Servizi sociali, quando lo stipendio diventa una via Crucis. Mantineo e coop nel mirino

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mercoledì 10 Giugno 2015 - 23:38

Si è svolto in Prefettura l'incontro richiesto dalla Fp Cgil per discutere dei problemi dei servizi sociali. Per i lavoratori dell'assistenza domiciliare disabili Mantineo, assente alla riunione, ha garantito il pagamento a breve dello stipendio di marzo ma per il sindacato è inaccettabile andare avanti così. Si procederà per le vie legali.

“Se lo stipendio diventa una via Crucis. Potrebbe essere questo il titolo perfetto di una pellicola cinematografica in cui il ruolo del regista è ricoperto dall’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo. Un film tratto, purtroppo, da storie vere: quelle quotidianamente vissute dagli operatori del servizio di assistenza domiciliare anziani, che dal mese di marzo attendono ancora di vedere corrisposto quanto spetta loro per il lavoro svolto”. Esordisce così la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè per raccontare l’incontro che si è svolto ieri in Prefettura per discutere prorpio dei problemi che affliggono i dipendenti dei servizi sociali ancora alle prese con i problemi di sempre. Un incontro che il sindacato aveva chiesto nelle scorse settimane al culmine di una rumorosa protesta a Palazzo Zanca che però non aveva portato nessun risultato. Stanchi di non ricevere risposte da Mantineo si sono rivolti al Prefetto e ieri una delegazione, rappresentata da Clara Crocé e dalle Rsa Caterina De Maria e Rita Santoro, è stata ricevuta dal vice prefetto aggiunto Merenda e dal dottor Manfrè.

Un confronto a cui non ha partecipato proprio l’assessore Mantineo, che avrebbe invece dovuto fornire spiegazioni dettagliate in merito all’intera gestione della vicenda.

“L’assessore – ha spiegato la Crocé – si è limitato a giustificare la sua assenza (sembra perché impegnato in commissione consiliare) con una laconica nota in cui ha annunciato il pagamento dello stipendio di marzo, quasi fosse una “grazia”. Mantineo ha forse dimenticato di guardare il calendario: siamo al mese di giugno e l’unico accredito corrisposto, in evidente arretrato, è quello di tre mesi fa. Se questa è la media, giugno verrà portato a dicembre da Babbo Natale”.

Grande il disappunto espresso in sede prefettizia dal sindacato rispetto al comportamento adottato dal rappresentante di Giunta, “il quale, evidentemente, ancora non ha ben compreso il disagio che i lavoratori sono costretti a vivere per via dei mancati pagamenti. E dire che fino ad oggi i dipendenti hanno fatto il possibile per non arrecare ulteriore danno all’utenza, sobbarcandosi, essi stessi, nonostante la mancanza di entrate, le spese per recarsi sul luogo di lavoro, a volte pari anche a 200 euro mensili”

Per il sindacato è inaccettabile che ogni mese debba andare in scena questa tragedia dell’assurdo. Il personale, ogni 30 giorni, si ritrova a dover sbattere da un ufficio all’altro per “elemosinare” lo sblocco della fatture dal Comune, alla cooperativa. Palazzo Zanca pretende che il servizio non venga interrotto, ma non fa nulla per verificare l’inadempienza, o meno, delle cooperative, rispetto al capitolato speciale d’appalto.

“Abbiamo denunciato – prosegue la Fp Cgil – il mancato pagamento di scatti di anzianità, detrazioni, assegni famigliari e quant'altro, senza ricevere nessuna risposta da parte del Comune. Non ci rimane che agire per le vie legali. Il Comune non può pretendere dai lavoratori le prestazioni se quest'ultimi non percepiscono gli stipendi. Le cooperative inadempienti con gli obblighi contrattuali e con le retribuzioni devono essere sanzionate, anche con la rescissione dell'appalto”.

Alla riunione hanno preso parte anche i lavoratori degli asili nido e dei centri di aggregazione giovanile, che hanno rimarcato che il loro problema riguarda soltanto la regolarità del pagamento delle fatture alle cooperative. Gianluca Gangemi ha specificato che con le cooperative che gestiscono gli asili nido e i cag non ci sono problemi riguardo alle buste paga ma è necessario sbloccare i pagamenti. Altrimenti la via crucis non finirà mai. “I lavoratori degli asili nido e dei Cag hanno stipendi al limite della sopravvivenza di 24 e 22 ore settimanali e ogni ritardo è insopportabile”.

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