Corte d'appello, la Nuova Camera penale chiama a raccolta i cittadini in Assemblea

Corte d’appello, la Nuova Camera penale chiama a raccolta i cittadini in Assemblea

Rosaria Brancato

Corte d’appello, la Nuova Camera penale chiama a raccolta i cittadini in Assemblea

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giovedì 09 Luglio 2015 - 16:18

Assemblea pubblica cittadina venerdì mattina a Palazzo Zanca per dire no alla soppressione della Corte d'appello di Messina. L'iniziativa, promossa dalla Nuova Camera Penale ha il sostegno dell'amministrazione comunale. Obiettivo: dare voce ai cittadini, i primi ad essere penalizzati dai tagli.

La soppressione della Corte d’appello di Messina vista attraverso gli occhi dei cittadini. E’ questo il senso dell’iniziativa promossa dall’associazione forense “Nuova Camera penale di Messina” attraverso un’assemblea pubblica che si terrà domani venerdì 10 luglio alle 10 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ed una raccolta di firme per dire no all’ennesimo smantellamento di un’istituzione cittadina.

“Il protagonista di questa che abbiamo definito “Giornata distrettuale per dire no alla soppressione della Corte d’appello è il cittadino- ha spiegato il presidente dell’associazione Filippo Mangiapane- Il progetto del governo è infatti un grave errore politico e comporterà gravi conseguenze, ma il nostro obiettivo è dare voce ai cittadini. Non possiamo limitarci a protestare tra avvocati e magistrati, dobbiamo spiegare ai messinesi cosa accadrà ed ascoltare anche la loro voce. Assisteremo ad una spoliazione totale, per non parlare delle conseguenze economiche”.

La riforma della “geografia giudiziaria”, che in Sicilia dovrebbe comportare la soppressione delle Corti d’appello di Messina e Caltanissetta non solo indebolirebbe il tessuto economico già in crisi ma peggiorerebbe anche gli standard minimi di efficienza. E’ chiaro che spostare la Corte d’appello altrove limiterebbe la presenza dello Stato nel territorio.

“L’ultimo baluardo dello Stato è l’avvocatura- ha aggiunto la vicepresidente Patrizia Rizzo- Noi come avvocati siamo in prima linea e la soppressione della Corte d’appello equivarrebbe a causare conseguenze disastrose per i piccoli studi. L’accorpamento con altre sedi poi comporterebbe un peggioramento degli standard, lo spostamento del personale, dei magistrati e dei fascicoli a Catania o a Palermo. I costi non gravano sui Comuni ma sul Ministero quindi a questo punto non si comprende neanche che beneficio in termini di risparmio per Messina si vorrebbe raggiungere con la riforma. In realtà a pagare sono i cittadini ed i piccoli studi. E’ come voler dire loro: le vostre istanze hanno meno valore di altre. La nostra è una sfida, far ascoltare la voce della cittadinanza”.

La soppressione inoltre causa effetti a catena, che riguarderanno il Tribunale dei minori, la Dia, la Dda, come sottolineato dall’assessore Nino Mantineo che ha accolto con favore l’iniziativa della Nuova Camera penale: “E’ importante che per questa battaglia si mobilitino tutti i cittadini, proprio per questo l’iniziativa dell’associazione è sostenuta anche dall’amministrazione, perché il problema non riguarda solo la rappresentanza apicale, ma coinvolge tutti i cittadini. Sarebbe un gravissimo colpo per l’economia messinese”.

All’Assemblea pubblica parteciperanno anche i vertici degli uffici giudiziari del Distretto, le autorità civili, militari, il pro-rettore alla legalità, rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, nonché alcuni deputati. Saranno presenti i presidenti di Confindustria e Confcommercio e Cgil, Cisl, Uil ed Orsa.

“I tagli non possono essere lineari-ha concluso l’avvocato Alessio Piscopo- Non è la stessa cosa sopprimere una Corte d’appello in una Regione piuttosto che in un’altra perché sono realtà diverse. Non si può usare lo stesso metro per la Sicilia e la Lombardia. Senza lo Stato si creano spazi per la criminalità”.

L’Associazione punta anche ad una raccolta di firme e guarda con attenzione all’incontro che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone avrà il 15 luglio con il ministro Orlando (vedi articolo allegato) insieme alla deputazione della Commissione regionale antimafia che ad aprile ha approvato una mozione per dire no ai tagli. Con Ardizzone saranno presenti anche i rappresentanti delle due Corti d’appello a rischio soppressione, Messina e Caltanissetta e i presidenti degli ordini degli avvocati delle due città. Da quel vertice potrebbero emergere spiragli per scongiurare l’ennesimo scippo.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Finalmente si sono svegliati le camere penale “pensavo che fossero camere di hotel ”
    Avete trascurato per un anno intero sia gli avvocati facendo fare udienze forzate anche il pomeriggio fino a tardi.
    Gratuiti patrocini pagati come se fossimo scaricatori di frutta cioè a mance.
    Non vi siete mai opposte civil law imponendo il common law ,facendo fare brutte figure davanti ai nostri clienti.
    Non vi siete mai imposti agli aumenti degli ordini degli avvocati.
    La nostra categoria sta morendo al grande potere dei pm e vi svegliate ora dalle vostre camere?
    Per non parlare della libertà degli imputati che nemmeno la giurisprudenza consolidata della Corte Suprema viene applicata dal trib.della riesame.Non ci frega nulla se la Corte va via.

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  2. Finalmente si sono svegliati le camere penale “pensavo che fossero camere di hotel ”
    Avete trascurato per un anno intero sia gli avvocati facendo fare udienze forzate anche il pomeriggio fino a tardi.
    Gratuiti patrocini pagati come se fossimo scaricatori di frutta cioè a mance.
    Non vi siete mai opposte civil law imponendo il common law ,facendo fare brutte figure davanti ai nostri clienti.
    Non vi siete mai imposti agli aumenti degli ordini degli avvocati.
    La nostra categoria sta morendo al grande potere dei pm e vi svegliate ora dalle vostre camere?
    Per non parlare della libertà degli imputati che nemmeno la giurisprudenza consolidata della Corte Suprema viene applicata dal trib.della riesame.Non ci frega nulla se la Corte va via.

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