Tra Pirandello e Boccaccio i partiti in Sicilia varano il "governo in coma vegetativo"

Tra Pirandello e Boccaccio i partiti in Sicilia varano il “governo in coma vegetativo”

Rosaria Brancato

Tra Pirandello e Boccaccio i partiti in Sicilia varano il “governo in coma vegetativo”

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domenica 05 Luglio 2015 - 06:09

Con le dimissioni di 3 assessori in 10 giorni e con la lettera della Borsellino che lascia il posto per "ragioni di ordine etico e morale", la maggioranza Crocetta tocca il punto più basso del suo cammino. Ma i partiti per timore delle urne non staccano la spina e varano il "governo in coma vegetativo" consegnando di fatto, da qui a quando il decesso sarà ufficiale, l'isola ai 5Stelle. Un declino dai contorni persino boccacceschi

Ad occhio e croce, se oggi i siciliani andassero al voto, senza bisogno di scomodare esperti in exit poll, 6 su 10 voterebbero il M5S. I partiti lo sanno e tentano di tenere in vita a colpi di defibrillatore Crocetta per rallentare il momento del decesso. Le conseguenze di un “governo in coma vegetativo” sono però quelle di arrivare, dopo altri due anni di uno spettacolo tra la farsa e il tragico, a 10 siciliani su 10 pronti a votare M5S. Pensare di aggiustare dopo quasi 3 anni di disastro una situazione nella quale sono tutti responsabili in quota parte è un azzardo. Neanche un viaggio a Lourdes può “miracolare” una maggioranza sull’orlo della follia ed una coalizione cementata dalla paura di perdere poltrona e potere.

Ieri il Pd a conclusione di un’assemblea che visto gossip, ripicche, terrori ancestrali e ipocrisia al posto della politica, ha votato un documento che vara il “governo in coma vegetativo” l’ufficializzazione della distanza abissale tra l’isola e chi la amministra.

Il dubbio amletico del Pd, partito del governatore, è quale sia il male minore: 1)andare al voto oggi perdendo quel poco che si ha, rischiando, con un disastro fresco fresco nella memoria degli elettori, di consegnare l’isola ai 5stelle 2)fare l’ennesimo rimpasto con ingresso dei politici, assumendosi pienamente la responsabilità del governare. Opzione che ha due ostacoli: l’individualismo di Crocetta, peraltro oggi ferito nell’orgoglio, che mal si concilierebbe con una giunta di salute pubblica, e il fallire comunque, questa volta come politici, nel rimettere sui binari un treno deragliato 3)varare il “governo visto dal balcone”, cioè con gli alleati che stanno alla finestra a vedere la barca che affonda nella speranza che nei prossimi 2 anni i siciliani si siano dimenticati la grande famiglia che ha affossato l’isola. Su tutte queste ipotesi c’è il quesito più grande: chi è il dopo Crocetta? Qui scoppia la guerra perché ci sono almeno una decina di persone che ritengono di poter aspirare al trono di Re Saro.

Il dubbio amletico dell’Udc, primo sponsor del governatore, è simile a quello del Pd, cioè se continuare a stare sul palcoscenico o scendere e quando. Il dubbio suppletivo per l’Udc è con chi allearsi successivamente, se a destra, a sinistra, al centro, di lato, di sopra o di sotto, ma questo non è mai stato quesito da levare il sonno ai centristi che sanno sempre come stare al governo.

Quanto accaduto negli ultimi 10 giorni ha dello stupefacente anche sotto il profilo dei retroscena. Già la lettera dell’assessore numero 34, Caleca, inquietato da un ritorno al passato, con riferimento a Pistorio, cuffariano e lombardiano di ferro, era stato un campanello d’allarme. Ma le dimissioni di Lucia Borsellino, assessore simbolo della giunta sotto l’insegna dell’antimafia e quel che ha scritto nella lettera (e quel che non ha potuto, né voluto scrivere), sono la prova, come direbbero a Messina che “indietrononsitorna” ma davanti c’è il baratro.

A spingere la Borsellino a dimissioni a lungo meditate è stato l’arresto del chirurgo plastico di Villa Sofia Tutino, con retroscena tra il boccaccesco e la routine del raggiro delle regole del sistema. "Prevalenti ragioni di ordine etico e morale e quindi personale, sempre più inconciliabili con la prosecuzione del mio mandato, mi spingono a questa decisione", e con riferimento all’arresto di Tutino “ non posso non manifestare il rammarico conseguente alla lesione che fatti come questo determinano inevitabilmente all'immagine dell'istituzione sanitaria e dell'intera Regione siciliana". E poi avvisa: non invitatemi alle manifestazioni del 19 luglio perché la legalità non è una questione di facciata. Ragioni di ordine etico e morale: un colpo dritto al cuore del governo Crocetta che ha fondato su queste ragioni la rivoluzione della sua maggioranza.

