Lunga riunione a Palazzo Zanca tra sindacati, dirigenti comunali e il segretario generale Le Donne. Sul tavolo ancora la stabilizzazione dei contrattisti comunali, soprattutto dopo le ultime novità emerse sugli errori di calcolo che penalizzerebbero i precari. Fp Cgil e Cisl Fp ancora su posizioni diverse.
Fare chiarezza sui numeri che in questi giorni hanno creato non poco scompiglio e confusione. Fare chiarezza perché in ballo c’è il futuro occupazionale di 300 precari e delle future assunzioni che da qui ai prossimi tre anni dovrà fare il Comune di Messina. Fare chiarezza perché non è ammissibile neanche il minimo errore contabile, soprattutto quando si parla di cifre che riguardano la gestione del personale di una macchina amministrativa grande e complessa come quella di Palazzo Zanca. La stabilizzazione dei contrattisti comunali e il piano del fabbisogno del personale 2015-2017 stanno dando da lavorare a sindacati, dirigenti comunali e segretario generale che sono tornati a incontrarsi per discutere soprattutto il nodo precari, anche alla luce delle ultime novità emerse durante la VI commissione consiliare (VEDI QUI), quando il consigliere comunale Nino Carreri ha tirato fuori dei dati forniti dalla Ragioneria generale che non coincidevano con quelli che nelle scorse settimane erano stati forniti ai sindacati e su cui era stata impostata una strategia di stabilizzazione a 11 o 14 ore. Al centro della riunione soprattutto l’esigenza di ragionare nuovamente sulle possibilità offerte dalla normativa vigente e dalle risorse che il Comune può mettere sul piatto per far uscire 300 lavoratori storici dal precariato e capire in che tempi effettuare la stabilizzazione in modo tale da scegliere la soluzione che dia maggiori garanzie, anche sotto il profilo retributivo.
"E' necessario fare chiarezza sugli spazi occupazionali degli anni che vanno dal 2011 al 2016 e che possono essere utilizzati per la stabilizzazione. Per questo motivo abbiamo richiesto i calcoli sottoscritti dal Ragioniere generale Cama e dal dirigente Di Leo, unico atto propedeutico per poter comprendere le ore previste per la stabilizzazione del personale precario” ha spiegato la segretaria generale della Fp Cgil Clara Crocè. La posizione del sindacato è chiara: procedere alla proroga dei contratti dei precari fino al 2016 e adottare un piano delle assunzioni su due anni. Una strada che la Fp Cgil ha sostenuto fin dall’inizio per avere la possibilità di spalmare su più anni l’operazione stabilizzazione in modo tale da avere più risorse disponibili da destinare al monte ore di ogni singolo precario.
La Fp Cgil ha anche pungolato il direttore Le Donne sulla questione dell’integrazione oraria, un punto su cui Le Donne ha chiarito che non ci potranno essere ore in più per i precari che accetteranno una stabilizzazione a 14 ore. “Il direttore Generale ha spiegato che l’integrazione di un'ora o due ore potrebbe avvenire con l'approvazione del bilancio del 2016, utilizzando eventuali spazi occupazionali” dice Clara Crocè che però non nasconde forti perplessità sia sulla tempistica dell'approvazione del bilancio di previsione, considerato che fino ad oggi l’amministrazione Accorinti si è mostrata in linea con il passato approvando i previsionali negli ultimi giorni dell’anno, che sull'utilizzo degli spazi occupazionali del 2016, che dovranno essere utilizzati solo quando saranno maturati. “Facendo dei rapidi calcoli i precari potrebbero avere in contratto a 35 ore alla veneranda età di 65 anni” ha ammonito Clara Crocé che adesso attenderà i dati definitivi per vagliare insieme all’amministrazione e alle altre sigle il percorso da seguire.
Dati che aspetta anche la Fp Cisl, che aveva subito detto sì all’ipotesi stabilizzazione a 11 ore ma che adesso vuole vederci chiaro. “Le buone intenzioni non possono bastare, anche se apprezziamo la volontà di avviare subito le procedure; a parlare devono essere i fatti. Vogliamo confrontarci su dati reali, la nostra posizione continua ad essere quella che vede minori rischi per i lavoratori e massimo numero possibile di ore settimanali” ha dichiarato il segretario generale della Cisl Fp Calogero Emanuele al termine della lunga riunione.
Al momento, secondo i dati in possesso della Cisl Fp, le ore potrebbero essere quattordici settimanali se le assunzioni avvenissero tutte entro l’anno in corso “ma – spiega ancora Emanuele – se per volontà dei lavoratori dovessero essere spalmate su più anni, sarebbero 18”. La rappresentanza della Cisl Fp nella RSU del Comune ha chiesto anche chiarimenti sulle modalità di immissione in ruolo e ricontrattualizzazione per aumentare il numero delle ore.
“Finalmente si parla d’interpello interno – afferma Gabriella Giannetto – nel pieno rispetto della volontà di tutti i colleghi. La scelta è difficile e comporta comunque dei rischi, un aspetto che ribadiamo da mesi anche in considerazione del contesto critico a livello regionale e nazionale, le cui carenze normative si riflettono negativamente sulla nostra condizione. È chiaro che, come dichiarato dal direttore generale, la ricontrattualizzazione deve essere una certezza che deve concretizzarsi già dal 2016 non appena vi siano le risorse”.
L’incontro, secondo il sindacato, è servito per compiere un ulteriore passo in avanti che dovrà essere completato la definizione del percorso tecnico che il direttore generale si è impegnato a presentare al tavolo entro due settimane. La Cisl continuerà a valutare tutte le ipotesi percorribili, “le posizioni di chiusura assoluta non servono a nulla” dicono i sindacalisti cislini indirizzando evidentemente il messaggio neanche troppo velato ai colleghi della Cgil.
Francesca Stornante