Le sigle antiracket tra le parti civili del processo al clan di Barcellona. Deciso il processo per 6
MESSINA – Al via l’udienza preliminare per le 10 persone che secondo la Procura di Messina tra il 2017 e il 2021 hanno fatto parte della rete di estorsione e usura con a capo il boss di Barcellona oggi scomparso, Ottavio Imbesi. Inchiesta che a metà dicembre scorso aveva portato all’arresto di 4 persone e il sequestro di quasi mezzo milione di euro.
Il giudice Monia De Francesco ha accolto la richiesta dei Pubblici Ministeri della Dda Fabrizio Monaco e Francesco Massara, che hanno coordinato gli accertamenti della Squadra Mobile e del Commissariato del Longano, ed ha rinviato a giudizio tutti gli indagati che hanno optato per il rito ordinario.
In tre hanno invece chiesto di essere giudicati col rito abbreviato, ovvero Salvatore Triolo, Salvatore Imbesi e Pietro Campo. Torneranno davanti al giudice il prossimo 27 giugno per la sentenza. Stralciata la posizione di Perdichizzi per un problema procedurale.
Le bische e il mercato della frutta i business principali del gruppo del quartiere di San Giovanni, che ha prestato denaro a strozzo e ha usato la “cassa comune” per il supporto degli affiliati in carcere.
Intanto il giudice ha ammesso tra le parti civili le associazioni AOCM di Milazzo presieduta da Francesco Arcadi, la Rete per la legalità Barcellona Pozzo di Gotto presieduta da Rosario Triolo e Rete per la legalità Sicilia, con il coordinatore regionale Giuseppe Foti. Ad assistere le sigle antiracket ci sono gli avvocati Filippo Barbera, Annalisa Munafò, Vito Calabrese, Claudia Caradonna, Marco Conti Gallenti e Nino Todaro.