Ordinanza anti movida, anche Atreju contro (e cerca di arruolare il Rettore)

Ordinanza anti movida, anche Atreju contro (e cerca di arruolare il Rettore)

Redazione

Ordinanza anti movida, anche Atreju contro (e cerca di arruolare il Rettore)

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mercoledì 05 Luglio 2023 - 07:50

La sigla degli studenti contesta la politica nei confronti dell'economia del divertimento adottata dalla Giunta Basile

MESSINA – Non piace ad Atreju l’ordinanza “anti movida” del sindaco di Messina. La sigla degli studenti si aggiunge alle voci critiche, ragiona sulla portata dei grandi eventi e le politiche dell’economia del divertimento e “tira la giacchetta” al Magnifico Salvatore Cuzzocrea, chiedendo di farsi portavoce delle “ragioni di 25 mila studenti, praticamente una città nella città”.

“Da senatore accademico neo eletto dell’università degli Studi di Messina, credo sia il caso di iniziare a tutelare la popolazione studentesca e tutti i ragazzi che sentono l’esigenza di potersi divertire in modo sano – recita la nota dell’associazione studentesca, firmata dal rappresentante Aurelio Bringheli.

Si legge nella lettara: “Vanno trovate delle soluzioni dialogando con gli imprenditori del settore ed ascoltando anche chi più ne risente di queste scelte scellerate, i ragazzi.

Abbiamo bisogno di rendere attrattiva la città, e non lo si sta facendo nel modo adeguato.

Ci lamentiamo della continua fuga di cervelli derivante dall’opinione comune che Messina sta diventando sempre di più una città di anziani.

La conseguenza, tanto logica che non ci sarebbe neppure bisogno di precisarla, è che diminuiranno anche gli iscritti nel nostro Ateneo con le disastrose conseguenze per un territorio che dovrebbe basare il proprio indotto anche sull’Università.

Una martellata all’economia del nostro territorio, a tutti gli imprenditori che hanno già investito all’interno del nostro comune e per tutti quelli che decideranno di non farlo non essendo garantite le condizioni necessarie per fare impresa.

Da tempo percepiamo il nostro Comune come fanalino di coda rispetto ad altri territori in cui questo tipo di imprenditoria viene considerata al pari delle altre, ed è per questo che moltissimi ragazzi preferiscono andare a divertirsi altrove, portando li i loro soldi ed indebolendo ancora di più il tessuto economico messinese.

Siamo la città della musica e degli eventi? Dimostriamolo nel quotidiano e non solo in poche occasioni l’anno quando vi è l’esigenza di organizzare eventi in pompa magna. Chiediamo al sindaco Federico Basile di ripensarci e al Rettore Cuzzocrea di farsi portavoce delle esigenze degli oltre 25.000 studenti universitari. Praticamente una città nella città”.

3 commenti

  1. Senza divagare in altre questioni di economia, che c’entrano poco, il problema della “movida” come vien citata ormai dai ragazzi, è che negli anni sono sorti numerosi localini a ridosso delle abitazioni residenziali, senza avere le strutture adeguate, e soprattutto sono assenti le insonorizzati per poter diffondere musica.

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  2. I locali in riviera, dalla fiera a Mortelle, esistono da sempre, ci sono foto e documenti degli anni 50 ed anche prima. I complessi edilizi, sono sorti dopo. Molti palazzi e palazzoni, sono stati realizzati anche negli ultimi 20 anni. Queste nuove strutture in prossimità del mare, hanno portato migliaia di persone ad abitare in riviera. Chi è abituato alla vita della riviera, che sia a Napoli o Livorno, o Genova ed ovviamente Messina, non subisce alcun fastidio dal traffico, dagli odori dei ristoranti, dalla musica. Il problema forse è che molti nuovi residenti sulla riviera di Messina provengono da tranquilli paesini, o silenziosi quartieri periferici sulle colline. Adattare la riviera ad uno stile di vita tipo paesino di montagna è impossibile. Poi sullo Stretto la rumorosità naturale anche di notte è naturalmente elevata, sia per traffico navale, che provoca un movimento ondoso, spesso accelerato dalla corrente, anche a mare calmo, i motori delle navi, piccole imbarcazioni, e notevole traffico stradale.

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  3. Ok la musica e il passatempo notturno, ma alcuni locali allestiti negli ultimi anni e adibiti a discoteca, a ridosso delle abitazioni già preesistenti, diffondono musica a volume elevato nelle ore notturne inoltrate. Bisogna commentare con cognizione. Poi ci vorrebbe anche il controllo del territorio.

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