Il Gala del Taobuk celebra il pluralismo delle libertà

Il Gala del Taobuk celebra il pluralismo delle libertà

Emanuela Giorgianni

Il Gala del Taobuk celebra il pluralismo delle libertà

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domenica 18 Giugno 2023 - 08:25

L’attesa consegna dei Taobuk Awards al Teatro Antico di Taormina. Da Annie Ernaux a Levante

TAORMINA – “La libertà al singolare esiste solo nelle libertà al plurale”. Le parole di Benedetto Croce racchiudono il senso del Taobuk 2023. Un Festival che, nella sua XIII edizione, vuole raccontare – secondo diverse declinazioni, la letteratura in dialogo con l’arte e la scienza – una libertà possibile solo nel pluralismo delle libertà stesse. A celebrarle e presentarle tutte nella loro varietà è il grande evento del Festival, l’attesa serata di Gala.

Nella magia del Teatro Antico di Taormina, la serata si apre con la grande musica dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, diretta dalla maestra Gianna Fratta. A dare forma e movimento alle note, la danza del Katatklò Athletic Dance Theatre, in un connubio artistico dall’impatto emotivo fortissimo.

“La libertà è un valore che si plasma e sviluppa con il cambiare del tempo. Libertà un tempo era libertà politica, economica, religiosa, ci sono voluti secoli per avere libertà di coscienza, di espressione e di stampa, ma il percorso che deve percorrere è ancora tortuoso. Abbiamo bisogno ancora di combattere, come dimostrano le valorose lotte delle donne iraniane” spiegano subito, infatti, Antonella Ferrara – creatrice del Festival – e Massimiliano Ossini, conduttori del gala.

Il Taobuk Award a Azar Nafisi

Il primo Taobuk Award for Literary Excellence va, infatti, proprio a Azar Nafisi, la scrittrice iraniana – autrice di bestseller come Leggere Lolita a Teheran – che ha fatto della sua lotta per la libertà contro il regime il centro di tutto il suo percorso personale e artistico.

Il suo dialogo a tu per tu con Antonella Ferrara rivela che Nafisi è ancora in contatto con quelle ragazze cui offriva protezione leggendo insieme Lolita. Alcune sono meravigliose poetesse, altre hanno avviato le proprie attività professionali, altre ancora sono protagoniste delle grandi proteste.
Le letteratura ha aiutato loro a cercare la verità, a comprendere il valore della democrazia e della libertà.

“Il regime totalitario si è impossessato della nostra storia, della nostra identità, non ha nulla a che vedere con la religione, la sfrutta come strumento politico – spiega Nafisi. Al regime le donne fanno paura. Ci chiamano il sesso debole, ma sono gli uomini ad esserlo. Uno che si eccita solo per il mio corpo, per i miei capelli o per i tuoi, dovrebbe farsi curare. Per questo la battaglia delle donne parte dal loro corpo, dal tagliare una ciocca di capelli, dal danzare nelle piazze. Le donne si sono rese conto che per combattere la violenza non bisogna essere violenti, ma usare le armi contrarie. Siamo noi che vinceremo e loro resteranno i perdenti”.

In questa lotta, il ruolo della letteratura è fondamentale: “Vivendo una società totalitaria – conclude Nafisi – sono stata privata dal diritto di immaginare liberamente, allora mi sono resa conto di quanto sia necessario saper e riuscire a pensare altro. Il totalitarismo si basa sulla bugia. La letteratura sostiene, al contrario, coloro che cercano la verità, e la verità una volta scoperta non ti permette più di rimanere zitta, perché se rimani zitta sei complice”.

Il Taobuk Award a David Garrett

A seguire la grande musica del violinista David Garrett accompagnato dall’Orchestra. Il compositore e virtuoso tedesco – dalla fama mondiale per la sua capacità unica di abbracciare musica classica e pop – travolge tutto il Teatro insieme al suo fedele violino Stradivari. Il suo talento e la sua simpatia conquistano il pubblico. Anche a lui il Taobuk Award per l’incredibile capacità di sincretismo, e la sonorità rock donata alle corde del suo violino.

