La Procura chiede condanne dai 2 ai 20 anni per gli imputati dell'operazione Chanel.
E’ il giorno dell’accusa al processo dell’operazione Chanel, l’inchiesta seguita alla retata antidroga a Giostra del marzo scorso.
Si tratta in questo caso del processo abbreviato che riguarda 12 imputati, tra loro parecchi “protagonisti principali” delle indagini della Polizia, e l’udienza di ieri davanti al giudice Monia De Francesco è servita per dare la parola al pubblico ministero Liliana Todaro.
Le richieste di condanna
E’ stata lei a coordina tre le attività degli investigatori ed è stata lei a sollecitare condanne per tutti. In particolare il PM ha chiesto condanne a 20 anni per le persone accusate di associazione mafiosa, coloro i quali gestivano le nuove rotte della cocaina a Messina, tirando le fila dei rifornimenti con la Spagna attraverso la Calabria, secondo l’Accusa. Per gli altri invece sono state chieste condanne dai 2 ai 4 anni. La parola è poi passata ai primi difensori, a cominciare dall’avvocata Cinzia Panebianco, poi tutto è stato rinviato secondo un calendario di udienze che arriva a fine settembre prossimo.
Tutti i nomi
Se sarà rispettato, la sentenza arriverà entro metà ottobre prossimo per: Giovanni Cacopardo, 51 anni; Antonino Settimo, 36 anni; Paolo Settimo, 39 anni; Salvatore Culici, 44 anni; Alessandro Cucinotta, 55 anni; Giovanni De Cicco Cuda, 41 anni; Fabio Ariganello, 27 anni; Antonino Familiari, 46 anni; Giovanni Nucera, 25 anni; Antonino Fichera, 22 anni; Giuseppe Castorino, 31 anni; Graziano Castorino, 48 anni.
La retata
L’inchiesta della Squadra Mobile di Messina, guidata da Gianfranco Minissale, nasce dalle rivelazioni Gianfranco Bonanno, intermediario dei rifornimenti con i calabresi per diversi gruppi messinesi. E’ Bonanno a svelare alcuni retroscena dei suoi canali autonomi di fornitura e dello spaccio gestito a Giostra da Cacopardo insieme ai Settimo. L’operazione è stata battezzata Chanel prendendo spunto dalle conversazioni telefoniche dei trafficanti che al telefono parlando della cocaina dicevano “quell’odore di Parigi…”