La città entra a Gazzi per la Festa della Musica, ecco come l'arte libera, tutti
MESSINA – In una mattinata caldissima rinfrescata da una folata di vento, nel campo di calcio del carcere di Gazzi brillano il verde dell’erba, il bianco delle camice linde dei detenuti – attori, le mostrine delle forze dell’Ordine, i colori delle divise e quelle delle t shirt dei bambini, le stoffe degli ospiti, sotto le tende.
Poi l’aria si riempie della musica della banda della Brigata Aosta, delle voci del coro Note colorate del maestro Giovanni Mundo e la Filarmonica Laudamo, del canto cristallino e potente di Sofia D’Arrigo e della poesia rap di Skilla, dei recital dei vari rappresentati dei militari e della passione dei detenuti che partecipano ormai stabilmente al progetto artistico di D’aRteventi, diretta da Daniela Ursino, principale creatrice della Libera Compagnia del teatro per sognare che porta sul palcoscenico, insieme, le studentesse dell’Università di Messina e i detenuti e le detenute.
Un gabbiano dall’alto vola placido oltre i sei metri di muro di cinta, sembra osservare la danza dei ballerini dello Studio Danza di Mariangela Bonanno. Lui il muro non lo vede e nella gioia della festa, nell’emozione delle performance di tante persone, così diverse tra di loro, solitamente impegnate “dalle opposte barricate”, tutte insieme, anche i partecipanti quella grigia muraglia non la vedono più.
E’ la Festa della Musica, l’evento europeo che anche quest’anno si è celebrato anche all’interno del carcere di Gazzi, grazie all’impegno costante della direttrice Angela Sciavicco e dei suoi collaboratori, sotto braccio alla Ursino e a tutte le altre realtà che contribuiscono agli eventi e i progetti della struttura penitenziaria messinese.
“Questo evento, che vede insieme i detenuti, gli operatori e la partecipazione delle forze armate e di Polizia è un unicum: coinvolgerli nella lettura di un racconto testimonia il coinvolgimento di forze che tendono una mano a chi nella vita è inciampato”, spiega Daniela Ursino.
“E’ un’emozione vedere crescere ogni anno le adesioni a questo evento, quest’anno è diventato un vero e proprio spettacolo, l’arte accompagnata dalla musica è contagiosa per tutti, diventa quindi un progetto, una manifestazione che diventa espressione della città che entra in carcere, nel solco della legalità, è bellissimo vedere come un campo di calcio diventi un palcoscenico di emozioni
La Ursino nel ringraziare tutti gli artisti intervenuti ha sottolineato la grande sinergia con tutte le istituzioni presenti ed ha ricordato anche il ruolo molto importante del Tribunale di Sorveglianza, presieduto dalla dottoressa Francesca Arrigo, anche in manifestazioni come queste. Infine ha rilanciato l’appuntamento per lo spettacolo con la compagnia dei detenuti e delle studentesse e tanti artisti, con la regia di Mario Incudine, il 28 luglio al Teatro greco di Tindari all’interno del cartellone del Tindari Festival, diretto da Tindaro Granata.
Il progetto è sostenuto sin dall’inizio dalla Caritas diocesana grazie alla quale il è stato realizzato anche nell’istituto Madia di Barcellona e oggi anche nella parrocchia di padre Nino Basile, che insieme all’arcivescovo Accolla seguono costantemente il percorso dei detenuti.