Operazione Alcantara, condanne confermate per lo spaccio nei locali di Taormina

Operazione Alcantara, condanne confermate per lo spaccio nei locali di Taormina

Alessandra Serio

Operazione Alcantara, condanne confermate per lo spaccio nei locali di Taormina

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mercoledì 24 Maggio 2023 - 08:15

Ecco la sentenza d'appello dopo il blitz anti droga dei Carabinieri del 2021

MESSINA – E’ arrivata nella tarda serata di ieri la sentenza della Corte d’appello (presidente Sicuro) sull’operazione Alcantara, l’indagine dei Carabinieri sul giro di spaccio nei locali del taorminese e nei centri della zona dell’Alcantara appunto, sfociata nel blitz di aprile 2021.

In sostanza le condanne per i presunti pusher della zona reggono, anche se i giudici di secondo grado hanno disposto parecchie assoluzioni parziali e “aggiustato” il quantum delle condanne. Due le assoluzioni totali.

Ecco il dettaglio del verdetto

5 anni e 10 mesi per Mario Giovanni Chisari, 6 anni per Alfredo Mancuso, 5 anni e 4 mesi ad Alessandro Mario Cutrufello, 4 anni e 8 mesi a Vincenzo Verga, 11 anni di reclusione per Maurizio Chisari, 8 anni e 10 mesi per Vincenzo Curia, un anno e 10 mesi per Simone Raiti e Gianluca Russo, un anno per Emanuele Giordano, 3 anni e 9 mesi per Giovanni Marco Condorelli, 3 anni e 7 mesi per Antonio Cacciola, 4 anni per Carmelo Coco, 2 anni per Joao Victor Gualberto Amorelli, un anno e 9 mesi per Paolo Monforte, un anno e 8 mesi per Carlo Di Pasquale ed Emmanuele Grassi, 2 anni e 4 mesi per Soufiane Ouguas. Assolti: Antonino Nucifora e Leonardo Patanè. Per tutti gli altri i giudici hanno confermato integralmente la sentenza decisa nel febbraio 2022 alla fine del processo abbreviato (leggi qui LA SENTENZA)

Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Alessandro Trovato, Giovanni Caroè, Salvatore Silvestro, Giuseppe Carrabba, Giovanni Moschella, Giuseppe Valentino, Tancredi Traclò.

L’indagine e gli arresti

Nella rete dei Carabinieri erano finiti diversi spacciatori in diretto contatto coi clan Brunetto e Cinturino di Catania, dove si rifornivano di droga poi piazzata nei locali notturni tra Giardini Naxos e Taormina.

L’inchiesta ha documentato i metodi cruenti degli spacciatori, che non esitavano a minacciare di morte chi aveva debiti con loro. Come quando si sono presentati con la pistola da un cliente che non aveva saldato, puntandogliela addosso davanti alla moglie incinta.

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