Il monologo sulla libertà di Edoardo Leo

Dopo Garret, il successivo Taobuk Award va ad Edoardo Leo per “il fare della poliedricità la sua cifra, della versatilità la sua identità e del suo comandamento portante quello appreso dal maestro Gigi Proietti: la libertà”.

Alla libertà Leo dedica un bellissimo ed emozionante monologo: “Il termine anglosassone freedom e il termine germanico freiheit derivano da frī-halsa il cui significato è ‘qualcuno che è proprietario del proprio corpo’, chi possiede il proprio collo, di fatto, può disporre di se stesso. Il nostro termine libertà viene dal latino libertas, con il quale si differenziava l’uomo libero dallo schiavo. Libero, però, deriva anche dal termine indoeuropeo leudhero, “che appartiene alla gente”. Chi è libero, chi è proprietario del proprio collo, quindi, in realtà appartiene ad un insieme di persone; la libertà come stato giuridico è legata non solo alla libertà individuale ma allo stare insieme.
Gli artisti si sono sempre confrontati con la libertà: io posso sentirmi poco libero per via di un regista, o di un editore, che sta sopra di me, ma ci sono posti nel mondo in cui non si può essere liberi neanche di ascoltare la musica o di danzare; posti nel mondo in cui le donne non posso fare teatro, a volte non possono neanche entrarci.
Ci sono state 711 pratiche di cesura in 93 Paesi del mondo, 157 artisti nel mondo sono stati detenuti, 60 di loro condannati per il loro lavoro. Perché l’arte fa sempre così paura? Siamo le sentinelle della democrazia, parliamo al cuore delle persone, perciò siamo pericolosi.
Ho avuto la fortuna di fare tante cose nella mia carriera, ma resto sempre un commediante in cerca di un palco su cui salire per far pensare il pubblico, fingendo di divertirlo. Gli artisti sono da sempre i più censurati, perché mettiamo insieme parole e concetti capaci di generare emozioni; l’umorista, più di tutti, lo fa con la risata, qualcosa di eversivo e incontrollabile. Quando parliamo di libertà, allora, dobbiamo pensare agli artisti. Sono sempre i primi ad essere imbavagliati. Perfino Hitler instaurò il Tribunale della Barzelletta, ne era terrorizzato, era terrorizzato dal potere della risata. Fare commedia – per quanto triste in un Paese che ci considera solo dei giullari – è fare cultura. La cultura è sempre l’ultimo raggio di sole prima del buio”.

Il Taobuk Award a Annie Ernaux

Ancora musica con la Carmen interpretata da Carmen Giannattasio, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, e dalla direzione della maestra Gianna Fratta cui viene consegnato il Taobuk Award.

Poi, il Taobuk Award for Literary Excellence più atteso, quello alla scrittrice premio Nobel 2022 Annie Ernaux, anche lei in un dialogo a tu per tu con la Ferrara.

Sono stata sconvolta dal premio Nobel – racconta – è una luce che ti acceca. La prima reazione è una fuga interiore, ti domandi come mai, e come reagire. Alla fine, per sopravvivere, basta pensare che ciò che diciamo e ciò che facciamo restano come prima. Cambia solo il sentire addosso tanta più responsabilità, io la sento tutti i giorni. Faccio un esempio, do il mio aiuto a tanti movimenti ecologici francesi e il ministro Darmanin ha deciso di fare un veto ad uno di essi solo perché io lo sostengo. Così mi sono resa conto della mia responsabilità. Prima del premio, non credevo potessi fare qualcosa del genere. Io vengo dal popolo, i miei genitori non avevano né cultura, né mezzi economici, quindi neanche libertà. La letteratura mi ha fatto crescere, penso che sia il mio mezzo per prendermi una piccola rivincita. Non vedo il premio come un punto di arrivo, solo come una tappa nel mio cammino”.

Il Taobuk Award a Valeria Golino

Un altro importante Taobuk Award va a Valeria Golino che, nel riceverlo, decide di dare voce alla libertà, al coraggio e alla ribellione di Goliarda Sapienza, scrittrice catanese, autrice di “L’arte della gioia”, dalla cui trama Golino ha deciso di realizzare la sua prima serie tv da regista, girata proprio in Sicilia.

“In quel primo tentativo di individuare la bugia nascosta dietro le parole, anche per me suggestive, mi accorsi di quanti falsi concetti ero stata vittima” recita il brano del libro letto dall’attrice.