Ma è il tenore del dibattito politico che dà il polso della situazione. Basterebbe leggere l’articolo pubblicato da Il Fatto quotidiano e riportato da livesicilia di Pierangelo Buttafuoco sull’intervento di “sbiancamento anale”, finito (ed è proprio questo il segno che abbiamo toccato il fondo se ci tocca parlare di queste cose) nelle inchieste che hanno portato all’arresto di Tutino. Il primario faceva passare per interventi rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, ritocchi di carattere estetico- sessuale. Il fatto è che questi retroscena da commedia boccaccesca hanno fatto irruzione nel dibattito politico, nei fatti dell’amministrazione regionale e nell’inchiesta. Nell’ Assemblea Pd l’omosessualità di Crocetta e la sua amicizia con Tutino, suo medico personale, vengono messi sullo stesso piano delle tematiche attinenti all’emergenza di un’isola sull’orlo del default. Ammetto la mia ignoranza sulla tecnica dello “sbiancamento” che ritenevo si potesse fare solo al sorriso, ma queste ultime pagine di politica siciliana, il sorriso me lo hanno tolto. Ormai viene solo da piangere.

Crocetta ha dapprima mandato siluri a destra e a manca, come se un malato in agonia tirasse le scarpe contro medici e infermieri. Dopo averne dette di tutti i colori a Davide Faraone (colonnello di Renzi in Sicilia) ha continuato: “Se stavo a dar retta al Pd la giunta durava sei mesi e veniva travolta dagli scandali giudiziari. Mi avevano proposto come assessori Mirello Crisafulli e Franco Rinaldi, il cognato di Francantonio Genovese". Troppo facile sparare sulla Croce Rossa e ripetere quel che tutti sanno, sperando che ci si dimentichi del resto, di una Sicilia in ginocchio, di due riforme, quella sulle Province e quella sulla Formazione,che stanno mettendo in strada migliaia di lavoratori. “Quando deciderò di rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere tutto diventerà chiaro. Non l’ho fatto perché alcune vicende sono al vaglio della magistratura”. Li faccia questi nomi Presidente Crocetta, la smetta di lanciare accuse indistinte, faccia questi nomi e ci tolga il dubbio perché visto che la nave è a picco, almeno sappiamo chi è stato. Lei dovrebbe saperlo bene, da paladino dell’antimafia, che spesso il silenzio è connivenza o complicità. A meno non abbia nulla da dire. Il fatto che nella sua giunta non ha messo Crisafulli e Rinaldi ci rincuora, ma non per questo i 36, quasi 37 assessori cambiati in meno di 3 anni, record mondiale, ci fa stare meglio (e non entro nel merito di inchieste, rinvii a giudizio, avvisi di garanzia, che hanno coinvolto la classe dirigente crocettiana e sorvolo sulle incompetenze, le incapacità, le superficialità che hanno creato danni incalcolabili). Il fatto che Crocetta si opponga a Dracula in giunta non significa che dobbiamo essere felici di Pluto e Minni. "Il vero renziano in Sicilia sono io, la rottamazione la sto facendo io".

Infatti la Sicilia da questa rottamazione uscirà con le ossa rotte e nel 2016 o 2017 quando sarà staccata la spina, quei pochi che andranno alle urne voteranno in massa i 5stelle, a meno che il centro-destra, ipotesi oggi ardua, non resusciti.

Nel frattempo aspettiamo la nascita del “governo in coma vegetativo”, che come sempre farà scuola con Pd, Udc, Pdr e Sicilia Democratica nel ruolo dei medici palliativi e degli infermieri.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. La SANITA’ siciliana è costata nel 2014 ben 9 mld 508 mln, 615 mln in più rispetto al 2013, assorbe il 54% dell’intera spesa corrente pari a 17 mld 599 mln, qualcuno si è accorto di uno straccio di miglioramento? Nel 2014 la spesa per il PERSONALE risulta 938 mln 529 mila, quasi 1 mld per 14.950 dipendenti a tempo indeterminato, 1.737 a tempo determinato, 639 collaboratori esterni, in totale un esercito di 17.326 siciliani privilegiati. Particolare tragicomico è il rapporto di 1 dirigente per 8,6 dipendenti, tutti generali, PAZZESCO. La Regione produce PENSIONATI più che privilegiati rispetto a quelli INPS, sono 16.072 per una spesa di 608 mln. La nostra Grecia? La SICILIA.

