAGAMENTI CORRENTI €62.338.669,anche ipotizzando CORRENTI gli INCASSI non ancora regolarizzati,pari a €5.490.466,la differenza in termini di cassa è alta, oltre SEDICI mln.
Altro aspetto trascurato da TRISCHITTA e ABATE, legato alla mancata approvazione del previsionale 2015, è il pesante ritardo nella determinazione dei tributi con disagi per i messinesi contribuenti e conseguenze sfavorevoli per la cassa di Palazzo Zanca. La prima rata TARI 2014 aveva scadenza il 30 ottobre 2014,mentre l’ultima rata il 16 aprile 2015,quindi il 50% l’anno successivo a quello relativo al tributo. L’impegno era di portare a tre le rate della TARI relativa al 2015 allo scopo di evitare ANTICIPAZIONI DI CASSA e i conseguenti interessi passivi a UniCredit. Siamo a maggio e con Romolo DELL’ACQUA in alto mare nella definizione di importi e scadenze. La prima rata TARI 2015 dovrebbe avere scadenza luglio o agosto 2015, ce la faranno?
Altro aspetto trascurato da TRISCHITTA e ABATE, legato alla mancata approvazione del previsionale 2015, è il pesante ritardo nella determinazione dei tributi con disagi per i messinesi contribuenti e conseguenze sfavorevoli per la cassa di Palazzo Zanca. La prima rata TARI 2014 aveva scadenza il 30 ottobre 2014,mentre l’ultima rata il 16 aprile 2015,quindi il 50% l’anno successivo a quello relativo al tributo. L’impegno era di portare a tre le rate della TARI relativa al 2015 allo scopo di evitare ANTICIPAZIONI DI CASSA e i conseguenti interessi passivi a UniCredit. Siamo a maggio e con Romolo DELL’ACQUA in alto mare nella definizione di importi e scadenze. La prima rata TARI 2015 dovrebbe avere scadenza luglio o agosto 2015, ce la faranno?
Cara DANILA a chi giovano i notevoli ritardi nella riscossione delle entrate di competenza,come incassare la TARI 2015 tutta nel 2015, rendendo ancora più onerosa la gestione delle spese e gli oneri per la mancata osservanza dei termini di pagamento dei debiti? La risposta è semplice:al tesoriere UNICREDIT.Ad oggi le ANTICIPAZIONI DI CASSA richieste e incassate sono pari a €35.890.558, mentre i rimborsi sempre al tesoriere sono €13.923.484, siamo in rosso per €21.967.074, producono ingenti interessi passivi. Le BANCHE fanno bene il loro mestiere, i POLITICI NO. Nel 2014 per interessi sulle anticipazioni la CATANIA del “campione” BIANCO ha sborsato a UNICREDIT €3.107.715,mentre la MESSINA del tibetano ACCORINTI €580.666,in totale €3.688.381.
Cara DANILA a chi giovano i notevoli ritardi nella riscossione delle entrate di competenza,come incassare la TARI 2015 tutta nel 2015, rendendo ancora più onerosa la gestione delle spese e gli oneri per la mancata osservanza dei termini di pagamento dei debiti? La risposta è semplice:al tesoriere UNICREDIT.Ad oggi le ANTICIPAZIONI DI CASSA richieste e incassate sono pari a €35.890.558, mentre i rimborsi sempre al tesoriere sono €13.923.484, siamo in rosso per €21.967.074, producono ingenti interessi passivi. Le BANCHE fanno bene il loro mestiere, i POLITICI NO. Nel 2014 per interessi sulle anticipazioni la CATANIA del “campione” BIANCO ha sborsato a UNICREDIT €3.107.715,mentre la MESSINA del tibetano ACCORINTI €580.666,in totale €3.688.381.