A seguire, ancora, il Taobuk Award a Giuseppe Penone, artista e scultore italiano, esponente della corrente dell’arte povera, “per aver condotto una straordinaria ricerca tra forme culturali e naturali”.

E ancora la magia dell’Orchestra e delle danza dei Kataklò. Il Taobuk Award va anche alla coreografa Giulia Staccioli e a tutti i suoi danzatori.

Il Taobuk Award a Joyce Carol Oates

L’ultimo attesissimo Taobuk Award for Literary Excellence va a Joyce Carol Oates, scrittrice americana dall’infinita, molteplice e variegata produzione letteraria, romanzi bestseller, raccolte di narrativa breve, saggi, opere teatrali, poesie.

Affascinata dal nostro Teatro e dai secoli di storia che sente qui tra le sue mura, Oates dialoga con Elvira Terranova. “Per i giovani adesso entrare nel mondo della scrittura è più difficile – afferma Oates – abbiamo internet, infiniti social; ma per chi la amasse davvero, per chi volesse fare di questa la sua vita, il consiglio che mi sento di dare è che basta leggere voracemente e in base ai propri interessi, fare avventure, ascoltare il prossimo, gli anziani, le storie di tutti”.

A ricevere il Taobuk Award è anche Levante per il suo narrare storie di luce e di buio, di dolore e di vita e della sua Sicilia. L’amata cantante emoziona il pubblico con il suo brano “Mi manchi”.

Il Taobuk Award a David Quammen

Non poteva mancare, invece, il Taobuk Award per la Scienza a David Quammen, la cui vasta opera di divulgazione ha assunto risonanza planetaria, in seguito al diffondersi della pandemia zoonotica, da lui prevista in Spillover già nel 2012.

“Spillover è stato pubblicato nel 2012, non ero un profeta, semplicemente gli scienziati sapevano cosa stava succedendo, io ho riportato quanto mi è stato detto. Ciò che abbiamo imparato dalla pandemia è che siamo parte della Natura, non siamo al di sopra di essa, quando disturbiamo la Natura disturbiamo noi stessi, per esempio con gli animali selvatici che contengono virus che possono passare a noi”.

Il Taobuk Award a Michele Placido

Si prosegue con il Taobuk Award a Michele Placido. “Quale altra regione ci ha dato tanti premi Nobel? La Sicilia – così omaggia la nostra terra il regista – ha dato all’Italia qualcosa di straordinario sul piano culturale. Sono grato a voi siciliani perché ho appreso la cultura in questa Regione, è giusto che mi chiamino il siciliano. Mi sono deciso, perciò, l’anno prossimo, a girare La Vita segreta di Luigi Pirandello, qui, la storia del cammino di Pirandello verso il suo premio Nobel”.

L’ultimo Taobuk Award a Ross Peligra, il presidente del Catania.

A chiudere il festival della libertà il commovente omaggio a Nuccio Ordine e, infine, David Coco nell‘interpretazione di un brano de Il Gattopardo, accompagnato dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica diretta da Nino Graziano Luca.

Taobuk Award for Literary Excellence a Annie Ernaux
Taobuk Award for Literary Excellence a Joyce Carol Oates
Taobuk Award for Literary Excellence a Azar Nafisi
Taobuk Award a David Quammen
Taobuk Award a David Garrett
Taobuk Award a Giulia Staccioli– Kataklò Athletic Dance Theatre
Taobuk Award a Michele Placido
Taobuk Award a Valeria Golino
Taobuk Award a Levante
Taobuk Award a Giuseppe Penone
Taobuk Award a Edoardo Leo

Con gli interventi di
Katatklò Athletic Dance Theatre
Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo Bellini di Catania diretta dal M.o Gianna Fratta
Carmen Giannattasio
Compagnia Nazionale di Danza Storica diretta da Nino Graziano Luca

Co-produzione musicale a cura di
Teatro Massimo Bellini di Catania

Un programma di Antonella Ferrara, Presidente e Direttore Artistico di Taobuk

Con Gida Salvino, Paolo Logli, Michele Demieri, Paola Miletich

Regia Marco Brigliadori

I Taobuk Award sono realizzati dall’Atelier Orafo Le Colonne

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