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  2. La SANITA’ siciliana è costata nel 2014 ben 9 mld 508 mln, 615 mln in più rispetto al 2013, assorbe il 54% dell’intera spesa corrente pari a 17 mld 599 mln, qualcuno si è accorto di uno straccio di miglioramento? Nel 2014 la spesa per il PERSONALE risulta 938 mln 529 mila, quasi 1 mld per 14.950 dipendenti a tempo indeterminato, 1.737 a tempo determinato, 639 collaboratori esterni, in totale un esercito di 17.326 siciliani privilegiati. Particolare tragicomico è il rapporto di 1 dirigente per 8,6 dipendenti, tutti generali, PAZZESCO. La Regione produce PENSIONATI più che privilegiati rispetto a quelli INPS, sono 16.072 per una spesa di 608 mln. La nostra Grecia? La SICILIA.

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  3. La nostra Grecia? La SICILIA. Puntualmente,ma sempre a danno già fatto, la Corte dei Conti ha certificato il fallimento della nostra Regione, lo fa in modo soft proponendo un piano di rientro triennale “con più urgenza e preoccupazione rispetto al passato”, per evitare il rischio di disordini sociali,ma i NUMERI parlano e non MENTONO mai. Le ENTRATE accertate nel 2014 sono diminuite del 10,35%,passano da 19 mld 725 mln a 17 mld 638 mln, al contrario come le famiglie cicala sono aumentate le SPESE del 7,9%, passate da 18 mld 449 mln a 19 mld 908 mln. Come in tutte le famiglie cicala la SPESA CORRENTE è alta, l’82,76%, mentre resta bassa quella per INVESTIMENTI,il 16,01%. Sulla spesa corrente incidono tre voci, SANITA’, PERSONALE, PENSIONATI.

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  4. La nostra Grecia? La SICILIA. Puntualmente,ma sempre a danno già fatto, la Corte dei Conti ha certificato il fallimento della nostra Regione, lo fa in modo soft proponendo un piano di rientro triennale “con più urgenza e preoccupazione rispetto al passato”, per evitare il rischio di disordini sociali,ma i NUMERI parlano e non MENTONO mai. Le ENTRATE accertate nel 2014 sono diminuite del 10,35%,passano da 19 mld 725 mln a 17 mld 638 mln, al contrario come le famiglie cicala sono aumentate le SPESE del 7,9%, passate da 18 mld 449 mln a 19 mld 908 mln. Come in tutte le famiglie cicala la SPESA CORRENTE è alta, l’82,76%, mentre resta bassa quella per INVESTIMENTI,il 16,01%. Sulla spesa corrente incidono tre voci, SANITA’, PERSONALE, PENSIONATI.

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  5. C’è la vocazione dei giornalisti di lisciare il pelo alla gente e criticare solo politici e burocrati,causa di ogni male.Da questo atteggiamento si discostano i giornali economici,infatti un maestro di questo giornalismo,Carlo Alberto TREGUA,direttore del Quotidiano di Sicilia,il regionale di Economia più letto in assoluto,è spietato come ROSARIA,DANILA,FRANCESCA con chi governa,perché al buon governo non c’è mai limite,ma a differenza delle nostre apostrofa puntualmente in prima pagina,da anni,i 62.186 PRECARI dei Comuni,Province,Asu,Lsu,ex Pip,Formazione Professionale, Forestali,Sportelli Multifunzionali,Consorzi Bonifica,li chiama siciliani PRIVILEGIATI PERCHE’ RACCOMANDATI rispetto ai 392.000 disoccupati.A QUANDO LA CRITICA AI MESSINESI

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  6. C’è la vocazione dei giornalisti di lisciare il pelo alla gente e criticare solo politici e burocrati,causa di ogni male.Da questo atteggiamento si discostano i giornali economici,infatti un maestro di questo giornalismo,Carlo Alberto TREGUA,direttore del Quotidiano di Sicilia,il regionale di Economia più letto in assoluto,è spietato come ROSARIA,DANILA,FRANCESCA con chi governa,perché al buon governo non c’è mai limite,ma a differenza delle nostre apostrofa puntualmente in prima pagina,da anni,i 62.186 PRECARI dei Comuni,Province,Asu,Lsu,ex Pip,Formazione Professionale, Forestali,Sportelli Multifunzionali,Consorzi Bonifica,li chiama siciliani PRIVILEGIATI PERCHE’ RACCOMANDATI rispetto ai 392.000 disoccupati.A QUANDO LA CRITICA AI MESSINESI

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  7. C’è la vocazione di MARIEDIT di lisciare il pelo e criticare solo politici e burocrati che non sono assolutamente d’accordo con RENATO e la sua Giunta!!!! ROSARIA,DANILA, FRANCESCA non siate spietate con chi ci governa!!!!Siate semplicemente obbiettive così come lo è MARIEDIT!!!!

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  8. C’è la vocazione di MARIEDIT di lisciare il pelo e criticare solo politici e burocrati che non sono assolutamente d’accordo con RENATO e la sua Giunta!!!! ROSARIA,DANILA, FRANCESCA non siate spietate con chi ci governa!!!!Siate semplicemente obbiettive così come lo è MARIEDIT!!!!

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