Si dà così esecuzione all’ordinanza di demolizione emessa nel 2012. L’alternativa realizzata due anni fa non offre sufficienti condizioni di sicurezza perché stretta e con una pendenza, in determinati punti, fino al 35 %. Adesso sarà invece possibile ripristinare una strada di collegamento adeguata
Una casa realizzata nel dopoguerra, nel bel mezzo dell’unico tracciato tra via Puntale Arena e via San Corrado. La prima è una diramazione di via Carrai, strada che collega viale Principe Umberto e viale Boccetta; la seconda parte da via Pietro Castelli, a Gravitelli. Si capisce bene che lì una casa non può starci, perché ostruisce una fondamentale via di fuga, in particolare per i residenti.
Per decenni, nessuno se n’era accorto. Il problema fu segnalato per la prima volta dalla Protezione Civile comunale, con una nota del 28 ottobre 2004, che però non ebbe un seguito a breve termine. Solo nel 2008 il Comune dichiarò la casa abusiva ed emanò un’ordinanza di demolizione. Ma anche in quel caso nulla di fatto.
Come spesso accade, l’iter si è davvero messo in moto solo nel momento in cui si è verificata una frana, nel febbraio 2012, fortunatamente senza gravi conseguenze immediate. Anche su impulso del Consiglio della IV circoscrizione, fu avviato il progetto, adesso esecutivo, per la messa in sicurezza dell’area, per un importo di circa 800mila euro, ed emessa una nuova ordinanza di demolizione, la numero 143 del 9 marzo 2012, contro la quale però la famiglia residente avanzò ricorso al Tar.
Il proprietario della casa abusiva discute col sindaco AccorintiLa casa abusiva è già da qualche tempo libera e oggi, salvo imprevisti, come appena confermato dall’assessore Sergio De Cola, si procederà alla demolizione. Poi si dovranno portare via i resti e riasfaltare il tracciato. Il "salvo imprevisti" è dovuto al fatto che fino a ieri il proprietario della casa abusiva si è presentato a palazzo Zanca per avanzare le proprie rimostranze al sindaco Accorinti.
La goccia che fece traboccare il vaso risale al 18 febbraio 2013. Una nuova frana determinò la chiusura del collegamento tra via Carrai e via Puntale Arena. Da un lato la frana, dunque, dall’altro la casa abusiva. 500 residenti restarono isolati. Ed in quel caso i lavori partirono immediatamente, grazie ad uno stanziamento di 320mila euro in somma urgenza. Accanto alla casa abusiva, fu realizzata in cinque giorni una pista di cantiere, stretta e ripida, ma pur sempre utile e necessaria per garantire almeno un punto di accesso a via Puntale Arena e consentire l’esecuzione dei lavori a valle.
Ancora “silenzio” fino al 26 febbraio di quest’anno, quando il Genio Civile inviò una nota a palazzo Zanca chiedendo in tempi brevi l’abbattimento del “fabbricato di 75 metri quadri, con un seminterrato di 4 metri quadri e un terrazzino antistante di 25 metri quadri, che appare tra l'altro sgomberato. La rampa provvisionale di emergenza – scriveva il Genio Civile – realizzata per ripristinare il collegamento con la via Pietro Castelli presenta una pendenza elevatissima, stimata in alcuni tratti di oltre il 35 % e, pur mitigando la criticità esistente, non è idonea, in caso di eventi avversi, a servire come efficace via di fuga” e inoltre “è stato rilevato, nelle vicinanze di tale rampa, un tracciato originario più funzionale testimoniato dalla presenza di tracce di asfalto e muri di sostegno presumibilmente in cemento armato, interrotto dalla presenza di un fabbricato abusivo e delle sue pertinenze”.
L’ora X scatta oggi, 9 giugno: dopo tanta attesa, sarà così possibile realizzare un’importante via di fuga in un’area poco distante dal centro città. A pochi giorni dalle demolizioni al Tirone, un altro intervento per ripristinare adeguate condizioni di decoro e sicurezza.
Marco Ipsale
Un’altra storica incompiuta che questa Amministrazione sta risolvendo, dopo Salita Montesanto, Cooperativa Casa Nostra, frana di Acqualadrone…
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