Pagliara. Via alle procedure per l’assegnazione degli alloggi popolari Iacp

Pagliara. Via alle procedure per l’assegnazione degli alloggi popolari Iacp

Giusy Briguglio

Pagliara. Via alle procedure per l’assegnazione degli alloggi popolari Iacp

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mercoledì 24 Giugno 2015 - 06:40

Con delibera di giunta n. 28 del 9 giugno, l’esecutivo ha approvato l’atto di indirizzo e lo schema di bando predisposto dagli uffici comunali

L’amministrazione comunale di Pagliara ha dato il via alle procedure per l’assegnazione in locazione semplice degli alloggi Iacp per l’anno 2015. Con delibera di giunta n. 28 del 9 giugno, l’esecutivo ha approvato l’atto di indirizzo e lo schema di bando predisposto dagli uffici comunali. La normativa prevede infatti che sia il Comune sul cui territorio sono costruiti gli alloggi o che si rendono disponibili per nuova costruzione a provvedere all’assegnazione mediante concorso generale.

I richiedenti dovranno far pervenire le istanze all’ufficio protocollo entro le ore 12 e 30 dal sessantesimo giorno dalla pubblicazione dell'avviso di bando all’albo pretorio del Comune, pena l’esclusione (i lavoratori dipendenti emigrati all'estero dovranno farle pervenire al Comune entro 120 giorni se residenti nell'area europea, ed entro 150 giorni se residenti nell'area extraeuropea).

Chi può fare domanda? Tutti i cittadini italiani o europei che risiedano a Pagliara da almeno tre anni, il lavoratore emigrato all’estero. Sono esclusi coloro che risultino titolari di un diritto di proprietà, di usufrutto, di uso o di abitazione su di un alloggio adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare oppure di uno o più alloggi in qualsiasi località nazionale che, dedotte le spese nella misura di un quarto, consenta un reddito annuo superiore a € 206,58 o chi fruisca di un reddito annuo complessivo per il nucleo familiare non superiore a € 15.031,49 o ancora chi abbia occupato un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica abusivamente.

Quali sono i criteri di selezione? Una commissione nominata per l’occasione provvederà ad assegnare dei punteggi in base alle condizioni del soggetto richiedente. In linea generale, è stabilito che deve sussistere da almeno due anni una situazione di precarietà: questo vale per chi abita “in baracche, stalle, grotte e caverne, sotterranei, centri di raccolta, dormitorio pubblico” o “in altri locali impropriamente adibiti ad abitazione e privi di servizi igienici propri regolamentari, quali soffitte, bassi e simili” (4 punti) o per chi vive in uno stesso alloggio con uno o più nuclei familiari (al massimo 2 punti). La condizione del biennio non vale invece per chi ha ricevuto un ordine di sgombero (2 punti) o deve abbandonare l’alloggio per motivi di pubblica utilità (3 punti). E ancora per i richiedenti grandi invalidi civili e militari o profughi della Libia che non svolgono alcuna attività lavorativa (2 punti), per i richiedenti che siano lavoratori dipendenti emigrati all'Estero (3 punti) e per i richiedenti che abitino in un alloggio che debba essere abbandonato a seguito di ordinanza o sentenza esecutiva di sfratto che non sia stato intimato per inadempienza contrattuale o per immoralità (3 punti). Verrà inoltre valutato il numero dei componenti del nucleo familiare e il reddito e altre condizioni e il tutto dovrà essere perfettamente documentato.

Scaduto il termine per la presentazione delle domande, la commissione stilerà la graduatoria provvisoria che sarà approvata con Determina Dirigenziale. Entro 30 giorni gli interessati potranno presentare ricorso che sarà valutato dalla stessa commissione. In ultimo verrà stilata la graduatoria definitiva che costituisce provvedimento definitivo avverso il quale gli interessati potranno ricorrere al Tar, e saranno assegnati gli alloggi agli aventi diritto. Gli eventuali aggiornamenti della graduatoria saranno possibili dopo un anno e sempre attraverso bandi integrativi.

Adesso bisogna solo aspettare la pubblicazione del bando.

Giusy Briguglio

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